Il mostro è un animale politico

continua la progressiva razionalizzazione dell'irrazionale in Dylan Dog
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Il mostro è un animale politico
Dylan Dog gigante 15 "Lunga notte, La"

Scheda IT-DD-g15

Il quindicesimo gigante di Dylan Dog ha una forte situazione di partenza ma la brucia con uno svolgimento monotono e un finale affrettato.
Dopo essersi "perso", abbandonato giusto a proposito dal maggiolino in mezzo alla strada, l'indagatore dell'incubo è coinvolto (troppo) maldestramente da vampire e licantropi nelle loro beghe quando potevano tranquillamente spingerlo via o urlare "Questo è un uomo! Che nessuno si trasformi!". Ma il soggetto prevedeva che Dylan arrivasse in un'arena per concerti all'aperto dove mostri di tutti i tipi dovevano comporre le loro diatribe in una megariunione.

L'idea è divertente di primo acchito, una vera orgia di creature al di là di qualsiasi austerity, per quanto non sia poi molto quello che l'albo gigante cava da questo "ben di Dio".
Burocratizzare il mondo dei mostri è l'ultimo sintomo della pericolosa razionalizzazione che ha afflito il Dylan degli ultimi anni, malattia che sembra incurabile a questo punto e da cui forse possiamo attenderci una nuova e positiva trasfigurazione. Forse.

Il raduno
disegni di Luigi Piccatto

(c) 2006 Sergio Bonelli Editore

Il raduno<br>disegni di Luigi Piccatto<br><i>(c) 2006 Sergio Bonelli Editore</i>

L'assemblea è la condizione di partenza, la crisi politica che segue era più o meno nelle attese: se litigano in modo tanto clamoroso proprio la sera in cui Dylan Dog capita là per caso siamo disposti a sospendere la nostra incredulità.
Burocratizzare il mondo dei mostri è l'ultimo sintomo della pericolosa razionalizzazione che ha afflito il Dylan degli ultimi anni, malattia che sembra incurabile a questo punto e da cui forse possiamo attenderci una nuova e positiva trasfigurazione.
Dylan è associato ai vampiri quando questi sono accusati di un grave attentato, pure se sono innocenti e vittime di una cospirazione, gli altri gruppi tentano il linciaggio attaccando a ripetizione i poveri capri espiatori. Segue una trafila noiosa di combattimenti mentre si riassumono le vicende soap-operistiche di alcuni tra i mostri, infine interviene in modo improvviso il gran consiglio che pone fine a tutta l'animazione in maniera decisamente brusca.

Compare un gran numero di personaggi che sono nel complesso poco o per nulla sviluppati, tranne il vampiro Febo, deuteragonista, e Dru.
Dove si cerca la partecipazione emotiva è nelle pieghe della storia, in alcune situazioni interne. Al di là della fiacca soap-opera c'è Dylan che si trasforma in vampiro un poco alla volta e Dru che muore.
Delle due la trasformazione è genericamente ben fatta mentre Dru è archetipicamente troppo simile a milioni di ragazzine "innamorate dall'amore" per essere davvero un tipo interessante.

I disegni di Piccatto sono belli. Ancora una volta usa i colori ad acqua per accompagnare un diverso momento di tempo o qui ci pasticcia in mezzo alle tavole normali per conferire particolari effetti, ad esempio sul viso di Dru. E' indubbiamente molto espressivo per quanto l'attuale evoluzione del suo tratto dia l'impressione che alcuni personaggi in certe vignette siano quasi degli schizzi. In ogni caso i disegni non riscattano i testi e quindi nel complesso questo gigante rimane appena sufficiente.

Dylan Dog gigante n.15 - La lunga notte Novembre 2006 - Testi di Paola Barbato, disegni di Luigi Piccatto- Sergio Bonelli editore - brossurato, B/N, 236 pagine - 5,50 € - annuale

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