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DOPOLAVORO
FEBBRAIO 1999

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In questa pagina:
Le Paladine: atto I
di Moreno Burattini
Le Paladine: atto II
di Michele Medda
& Bepi Vigna


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Scheda di Burattini

Dopolavoro
Parola d'autore  

"Parola d'autore" nasce con l'intento di raccogliere gli interventi degli addetti ai lavori, sia che questi siano inviati direttamente ad uBC, sia che siano stati sottratti all'oblio della rete, della stampa, della televisione e di tutti gli altri media. ;-)

Questo mese due interessanti versioni (peraltro perfettamente in accordo tra loro) della questione "Legs e le Paladine": la parola quindi a Moreno Burattini, Michele Medda e Bepi Vigna.

Le Paladine: atto I


intervento di Moreno Burattini
(dal Newsgroup it.arti.fumetti.bonelli)

Claudio C. acutamente scrive:
"Facciamo finta di essere Bonelli Editore: faccio un sondaggio per scoprire qual e' il lettore medio del mio prodotto e scopro che la fascia d'eta' compresa tra i 13 e i 18 anni non acquista Bonelli ma i "giapponesi", i manga!
Cosa faccio? Mi preoccupo di correre ai ripari.... Ecco qui Legs, May supertettona e Brendon il Dark!!!! Con questo non voglio dire che la fascia suddetta sia TUTTA interessata a quel genere di storie ma, probabilmente, una grossa fetta si!".

In tutto questo c'� del vero, ma la premessa � falsa.

Cio�, la Bonelli (da sempre e per orgogliosa tradizione) non fa sondaggi. Non cavalca le mode (come faceva per esempio il Barbieri dello "Squalo" facendo uscire Il Paninaro in pieno paninarismo). Lo scrive anche Decio Canzio in un bell'articolo apparso sul numero 26 della rivista di critica Fumetto dell�ANAFI, datato maggio1998. Tuttavia � inevitabile che un'occhiata ai gusti giovanili la diano gli autori nel momento di fare nuove proposte.

Guardiamo al caso di Legs e delle sue "filiazioni" come il recente albo delle Paladine, cos� pieno di citazioni di serie manga e cos� volutamente ispirato a Sailor Moon. Non importa se quell'albo sia o no piaciuto a chi scrive, n� mi interessa "difendere" le scelte di Serra, voglio solo cercare di illustrare le spiegazioni che sono giunto a darmi del perch� Antonio abbia pensato a un prodotto come quello, che cos� tante critiche ha sollevato in questo NG (quelle che seguono, comunque, sono spiegazioni del tutto personali, che potranno essere smentite fra cinque minuti da Serra stesso, naturalmente).

Serra, secondo me, ha fatto la constatazione elementare che ha fatto anche Claudio, cio�, � evidente che i ragazzini delle nuovissime generazioni non leggono Bonelli e sono monomaniaci mangafan. Io lo vedo nella mia libreria: i giovanissimi entrano puntando subito verso il banco dei manga e non guardano niente altro. Se provi a parlargli di Magnus, Giardino, Berardi & Milazzo, Moebius, Asterix o Tintin, Carl Barks o Floyd Gottfredson ti prendono per matto, non ne sanno nulla e non gliene importa nulla. Okay, non generalizziamo, per� � cos� almeno all'ottanta per cento.

Allora, il rischio � che questi ragazzi cresciuti a pane e manga non riescano mai ad apprezzare niente altro che si legga alla diritta e che non abbia il gusto grafico giapponese. Ergo, gli albi Bonelli venderanno sempre meno e solo ai pi� "anziani", non ci sar� turn-over, perfino Dylan Dog conserver� lo zoccolo duro di chi l'ha scoperto dieci anni fa e continua a leggerlo, ma i pi� giovani gli preferiranno Ranma, Arale o Ken il Guerriero.

Mi sembra naturale che Serra abbia pensato di realizzare dei prodotti che possano andare incontro ai manga fan proponendo un ponte fra il loro mondo, chiusissimo, e l'universo Bonelli (e direi quello dei fumetti occidentali in generale). Non si pu� pretendere che chi fino ieri ha letto Sailor Moon compri di punto in bianco Tex o Zagor e li apprezzi. Per�, se intanto gli diamo le Paladine, magari qualcuno dei nippofili comincia a guardarsi attorno e si accorge che non di solo Giappone pu� vivere l'uomo. Attenzione, non sto facendo un discorso anti-giapponese, io che sono uno sfegatato lettore di Gon e di Crying Freeman (e di altre cose senz'altro notevoli), sto parlando della necessit� di non fossilizzarsi sulla mania dei manga e di trovare punti di contatto fra mondi paralleli. Legs � una di queste "porte", o voglia dire "stargate"?

Attenzione ancora: la scelta di Serra di scrivere "Le Paladine" non � dettata per� solo dalla voglia di pescare nuovi lettori fra i mangafan, come sembra pensare Claudio, ma senza dubbio corrisponde anche a un gusto personale dello sceneggiatore, che non fa un'operazione commerciale (o non soltanto) ma asseconda i suoi desideri e le proprie pulsioni esattamente come quando Sclavi scrive un Dylan particolarmente ispirato o Giovanni Luigi Bonelli faceva Tex a propria immagine e somiglianza.

Secondo Serra, io credo, servirebbero delle serie pi� smaccatamente "giovanilistiche" che abbiano per protagonisti non eroi uomini rudi e forti, ma ragazzini, liceali, tipi vicini al pubblico dei lettori (ma vicini anche alla sensibilit� di Antonio "Peter Pan" Serra). Non potendo avere carta bianca in questa direzione, e dovendo comunque sottostare ai canoni bonelliani stabiliti da una tradizione cinquantennale, ecco che Legs diventa il luogo deputato a questa operazione, che secondo me � intelligente.

Certo, non si pu� chiedere a tutti i texiani di apprezzare incondizionatamente "Le Paladine", ma si deve riconoscere che l'operazione ha un senso. Almeno, questo � il senso che gli attribuisco io, salvo - come ho detto - venire smentito.
Cari saluti.
 

 




Le Paladine: atto II


intervento di Michele Medda e Bepi Vigna
(da Alfaline, la rubrica ospitata sul sito ufficiale di Nathan Never)

L'uscita dell'albo "Legs e le Paladine" ha suscitato in qualche lettore una reazione esacerbata. Per esempio, quella del lettore Michele Staino: "(Le paladine) � ignobile e fa schifo. Serra ha confermato di essersi bevuto il cervello, e di non essere pi� capace di scrivere niente di buono".

Fermo restando che qualsiasi opinione, in quanto tale, � lecita (e in questo caso � lecito da parte nostra non condividerla), forse sarebbe opportuna qualche spiegazione su un albo che in effetti si discosta parecchio non solo dalla serie Legs, ma da qualsiasi serie Bonelli. Quindi, sgombriamo il campo da qualsiasi equivoco: l'albo "Le Paladine" � chiaramente indirizzato - per chi non l'avesse capito - a un pubblico giovanissimo, diciamo "under 18".

Perch� questa scelta, che ad alcuni, evidentemente, sembra bizzarra? Le ragioni, come si dice, stanno "a monte", e se ne � parlato con il pubblico a Roma, all'Expocartoon: abbiamo constatato che il lettore-medio dei nostri albi sta invecchiando. I dodicenni non leggono pi� i nostri albi. Questo processo per ora appare irreversibile, e non � positivo, naturalmente.

"Le paladine" � un tentativo (non diciamo che sia l'unico possibile e non diciamo che sia il migliore) per raggiungere quel pubblico di giovanissimi che si � "perso per strada", distratto magari dai manga e dai video-games. Anticipiamo una possibile obiezione di qualcuno: "Chi se ne frega dei ragazzini? Io ho venticinque anni... scrivete per ME!". Sorry, caro lettore venticinquenne: noi crediamo fortemente che il pubblico dei ragazzini vada recuperato, e "allevato" anche da parte della Sergio Bonelli Editore, e non solo dalla Marvel o dagli editori di manga. I dodicenni di oggi, dopotutto, sono i ventenni e poi i trentenni di domani. Chi non ci legge oggi, ben difficilmente ci legger� tra dieci anni.

Certo, siamo consci del fatto che molti lettori sui 25/30 anni saranno rimasti disorientati da "Le paladine". Ma, ripetiamo, il tentativo andava fatto. Tra i personaggi Bonelli, Legs era l'unico character cos� elastico da poter andare in quella direzione, inventandosi una realt� parallela in una serie parallela. Tra gli sceneggiatori Bonelli, Serra era probabilmente l'unico (forse insieme a Federico Memola), per interessi e background culturale, adatto a scrivere per un "target" cos� giovane.

Quindi, vi preghiamo, non pensate che ci siamo "bevuti il cervello". Operazioni di questo genere sono prassi normale per il fumetto americano: basti pensare alle numerose serie parallele di Batman e Superman, per esempio: Batman diventa un vampiro ("Red Rain"), combatte contro Jack Lo Squartatore ("Gotham by Gaslight"), e nessuno si scandalizza. Un fumetto come Dark Knight Returns, anche se pensato e scritto per un pubblico adulto, nasce dalla stessa considerazione di fondo: che esistono fasce di pubblico a cui si pu� "allargare" la proposta dei fumetti.

Antonio Serra si � battuto - senza successo, purtroppo - perch� "Le Paladine" NON fosse pubblicizzato sul "Giornale di Sergio Bonelli", convinto - e con ragione - che l'albo non fosse indirizzato ai lettori di Nick Raider o di Julia. Serra aveva anche proposto una ulteriore differenziazione grafica e di formato, che per� non � stata approvata. Il lettore di Nick Raider - e quasi sicuramente anche quello di Nathan Never - che ha letto "Le Paladine" sar� rimasto, come minimo, sconcertato. Purtroppo, per�, il parere di questo lettore-medio ci � di poco aiuto, e ci dice cose che sapevamo gi�.

A questo si aggiunga il fatto che difficilmente i dodicenni scrivono per farci sapere il loro parere. Per sapere se "Le Paladine" � un esperimento riuscito, dovremo attendere il responso delle vendite. Se questo responso sar� incoraggiante, "Le Paladine" avr� un seguito, e sar� questo seguito a dirci se il tentativo � riuscito. I nostri lettori trentenni, quindi, possono reputarsi avvisati: "Le Paladine" non � l'albo che fa per loro.

(Per� possono comprare l'albo per i nipotini, staccandoli almeno per mezz'ora dalla Playstation).
 

 


 
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