Autobiografia

Gianfranco Manfredi
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Ho fatto degli studi di filosofia e sono laureato in Storia della Filosofia. Stavo per ottenere la cattedra, mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: "Ma io da grande voglio fare il professore universitario?" No! Allora, siccome avevo cominciato casualmente a fare il cantante (il cantautore) lasciai perdere l'insegnamento. Essendomi sempre considerato pi� un narratore che un cantante, quella fu un'esperienza che, anche se ho continuato per anni, � diventata abbastanza secondaria poich� ho cominciato a lavorare nel cinema come sceneggiatore ed a pubblicare i miei romanzi con Feltrinelli (Magia Rossa, Cromantica, Ultimi Vampiri) e gi� affrontavo i temi del fantastico che al tempo in Italia non andavano per la maggiore.
Ho scritto, in seguito, romanzi con altri editori (ed � una cosa che ancora continuo) e poi, quando pensavo di aver gi� passato tutti i lavori possibili, � nata (ancora casualmente) questa cosa del fumetto: dopo un'esperienza con una piccola casa editrice (Editoriale Dardo), con un fumetto che si chiamava Gordon Link, Sergio Bonelli mi ha chiamato.
Mi ha chiesto di scrivere sceneggiature per Dylan Dog e se avevo un progetto mio. Cos� ho elaborato un progetto tutto mio e, aspettando sue decisioni in proposito, ho scritto varie storie di Dylan Dog e di Nick Raider.
Successivamente � partito il mio progetto di Magico Vento, fumetto che incrocia un po' i temi del western e dell'horror. L'incontro con la cultura indiana, con le sue figure mitologiche, fu molto difficile per i bianchi.
Fu l'epoca in cui cominciava lo spiritismo, persino il generale Custer era uno spiritista. Con Magico Vento volevo raccontare tutto questo lato del west che fino ad ora non era stato narrato e quindi sacrificato alle semplici pistole.
  
Dicono di lui..
"Sembra quasi impossibile che possa esistere uno
come Gianfranco Manfredi (..)"
Moreno Burattini, in Dime Press n.16
  
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