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Biografia
1947| Riyoko Ikeda nasce il 18 dicembre 1947 in Giappone, a Osaka.
1979| In quest'anno "Versailles No Bara" viene trasposta in animazione
(41 episodi), e questo decreta il definitivo successo dell'autrice, anche grazie all'eccellente lavoro compiuto
sulla serie animata dallo staff, che vede all'opera anche artisti del calibro di Shingo Araki.
1976-1981|La produzione della Ikeda continua con "Orpheus No Mado" (La finestra
di Orfeo), un'opera estremamente complessa e matura, pubblicata dalla Shueisha nel corso di questi 6
anni e successivamente raccolta in 18 volumi.
1982| Realizza "Jotei Ekaterina" (L'imperatrice Caterina), una storia in 5 volumi dedicata al celebre personaggio storico, basandosi sul romanzo di Henry Troyat dedicato a Caterina II La Grande, imperatrice di Russia. Nella seconda metà degli anni '80 ha pubblicato altre storie brevi di "Versailles no Bara" ("Versailles no Bara Gekisho"), avventure - isolate dal corpo principale - di Oscar di genere horror-giallo, poco impegnative, con un tratto ormai lontano e più simile a "Jotei Ekaterina", e non all'altezza del titolo.
"Molto legata ai drammi situati su sfondo storico, l'autrice è sicuramente affascinata dall'apporto scenografico delle epoche passate, in particolare occidentali; in linea di massima, comunque, è molto più interessata alla parte sentimentale e psicologica, piuttosto che all'approfondimento storiografico." Marco Albertini e Vanna Vinci, "[..] la Ikeda [..] si specializzerà in storie dramamtiche a sfondo storico in cui i protagonisti molto spesso ambigui o androgini troveranno la morte nei modi più disparati. Lo stile che caratterizza le sue opere è molto accurato e velato da frequenti immagini simboliche, utilizzate poeticamente per sottolineare le emozioni dei personaggi che nelle sue storie si trovano spesso a vivere amori struggenti. Il segno descrive minuziosamente i tratti somatici, soprattutto quelli femminili, tanto che spesso i volti maschili risultano lievemente effemminati. La cura per gli sfondi nelle sue prime opere non è eccessiva: preferisce riempire lo spazio dietro le figure con espedienti grafici che sottolineano le azioni dei persomaggi che agiscono nella vignetta; solo nelle opere successive [..] gli sfondi saturi di architetture e di arazzi diventeranno una costante, ma agiranno negativamente sulla caratterizzazione dei personaggi rubando a essi troppo spazio." Barbara Rossi, "[..] un'autrice capace di creare storie meravigliose e profondamente drammatiche, storie che non scadono mai nel banale. Una donna di raro talento che sa scrivere di sentimenti, ma che, soprattutto, sa trasmetterli ai suoi personaggi, riuscendo miracolosamente a renderli così reali che non puoi fare a meno d'innamorarti di loro." Barbara Rossi,
Index Personale
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