Biografia
Dietro l’acronimo EsseGesse si celano tre autori torinesi Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris i quali, dopo autonome esperienze nel campo dei comics, hanno formato un sodalizio che ha dato vita ad alcuni tra i più riusciti ed amati personaggi del fumetto italiano.
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La EsseGesse, da sinistra Sinchetto, Sartoris e Guzzon
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GIOVANNI SINCHETTO è
nato a Torino il 5 aprile del 1922 ed è scomparso nella sua casa di Collegno il
19 gennaio del 1991. Dopo una breve parentesi come impiegato della Stipel (la Telecom
di allora) durante la quale arrotondava lo stipendio realizzando disegni
pubblicitari, tentò non senza fatica l’avventura del fumetto. Decise per lui un
fortunato incontro con l’editore Della Casa ed il suo socio Casarotti,
di quella che sarebbe in futuro diventata l’Editrice Dardo: “La sede
era una casa qualunque - racconta lo stesso Sinchetto- con una stanza ed una
scrivania”. Ma questo non ci induca a retorici richiami sulle ristrettezze
dell’Italia di allora, anche nell’America della Grande Depressione Jack Kirby
cominciò così nello studio-magazzino di Victor Fox. Tra le sue prime collaborazioni a solo, da citare Kames l’immortale del 1947, Fulmine Mascherato del 1948, Blek e Gionni (niente a che vedere con il futuro Blek Macigno) del 1949 e I fuorilegge di Rockdale del 1952.
DARIO GUZZON è nato a
Torino il 4 gennaio del 1926 ed è scomparso il 3 maggio 2000. Si diplomò alla
scuola Magistrale ma non esercitò mai la professione di insegnante. Iniziò a
lavorare nel dopoguerra firmando delle copertine per la rivista “Piccina” con
illustrazioni a mezzatinta sotto lo pseudonimo di “Guy“. Incontrò Sartoris in
una scassatissima (così lui la definì) casa editrice di Torino, la Taurinia,
nel 1948. In seguito la Taurinia fallì e, tentando la sorte a Milano, gli
allora giovani artisti ottennero lavoro presso l’editore Caregaro ed i
fratelli Torelli che pubblicavano all’epoca Darman, Cucciolo e Carnera.
PIETRO SARTORIS è nato a
Torino il 15 agosto del 1926 ed è scomparso a Piossasco il 27 luglio del 1989.
Anche lui con un diploma Magistrale, Iniziò a lavorare per la Taurinia con
storie autoconclusive. Disegnò Darman e Carnera insieme a Guzzon usando la
sigla Sargù (“Sartoris aveva la passione delle sigle”, ricordava Guzzon in
un’intervista).
1950| L'incontro di Sinchetto con Guzzon
e Sartoris, avviene attraverso il tramite di un cugino medico, inizia in questo modo un matrimonio artistico che durerà oltre 40 anni.
Sinchetto fu indubbiamente il grande talento grafico del Trio. Imita dapprima Hal Foster, Phil Davis e
soprattutto il suo grande mentore Alex Raymond, ma non tarda a
modificarsi ed a caricarsi di tutto un peso di intenzioni proprie. Ed anche se
è vero che alcune pose di Blek e Miki ricalcano a volte quelle presenti nelle
tavole di Flash Gordon e Rip Kirby o del Cisco Kid del grande Josè Luis Salinas, ciò non è attribuibile ad incapacità o pigrizia del Nostro ma a banali necessità di tempi di produzione. Si pensi solo che nel periodo che va dal 1954
al 1965, quando furono occupati contemporaneamente nella realizzazione di Miki e
Blek, Sinchetto e Guzzon disegnavano una media di 120 striscie ciascuno al
mese: Il corrispondente di 40 attuali pagine “bonelliane”. Sartoris si occupava della
sceneggiatura limitandosi al disegno di poche pagine mensili.
L'esordio del trio avviene sulle pagine della “Gazzetta dei Piccoli” di Torino con il personaggio OLENWALD IL
NIBELUNGO (chiaro omaggio al “Prince Valiant” di Foster), l’Editore MEDIOLANUM
pubblica su disegni della ESSEGESSE e testi di ANDREA LAVEZZOLO le prime due
serie di KINOWA poi proseguite dall’editrice DARDO. Il Trio lascia i disegni
del personaggio con il n.10 della 3° serie che viene poi affidata ai pennelli
di PIETRO GAMBA. I testi di LAVEZZOLO erano davvero lontani da quelli che
saranno in futuro gli stilemi narrativi della ESSEGESSE e KINOWA, personaggio
dotato di una forte carica ma essenzialmente negativo e crepuscolare, terminò
la sua avventura editoriale nel 1953.
1951| Sulla collana SCUDO
dell’editrice DARDO appare nelle edicole del luglio di quest’anno la prima
striscia di CAPITAN MIKI,il ranger che sorrideva sempre,seguito negli anni a
venire da numerosi “cloni”(“Il Piccolo Ranger” di LAVEZZOLO; “Un ragazzo nel
Far West” di G. L. BONELLI) ma epigono già lui del PICCOLO SCERIFFO di TORELLI
e ZUFFI. Il livello di testi e disegni è senza dubbio superiore a quello del
suo precursore e nelle prime serie, come già in Kinowa, è praticamente
impossibile decifrare lo stile dei tre autori, fuso in un amalgama perfetto:
“All’inizio della nostra carriera le matite erano opera mia,le chine di Sinchetto
e gli sfondi di Sartoris“, ebbe comunque a dire Guzzon.. Miki è un ranger
adolescente e dal fisico apparentemente gracile, ma imbattibile nell’uso delle colts
e, all’occorrenza, anche nel combattimento corpo a corpo,in quanto padrone di
tecniche di lotta orientale che nel west erano sconosciute. Suoi compagni
sono Doppio Rhum,un vecchio scout le cui scarse virtù nel bere fanno onore al
suo nome, e Salasso,sedicente dottore in Medicina, figura positiva ma con un
talento particolare per il raggiro e la truffa. Ma nella serie compaiono altri
comprimari più o meno ben caratterizzati. Il tutto ambientato in un Nevada
dal sapore nostrano.
Nella seconda metà degli anni
cinquanta MIKI vende fino a 250.000 copie a settimana, secondo soltanto al suo
fratello minore BLEK che nel suo periodo di maggior splendore raggiunge una
tiratura di 400.000 copie. Le ristampe si succederanno a ritmo vertiginoso e tuttoggi
continuano.
1953-54| In questo periodo
la EsseGesse, pur proseguendo con Miki, collaborò a storie di vario genere.
Ricordiamo IL CAVALIERE NERO per i tipi dell’AUDACE. Nella collana CAPITAN
WALTER la storia “Old Providence”. IL PICCOLO TRAPPER fu quasi un episodio
“pilota” di BLEK. In esso appariva insieme al giovane Roddy un uomo dei boschi,
Black,completamente diverso da Blek nel fisico e nell’abbigliamento.Tra gli
altri lavori STORMY RED E DICK SVENTOLA. Fu il periodo della “persecuzione” da
parte della stampa cattolica.
1954| Il 1° ottobre, sempre per i tipi della DARDO sulla collana FRECCIA, appare nelle edicole IL
GRANDE BLEK, successo destinato a durare,come MIKI, nelle mani dei suoi autori
fino al 1965 ed interrottosi soltanto, come vedremo,per conflitti sorti tra gli
artisti e l’allora Direttore Responsabile Baglioni. La figura del trapper BLEK
è mutuata direttamente dai personaggi presenti nelle letture giovanili dei tre
autori: I romanzi di FENIMORE COOPER (l‘ultimo dei Moicani) e ZANE GRAY,
ambientati all’epoca delle guerre anglo-francesi nelle colonie.Lo scenario
viene però trasferito nelle foreste del Maine nell’epoca immediatamente
successiva, in piena rivoluzione Americana e le Giubbe Rosse di Re Giorgio
terzo formano il pretesto per la caratterizzazione di avversari subdoli e
prepotenti ma comunque,almeno nella fantasia degli autori, vulnerabili. Nel
mondo reale la seconda guerra mondiale è terminata da appena nove anni e nei
metodi della soldataglia è facile per il lettore trovare velati riferimenti al
dispotismo nazista. .Le immancabili spalle sono il piccolo RODDY ed il
PROFESSOR OCCULTIS. Il primo è un simpatico monello divenuto orfano del trapper
LASSITER nel primo numero della serie. OCCULTIS è invece l’immagine speculare
del truffatore perdigiorno, ma si rivela colto, raffinato e, all’occorrenza,
abile medico. Sembra che sia venuto con i genitori di Blek in America quando
l’eroe era solo un bambino. Ma più non ci è dato sapere.
I nostri Autori lasciano il
personaggio con il numero 3 della 27° serie ed i loro successori non ne furono
all‘altezza, tant’è che nell’arco di un anno le vendite calarono
disastrosamente. In Francia la serie verrà
continuata per le Edizioni LUG dal nostro CARLO CEDRONI e dal grande YVES
MITTON per i disegni .Ai testi l’Editore MARCEL NAVARRO, che ne scriverà
vari episodi tra cui una storia apocrifa sul passato di Blek, stravolgendo
i “topoi” del personaggio.
1965| Dopo oltre quindici anni di lavoro per
la DARDO,delusi ed amareggiati dall’inadeguato trattamento economico
riservatogli dall’allora Direttore Responsabile FRANCO BAGLIONI, nel 1965 il
Trio, dopo un vano tentativo finalizzato alla concessione di condizioni più
vantaggiose, lascia la Casa Editrice con il rimpianto di ciò che poteva essere,
abbandonando in altre mani le sue creature più riuscite di cui incautamente
aveva ceduto i diritti.
Da un tentativo di improvvisarsi editori di sè stessi nasce ALAN MISTERO. Il suo passaggio nel
clima editoriale di quegli anni è davvero fugace e la serie dura solo per 23
albi. Lo schema è sempre quello: Un eroe e due “spalle”, POLPETTA ed IL CONTE DI
SAINT CLAUD.
1966| A settembre, dopo un
soddisfacente contatto tra i Nostri e l’editore SERGIO BONELLI nonchè Editori
francesi ( la LUG di Lione e le EDITIONS AVENTURES ET VOYAGES di Parigi)
,sull’allora COLLANA ARALDO fa la sua prima comparsa IL COMANDANTE MARK,
personaggio che deve tutto a BLEK come ambientazione e che negli aspetti
fisici e morali si presenta come un ibrido delle varie creazioni della EsseGesse
racchiudendone tutte le qualità. MISTER BLUFF, patriota dal passato misterioso
ed il pellerossa GUFO TRISTE, capo di tutte le tribù dei grandi laghi e trisnipote
di stregone,sono i suoi fidati compagni. E’ una novità l’apparire del cane
FLOK nel numero otto della serie, rivelatosi poi felice intuizione. Il
fortino sul lago Ontario riecheggia il fort Coulwer del mai dimenticato MIKI e
la sua fidanzata SUSY non può evitare la similitudine con la BETTY del
COMANDANTE MARK, pur con qualche “apertura “sentimentale più ardita.
Il numero 100, secondo tradizione, svela le origini (francesi ) del nostro eroe. Un
omaggio al grande successo ottenuto anche Oltralpe, all’orgoglio Gallico o
forse solo necessità di coerenza storica ? Solo 64 delle 98 pagine sono
riservate al protagonista della testata e questo perchè il ristretto staff
artistico è impossibilitato a produrre di più. Il primo ed il secondo numero
furono sicuramente disegnati a matita da Guzzon con inchiostrazione di Sinchetto
e interventi di Sartoris per gli sfondi. Lo stesso schema usato per Kinowa e
le prime serie di Miki. Ma negli episodi che seguono i ruoli grafici del team
sono chiaramente autonomi,come succedeva in BLEK ed in MIKI dopo il 1954, e Sinchetto
e Guzzon disegnano ed inchiostrano da soli le tavole loro assegnate.
SINCHETTO realizza quasi tutte le copertine e solo poche sono affidate al
pennello di SARTORIS. Nessuna è di GUZZON, eccetto quelle dei primi Speciali.
Le pagine iniziali di ogni storia sono sempre appannaggio di SINCHETTO, quasi
che gli altri due riconoscano la sua superiorità grafica e la grande plasticità
, il nitore e l’immediatezza del suo segno. Sporadicamente, di solito a cadenza
annuale, alcuni numeri sono disegnati completamente da Sinchetto (v. es.
numero 44) o da Guzzon (v. numero 45) con le solite poche pagine di SARTORIS
che è invece impegnato nella sceneggiatura. La serie termina con il numero 281
ma già da trenta numeri SINCHETTO aveva lasciato il testimone a LINA
BUFFOLENTE. Su questi ultimi episodi va steso un pietoso oblio in quanto spesso
realizzati con vignette rimontate da vecchie storie.
1972| A giugno viene
varata la prima ristampa organica della serie senza nessuna modifica ad
eccezione della scomparsa sul lato superiore sinistro della copertina dello
stemma delle Edizioni Araldo.Questa riedizione verrà sospesa con il numero 128.
1989-91| Scompare SARTORIS e la
serie regolare di Mark chiude nel gennaio 1990 non senza rimpianto, lasciando il posto
alla ristampa TUTTOMARK, che presenterà due episodi a numero e terminerà
nell’ottobre 2001. Nel 1991 ci lascia SINCHETTO
2000| Ormai solo, infermo e pieno di
amarezza, GUZZON riesce però a proseguire il lavoro collaborando alle nuove striscie
di BLEK per la DARDO ed agli speciali di MARK per BONELLI. Raggiungerà i suoi
compagni nel maggio del 2000. Con lui si chiude un’epoca.
Dicono di loro..
"... Pietro Sartoris, Dario Guzzon e Giovanni Sinchetto, tre persone che il destino sembra aver voluto far incontrare per dare vita a una autentica Fabbrica di Sogni."
Sergio Bonelli
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