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Sergio Bonelli � figlio d'arte: il padre, Giovanni Luigi Bonelli � il creatore di Tex e di tanti altri eroi del fumetto italiano, mentre la madre, Tea, nel 1939 assume la direzione delle "Edizioni Audace" che costituiranno il nucleo iniziale delle futura casa editrice Bonelli. 1955| Fra i suoi primissimi lavori per la casa editrice la realizzazione, sotto l'insolito pseudonimo femminile di Annalisa Macchi, delle didascalie di Ciuffetto Rosso, riduzione illustrata da Roy D'Amy, apparsa nel sesto numero della seconda serie della Collana Capolavori. 1957| Completati gli studi classici, subentra alla madre nella direzione della casa editrice, che cambia la sua denominazione in Edizioni Araldo, della quale continua ininterrottamente a reggere le sorti sino ad oggi. Dello stesso anno � l'esordio di Bonelli come sceneggiatore completo, con lo pseudonimo di Guido Nolitta (scelto proprio per evitare ogni possibile confusione con il celebre padre): si tratta dell'episodio conclusivo ("Paura", disegnato da Franco Bignotti) della serie spagnola Verdugo Ranch, pubblicata dalla Audace nella prima serie a striscia della Collana Frontiera, e i cui episodi precedenti, scritti da H.G. Oersterheld, erano stati tradotti ed adattati dallo stesso Bonelli.
1958| L'anno successivo, sempre in coppia con Bignotti, crea il suo primo personaggio, Un ragazzo nel Far-West, pubblicato nella Collana Frontiera alla conclusione di Verdugo Ranch. Ne scriver� i testi dei primi 35 episodi (le intere seconda e terza serie della serie a striscia) per poi passare il testimone al padre Gianluigi che porter� la serie alla sua conclusione, scrivendo da solo praticamente tutti i testi dei restanti 101 episodi (quarta, quinta e sesta serie) e degli ultimi due episodi, pubblicati, a ruota di alcune ristampe, nei numeri 50 e 51 della Collana Zenith. Nolitta far� soltanto un rapido ritorno alla serie nel 1962 scrivendone tre episodi consecutivi (i numeri 12, 13 e 14 della quinta serie). Sul versante grafico, Bignotti ne disegner� tutti gli episodi, coadiuvato dal valente Giovanni Ticci, ad esclusione degli ultimi due episodi citati, disegnati da Birago Balzano. La serie sar� ristampata anni dopo nella Collana Rodeo, alternata agli episodi della Storia del West di Gino D'Antonio. 1959| Nasce il suo secondo personaggio, Il Giudice Bean, una serie composta da sole cinque avventure (delle quali solo le prime quattro scritte da Nolitta, mentre per l'ultima viene chiamato, ancora una volta, il padre Gianluigi) affidate ai pennelli di Sergio Tarquinio. La miniserie sar� pubblicata soltanto quattro anni dopo, nel 1963, sui primi cinque numeri de Gli Albi del Cow Boy e ristampata, anni dopo, nella Collana Rodeo. Il sodalizio con Tarquinio si rinnova anche per Il ribelle, una breve avventura (due episodi di 96 pagine) realizzata nello stesso anno, ma pubblicata ben sette anni dopo, nel 1966, nei primi due numeri della Nuova Collana Araldo, destinata ad ospitare in futuro le avventure del Comandante Mark della EsseGesse. 1960| Pochi anni dopo, la penna di Nolitta firmer� anche alcuni episodi de Il Piccolo Ranger, personaggio creato da Andrea Lavezzolo e pubblicato per la prima volta nella Collana Audace, per i disegni di Francesco Gamba. Alternata a quella di Lavezzolo, la firma di Nolitta apparir� sulla testata a partire dalla fine del 1960 ("Il pugnale malese", terza serie n.23 del 30 novembre 1960) fino al 1963 ("Lo sceriffo � nei guai", quinta serie n.22 del 23 ottobre 1963). 1961| E' l'anno della nascita di Zagor. Il personaggio, l'ultimo ad essere presentato dalla Bonelli nell'ormai datato formato a striscia, nasce studiato quasi "a tavolino", con il preciso intento di contrapporsi al serioso Tex e coinvolgere soprattutto i lettori pi� giovani, monopolizzati all'epoca dai bestseller del momento, il Piccolo Sceriffo dell'Editore Torelli e, soprattutto, Capitan Miki e il Grande Blek della Dardo di Casarotti. La formula, la stessa di gran parte del cinema avventuroso degli anni trenta e quaranta, prevede che l'eroe, coinvolto quasi sempre in situazioni che lasciano spazio alla fantasia pi� sfrenata, sia affiancato da alcune (una o pi�) spalle fisse, il cui compito � quello di stemperare la tensione e regalare al lettore qualche momento di distensione. Ma l'abilit� narrativa di Nolitta far� si che il personaggio di Zagor (e sua la spalla Cico) si stacchino dal rigido clich� natale per arricchirsi di inaspettate sfumature psicologiche ed emotive, che diventeranno ben presto una delle caratteristiche distintive della serie, al pari della pura componente avventurosa. I disegni sono affidati alla matita di Gallieno Ferri che, a causa dei troppi impegni di Nolitta, collaborer� anche ai testi di alcune fra le primissime avventure. Oltre a lui anche G.L. Bonelli scriver� alcuni fra i primi episodi della serie, limitando la massimo le apparizioni di Cico, personaggio che non era assolutamente nelle sue corde. La serie � pubblicata nella collana Lampo fino al n.94 della quarta serie del novembre 1970: in questo periodo Ferri verr� affiancato sporadicamente da Enzo Chiomenti, Mario Cubbino, Franco Bignotti e Frank Donatelli, mentre Nolitta, dopo le iniziali incertezze, si affider� ai testi dell'esordiente Cesare Melloncelli soltanto per una manciata di episodi. Durante la lunga avventura di Zagor sono rare le collaborazioni di Nolitta ad altre serie. Nel 1962 per Giubba Rossa, serie di provenienza inglese, poi proseguita da G.L.Bonelli e Tarquinio, e nel 1968 con le storie Anubi e Voudou, disegnate da Frank Donatelli e pubblicate rispettivamente in appendice ai numeri 11 e 21 della Collana Rodeo. 1965| Viene varata la ristampa cronologica di Zagor, ospitata a partire dal n.52 della Collana Zenith Gigante (che nel fortunato formato "libretto", gi� adottato dalla famosa 2� Serie Gigante di Tex, aveva fino a quel numero ristampato altre serie bonelliane). Intervallate alle avventure gi� pubblicate nel formato a striscia (che nel frattempo continua al sua pubblicazione) vengono anche realizzati alcuni episodi inediti. A partire da pagina 77 del n.119 del febbraio 1971 (a breve distanza la chiusura della serie a striscia) tutte le avventure saranno inedite, realizzate appositamente per la prima pubblicazione sull'albo gigante. Inizia cos� uno dei periodi pi� felici dell'avventura di Zagor, che durer� ininterrottamente fino al 1980 e durante il quale Nolitta firmer� quasi tutte le storie, aiutato soltanto per alcuni episodi dai giovani Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi (che proprio con Zagor segnano il loro debutto in Bonelli), da Decio Canzio (gi� suo braccio destro nella direzione della casa editrice) e Giorgio Pezzin. 1975| Parallela alla sua prolifica attivit� di autore ed editore, durante tutti questi anni, scorre la passione di Bonelli per i viaggi. Passione che, oltre a concretizzarsi nella pubblicazione, insolita per una casa editrice di fumetti, di un antesignano quindicinale interamente dedicato alla divulgazione etnografico-turistica (Il giornale dei viaggi, 8 numeri usciti nel 1961) lo porta ad intraprendere personalmente frequenti escursioni in giro per il pianeta. Ed � proprio dal suo amore per il Sudamerica, l'Amazzonia in particolare, che nascer� il personaggio al quale Nolitta consacrer� la sua maturit� artistica: Mister No. Ispirato ad un vero pilota di arei da turismo che Bonelli ha incontrato anni prima in Messico, soprannominato Comandante Vega, Jerry Drake � un reduce di guerra in fuga dalla societ� occidentale, nella Manaus degli Anni Cinquanta, dove si guadagna da vivere pilotando un Piper per i pochi turisti che in quegli anni si avventuravano in una realt� ancora realmente incontaminata. Mister No � anche il primo duraturo personaggio bonelliano che si distacca dalla tradizionale ambientazione western, che fino a quel momento aveva sostanzialmente monopolizzato l'immaginario della casa editrice, e costituisce quel modello di antieroe al quale saranno ispirate molte delle future proposte editoriali. A fianco di Nolitta in questa nuova avventura troviamo ancora il veterano Ferri, il quale, assieme a Frank Donatelli, crea graficamente il personaggio, ne disegna la prima avventura e tutte le copertine fino al n.115 del dicembre 1984, anno in cui passa il testimone a Roberto Diso, che nel frattempo era diventato il disegnatore "titolare" della serie. Diso infatti, dopo un inizio incerto (con il numero 6, "L'uomo della Guyana"), aveva realizzato, grazie il suo tratto personale ed incisivo delle storie successive, quella che viene considerata come la versione "definitiva" del personaggio. Durante il primo decennio collaborano ai disegni anche Franco Bignotti, Vincenzo Monti e Luigi Merati, Vladimiro Missaglia, Bruno Marraffa, Franco Civitelli, Angelo Maria Ricci, Giorgio Montorio, Vincenzo Muzzi, mentre Nolitta viene affiancato dalle penne di Castelli, Andrea Mantelli, Enrico Missaglia, Claudio Nizzi (all'esordio in Bonelli) e Sclavi. 1976| Scrive la sceneggiatura de "L'Uomo del Texas", nono volume della prestigiosa collana cartonata Un Uomo un'avventura, disegnato da Aurelio Galleppini (pubblicato nel settembre del 1977) e contemporaneamente accorre in aiuto del padre ai testi di Tex, ricambiando il favore che per ben due volte G.L.Bonelli gli rese in passato. La prima storia di Nolitta per Tex viene pubblicata nel gennaio del 1976 sui nn.183/185 ("Caccia all'uomo") e da allora, malgrado la lontananza dalle sue corde delle caratteristiche del personaggio, firmer� almeno un paio di storie l'anno (tra le quali la celebre "El muerto" sui numeri 190/191), alternandosi con il padre, fino a tutto il 1984, anno in cui ceder� il testimone a Claudio Nizzi (che aveva debuttato nella serie l'anno precedente). 1979| Nel pieno della popolarit� di Zagor, viene pubblicato quello che ufficialmente pu� essere considerato come il primo speciale bonelliano: Cico Story. Interamente dedicato alla celebre spalla zagoriana, scritto da Nolitta secondo i canoni di una narrazione dichiaratamente umoristica e disegnato da un Ferri in piena forma, l'albo, uscito come supplemento della collana Zenith Gigante, dar� il via ad una informale collana dedicata al messicano. Negli anni successivi usciranno infatti altri 4 albi degli stessi autori, poi, la serie si interromper�, per riprendere soltanto 7 anni dopo, nel 1990 con un nuovo episodio, "Horror Cico", scritto da Sclavi e disegnato da Gamba, seguito da tutta una serie, a tutt'oggi ininterrotta, sempre con i disegni di Gamba e interamente scritta da Moreno Burattini. 1982-94| Nel decennio a cavallo fra gli anni '80 e '90 � soprattutto l'attivit� editoriale ad tenere occupato Sergio Bonelli. Come reazione alla crisi dei primi anni '80, infatti, la casa editrice si getta a capofitto in una nuova serie di proposte che vanno ad affiancare le classiche serie western aprendo le porte all'avventura a 360 gradi: fanno la loro apparizione in questi anni il Martin Myst�re di Castelli e Alessandrini (1982) , Bella & Bronco di D'Antonio (1984), Dylan Dog di Sclavi e Stano (1986), Nick Raider di Claudio Nizzi (1988), Nathan Never di Medda, Serra e Vigna (1991), ZonaX (1992), la collana Almanacchi (1993) e il Ken Parker Magazine (1994) che segna il ritorno alla Bonelli dello straordinario personaggio creato da Berardi & Milazzo nel 1975. E' in questo periodo che si consolida anche il rapporto degli autori con i lettori sulle pagine dei periodici, con l'introduzione sistematica del frontespizio sugli albi si viene infatti a creare lo spazio per una regolare rubrica della posta su quasi tutte le testate: da allora Bonelli si occuper� sempre in prima persona di quelle dedicate ai suoi personaggi Zagor e Mister No. Sul versante creativo, Nolitta ha ormai abbandonato da tempo i testi di Zagor, quando, nel giugno del 1982, Marcello Toninelli fa il suo debutto sulla serie. In breve egli diventer� lo scrittore principale di Zagor e per circa un decennio le sue storie saranno intervallate soltanto da una manciata di sceneggiature scritte dai soli Sclavi, Castelli, Pellizzari e Ade Capone, mentre lo staff dei disegnatori si arricchir� delle firme di Francesco Gamba, Pini Segna, Giancarlo Tenenti, Michele Pepe e Marco Torricelli. Nolitta continuer� invece ad occuparsi attivamente dei testi di Mister No fino agli inizi degli anni '90: durante questo periodo, ai collaboratori precedenti, si aggiungono Alberto Ongaro, Luigi Gracchi, Roberto Dal Pr� e, soprattutto Luigi Mignacco, a dargli man forte; alle matite arrivano invece i fratelli Di Vitto, Marco Bianchini, Raffaele Della Monica, Luca Dell'Uomo, Corrado Roi, Gino Pallotti, Fabrizio Busticchi e Luana Paesani. Sono scritti da Nolitta anche i primi otto speciali di Mister No, usciti a partire dal luglio 1986; l'ottavo scritto in coppia con Castelli e uscito nel luglio del 1993 costituisce anche il primo (e finora unico) cross-over nel quale Jerry Drake incontra il detective dell'Impossibile, Martin Myst�re. Nel 1994 firma la sua ultima avventura di Mister No (esclusi alcuni brevi racconti pubblicati per speciali iniziative promozionali) "Il Re dei Papua", pubblicata sull'Almanacco dell'Avventura 1995 e disegnata dai fratelli Di Vitto. Tra i molti impegni, trova il tempo di scrivere anche gli ultimi due episodi del Piccolo Ranger ("L'ultima avventura" e "Rangers addio!") per i disegni di Francesco Gamba, pubblicati a conclusione della serie, nei mesi di gennaio e febbraio del 1985, e di varare la miniserie di River Bill, personaggio inedito (anche se dichiaratamente retr� nell'impostazione) del quale scrive il primo episodio, sempre per i disegni di Gamba, pubblicato nel n.37 (aprile '90) della collana TuttoWest (che fino al numero precedente aveva ospitato le ristampe di alcuni personaggi storici della casa editrice tra i quali anche Il Giudice Bean). Gi� dal secondo episodio, ad affiancare Nolitta ai testi arriver� Mauro Boselli che si occuper� della serie fino alla sua conclusione, con il n.45 del febbraio 1991 (9 episodi complessivi). 1994-2001| Terminato il lungo periodo della "gestione Toninelli", Zagor si appresta ad affrontare una seconda giovanezza soprattutto grazie ai testi di Mauro Boselli e Moreno Burattini (ed in misura minore Alessandro Russo, Maurizio Colombo, Giorgio Casanova e Pierpaolo Pel�); anche lo staff dei disegnatori viene arricchito con l'arrivo di Stefano Andreucci, Gaetano Cassaro, Mauro Laurenti, Franco De Vescovi, Carlo Raffaele Marcello, Raffaele Della Monica, Alessandro Chiarolla e Massimo Pesce. Vento di novit� anche per Mister No che, dopo una breve fase interlocutoria, dal numero 241 giugno 1995 cambia veste editioriale (la testata assume una posizione fissa come quella delle "moderne" serie bonelliane e le storie diventano autoconclusive) e ambientazione; dalla giungla amazzonica Jerry fa infatti ritorno a New York e il carattere della serie assume i toni della narrazione hard-boiled. Artefici del cambiamento (che sar� comunque temporaneo e finalizzato al rilancio della testata) oltre a Luigi Mignacco, Maurizio Colombo, Marco Del Freo, Luca Trugenberger, Stefano Marzorati e Michele Masiero che diventa anche il nuovo curatore della serie. Allo staff dei disegnatori si aggiungo in questo periodo Fabio Valdambrini, Mario Rossi, Oliviero Gramaccioni, Oreste Suarez, Alessandro Bignamini, Giovanni Bruzzo, Giuseppe di Bernardo e Paolo Bisi. Abbandonata quindi definitivamente la sua attivit� di scrittore (in questi ultimi anni vengono pubblicate infatti esclusivamente un paio di sue storie per Tex, "La strage di Red Hill" (Tex 431/435) nel 1996 e "Golden Pass" (Tex 466/469) nel 1999, scritte in precedenza ma uscite in ritardo a causa della morte dei disegnatori Alberto Giolitti e Aurelio Galleppini, sostituiti in entrambi i casi da Ticci), Bonelli dedicher� tutto il suo tempo alla casa editrice. L'opera di colonizzazione dell'immaginario continuer� quindi con la pubblicazione di altre testate: Legs Weaver (1995) e Agenzia Alfa (1997), serie spin-off di Nathan Never, I Grandi Comici del Fumetto (1997), serie umoristica nata per ospitare una lunga avventura del Cocco Bill di Jacovitti e poi proseguita con alcune autentiche perle di Bonvi e Cavazzano, Magico Vento di Giancarlo Manfredi (1997), Napoleone di Carlo Ambrosini (1997), Brendon di Claudio Chiaverotti (1998), Julia di Giancarlo Berardi (1998), Gea di Luca Enoch (1999), Jonathan Steele di Federico Memola (1999), Dampyr di Boselli e Colombo (2000) e Gregory Hunter di Antonio Serra (2001).
"Zagor nasce da una commistione dei miei generi e dei mie fumetti pi� amati. Indossa un costume da Superman americano, si cela nelle profondit� di una impervia foresta come l'Uomo Mascherato, vola di liana in liana come Tarzan e ha perfino, di tanto in tanto, delle premonizioni alla Mandrake. In pi�, anche qui, come nel Giudice Bean, non rinuncio alla spalla comica fissa. Che nella fattispecie � un buffo messicano, per la gestualit� del quale suggerisco a Gallieno Ferri di rifarsi a Paperino. Intendo il Paperino pi� grezzo e comico, quello ante-Barks. Cico, nelle mie intenzioni, deve possedere la stessa carica irruente, infingarda e pusillanime di quel grande personaggio." "Questi alla rinfusa gli elementi che caratterizzano il personaggio di Mister No: l'avventura e la commedia brillante, i viaggi nell'America del Sud e il mondo della magia di quel continente, la beat generation e il jazz, uno scalcinato Piper sospeso sulla giungla e le fortezze volanti della seconda guerra mondiale, le tensioni sociali e il problema degli indios. Questa serie, poi, rappresenta per me, eterno bambino come tutti i fumettisti, la meravigliosa illusione che esista ancora un posto sulla terra che assomigli al Far West dei miei sogni infantili: l'Amazzonia." "L'argomento "futuro" � un lusso che non posso concedermi, data l'intensit� con cui vivo il presente! E' ora di tornare alle tavole da revisionare, alle copertine da correggere, ai tanti nuovi progetti in cantiere che mi aspettano... L'unico accenno al futuro, pu�, al massimo, riguardare ci� che far� nei prossimi minuti." Sergio Bonelli, da "Come Tex non c'� nessuno", PuntoZero 1998
"Il mio primo incontro con Zagor risale al 1965, un lustro prima che io fossi "arruolato" nella Casa editrice di Sergio Bonelli. In quell'anno, da lettore appassionato di comics d'avventura quale ero da sempre, mi trovai in mano "L'Avvoltoio", un storia tanto emozionante e tanto ben calibrata, nell'alternanza dei toni narrativi e nell'introspezione psicologica dei personaggi, da restare impressa in maniera indelebile nella mia memoria. In particolare, in quelle pagine, mi colp� l'equilibrio perfetto che univa lo sceneggiatore, Guido Nolitta, e il disegnatore, Gallieno Ferri..." Decio Canzio "Bonelli non mi perdonerebbe mai se vi rivelassi le sue idiosincrasie, se vi raccontassi per esempio cosa succede quando qualcuno al ristorante ordina in sua presenza rane o fegato, oppure tenta di raccontare una barzelletta, o parla bene di Tony Curtis, o, peggio del peggio, chiede di accendere l'aria condizionata. Verrei immediatamente licenziato se vi dicessi che � solito dirottare gli scocciatori telefonici su Decio Canzio o (peggio) su di me, e poi nega spudoratamente di averlo fatto. Verrei crocifisso sul monumento di Giuseppe Verdi in Piazza Buonarroti se mi soffermassi sugli orrori di un lungo viaggio in auto insieme a lui, o se sostenessi che quando si trova su un palco non lascia parlare nessuno. [...] Mantengo lo stesso distaccato e rispettoso contegno nei confronti di Decio Canzio, saggio direttore editoriale della Sergio Bonelli Editore e di Maria Baitelli, e delle Umili Maestranze con cui - democraticamente - accetto di consumare frugali pasti nella vicina latteria. Dico solo che � per merito di tutte le persone che ho appena citato se la Bonelli � diventata un'altra redazione "irripetibile". Per parlarne male, aspetter� altri venticinque anni" Alfredo Castelli
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