

IT-DP-110

Spirito del lupo, Lo
- Trama
Harlan si trova a Chicago per indagare su una serie di delitti che vengono imputati ad un giovane indiano Dakota.
Valutazione
ideazione/soggetto






2/7
sceneggiatura/dialoghi






3/7
disegni/colori/lettering






4/7







sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







41%
data pubblicazione Mag 2009
testi (soggetto e sceneg.) di 
copertina di

disegni (matite e chine) di

copertine

tag
serial killer, spiriti guida
Annotazioni
L'importante è finire
Una serie di brutali delitti sconvolge Chicago. Caleb Lost viene a sapere da uno dei suoi "corrispondenti" che c'è qualcosa di soprannaturale (un Maestro della Notte?) dietro questi omicidi, per cui Harlan parte prontamente a controllare. E' subito chiaro che non c'entrano vampiri e Maestri, e d'altronde l'arrivo del Dampyr nella città statunitense non ferma l'efferato serial killer (soprannominato "il cacciatore", viva l'originalità).Il fiuto del Dampyr gli permetterà di dimostrare l'innocenza del giovane indiano sospettato di essere il killer, ma ci vorrà ben altro - un deus ex machina, sic et simpliciter - per arrivare al vero colpevole ed evitare un'ulteriore carneficina.
Classico fill-in di preparazione alla nuova saga che vedrà Harlan impegnato tra gli Usa e Haiti, secondo la tradizione ormai consolidata di anticipare le storie più attese con delle vicende di transizione (in senso letterale, trasportando il protagonista nei luoghi della prossima saga), che a volte riescono ad essere molto piacevoli. Non è questo il caso. Si tratta purtroppo di un riempitivo (e difficilmente potrà essere trasformato in un tassello di qualche altra saga), con un soggetto che poteva andare bene tanto per Dylan Dog quanto per Nick Raider e che ben poco ha a che fare con Dampyr. Peraltro l'inizio è piuttosto riuscito, e in poche pagine Mignacco riesce a creare un'atmosfera di mistero e tensione che per la prima metà dell'albo supplisce ad un soggetto alquanto scarno e poco originale. Purtroppo la scelta dell'autore di ricondurre tutto ad una spiegazione razionale porta ad un finale noioso, gratuito (a dispetto della tensione e dell'azione che dovrebbe permeare le ultime pagine) e che rasenta la comicità involontaria nella spiegazione-confessione del killer.
Arturo Lozzi, alla terza prova sulla serie regolare nell'ultimo anno, continua ad esprimersi su livelli egregi anche se si nota in alcune vignette la tendenza a sperimentare uno stile diverso (cfr. il primo piano di Harlan a pag. 22, che sembra richiamarsi a Luca Rossi).
Molto buona la copertina di Enea Riboldi, che in maniera semplice e riprendendo una scena clou della storia riesce a rendere il senso e l'atmosfera dell'albo.
Note e citazioni
Blue Road , all'inizio dell'albo, si reca da uno stregone indiano per conoscere il proprio animale guida (il lupo). Da quel momento in poi è in grado di riconoscere anche gli animali guida altrui: quello diHarlan è ovviamente un drago.- Conosciamo un altro dei "corrispondenti" di Caleb Lost in giro per il mondo: si tratta dell'avvocato
Josephson , sicuramente il personaggio più riuscito e interessante di quest'albo
Incongruenze
- Visto che l'assassino è completamente umano, per quanto pazzo, non si capisce in cosa consistesse la "perturbazione nell'aura di Chicago", rilevata da Caleb
La frase
"Nessun animale magico! Quella belva umana, forse, era semplicemente un uomo troppo solo"Personaggi











Locations


Elementi


