La caduta della casa sull'orlo del Mondo
come ti riscrivo Poe, e lo faccio anche bene
Recensione di P.Laricchia | | dampyr/
La caduta della casa sull'orlo del Mondo
Scheda IT-DP-86
- Casa sull'orlo del mondo, La
valutazione 84%
La casa Usher sull'orlo del Mondo
Da subito, sin dal titolo, dalla copertina e dalla prima apparizione, questa casa sull�orlo del mondo ci ricorda la �Casa Usher�: casa di cui Poe racconta la caduta in una delle storie pi� angoscianti della sua antologia. Andando avanti questa impressione diventa una certezza, e pi� avanti ancora un piacere mentre diventa pi� chiario il riferimento a "La casa sull'abisso" di William Hope Hodgson e "La casa sfuggita" di H. P. Lovecraft. (vedi annotazioni).Boselli inserisce magistralmente le atmosfere sospese e inquietanti di E. A. Poe e Lovecraft nell�universo Dampyriano, usando Harlan ed Ann come fossero metronomi che attraversano e scandiscono il tempo di una storia caratterizzata dal terrore per quello che non si riesce ad intuire all�interno della Casa e per quello che, celato al di fuori di essa, una volta mostrato (per pochi attimi, come da manuale), va a completare il quadro di instabilit�, creando una sospensione completa dell�avventura che sembra non avere soluzione tanto non se ne comprendono bene le cause e si intravedono poco gli effetti. Ma per rendere questo possibile � fondamentale un direttore della fotografia del calibro di Luca Rossi, capace di rendere in immagini e inquadrature l�asfittica atmosfera del racconto. Il tutto in questa maniera si completa e acquista densit�. Il lavoro di Rossi � preciso e meticoloso, fatto di riferimenti e di improvvisazioni: imprime tra le ombre le lugubri descrizioni di Poe, riecheggia le atmosfere di Jean Epstein e asseconda le intuizioni di una sceneggiatura che, a questo punto, pare stata scritta apposta per lui.
Terrore per quello che non sai
Un�abile sceneggiatura, ben ponderata e ben strutturata, capace di tenerti in sospeso per l�intera storia senza darti la possibilit� di comprenderne il disegno, consentendoti solo una completa immedesimazione con Harlan ed Ann, amplificando cos� il disagio e lo smarrimento. La casa, dove nulla di ci� che accade � gestibile, diventa un incubo per la nostra veggente che, mai come questa volta, non era preparata ad una simile instabilit�: i suoi poteri la portano in soccorso dell�amico
Tutto torna o ritorner�
Questa storia, nonostante sia slegata dal filone portante della testata, ha in s� piccoli rimandi, riferimenti e conseguenze che ne fanno un piccolo tassello di un disegno di pi� ampio respiro, ancora pi� ampio della stessa continuity. In pratica Boselli scrive un�avventura singola e autoconclusiva inserendola comunque perfettamente nel mondo Dampyriano, come gi� aveva fatto in altri episodi. In questo modo, pur non potendo (vista la periodicit� della pubblicazione) concentrarsi sempre ed esclusivamente sulle tematiche principali, crea sezioni parallele che si autoconcludono (ma a volte si riaprono) con personaggi gi� noti e, soprattutto, con tematiche gi� affrontate e adesso rivitalizzante, seminando poi evoluzioni importanti che in seguito potr� riprendere e narrare ancora. In questo modo possiamo rincontrare l�idea dei vari mondi, con tutto quello ad essi legato (le ombre di Gand, il mondo dei maestri della notte, i modi per accedervi); Ann Jurging, che in questa avventura perde un amico ma riacquista la sua giovinezza (da sempre sospirata e desiderata come pi� volte ha fatto notare ad Harlan) ed inoltre, in chiusura � lo stesso Dampyr che intuisce il possibile coinvolgimento, nell�avventura appena conclusa, di un nemico pi� grande. Per Dampyr valgono quindi le stesse leggi della fisica: �nulla si perde ma tutto si trasforma�, o comunque ritorna.
La casa sull'orlo del mondo. Dampyr n.86, Sergio Bonelli Editore, 98 pagg, brossurato b/n, maggio 2007, � 2.50
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