Ghost made in Japan
Scheda IT-DP-77-78
- Kwaidan
valutazione 74%
Racconto dentro un racconto
La vita e l�infinita morte diPassarono gli anni e le sorti della guerra cambiarono. Il clan di O-Yumi, il clan Heike, fu soprafatto nella guerra con il clan rivale degli Genji. Tutti i nobili, i guerrieri, l�imperatore bambino Antoku e la sua augusta madre, tentarono allora la fuga sulle navi, percorrendo il mare interno del Giappone. Ma di fronte alle coste di
Boselli era stato in grado, nel passato, di regalarci magistrali situazioni di inquietante terrore. In questo fumetto invece tende a privilegiare l�azione rispetto alla suspence...nemico il divino fanciullo, si gett� nel profondo del mare tenendo al seno il giovanissimo imperatore. E cos� fecero anche i pi� valoroso guerrieri, portando con loro, di forza, il nemico con cui stavano combattendo. E lo stesse fece l�orgogliosa O-Yumi, non prima, per�, di aver lanciato la terribile maledizione, contro se stessa, di non trovare pace neanche nella morte, non prima almeno di aver ripagato il debito di sangue con il nemico. Ma, per una tragedia del destino o per volont� degli dei, nel profondo del mare O-Yumi non trov� una pietosa morte, bens� l�incontro con Tako, il demone piovra, in cui sopravviveva l�odio di Takezo, suo furioso nemico.
Dall�odio opposto nacque una incomprensibile unione: O-Yumi divenne la succube del demone-piovra, le due larve rimasero indissolubilmente avviluppate in una mostruoso rapporto di odio e di innaturale passione.
Fino a quando, qualche secolo dopo, O-Yumi (divenuta
Ma l�amore continua nel corso dei secoli e Saemon ritorner� sulla terre in altre reincarnazioni: quella di Tosushai Sharaku, pittore di geishe vissuto nel Settecento, quella di
Da Venezia al Giappone
Mignacco, sceneggiatore del precedente �La spada senza tempo� (n. 76) porge con affanno ma con discrezione il testimone a Boselli, che si trova nella piena libert� creativa di poter affrescare una storia attingendo da un patrimonio culturale, letterario e storico immenso e poco conosciuto al lettore medio italiano. Medesima possibilit� ha, dal punto di vista iconografico, il disegnatore della storia, Nicola Genzianella.Appare evidente in tutto il lavoro l�accurata opera di documentazione da parte del soggettista. Il fatto che ci�, dietro le righe, risalti pi� del lecito non �, per�, elemento positivo in quanto rappresenta un cedimento a un poco apprezzabile esibizionismo didascalico. Boselli elabora dunque una storia estremamente intricata, complicata dai (soliti) paradossi temporali e dai destini alternativi. La narrazione � inoltre appesantita dall�affanno di trasmettere al lettore una certo quantitativo di elementi di cultura (in particolare orrorifico-fantastica) giapponese.
Il
Restano fuori da questa fusione, e non ci si pu� non rammaricare, le influenze di autentico, sottile orrore, di cui � capostipite l�infelice
� un vero peccato in quanto proprio un autore come Boselli era stato in grado, nel passato, come nessun altro, di regalarci magistrali situazioni di inquietante terrore. In questo fumetto invece tende a privilegiare l�azione rispetto alla suspence, annoiandoci come nella sequenza del �castello dei mille soli� in cui mostri, samurai e mostriciattoli si ripresentano senza sosta come nel pi� banale dei �Dungeons and dragons�.
I disegni e la copertina
Si diceva prima che il disegnatore, Nicola Genzianella, aveva la possibilit� di accedere a un ampio patrimonio iconografico. In alcuni casi si � avvalso pienamente di tale possibilit�. Prendiamo ad esempio la tavola d�apertura. La prima vignetta sembra proprio una stampa giapponese, per i toni, per il taglio e il gusto dell�inquadratura. La riproduzione � veramente suggestiva, con toni drammatici e nello stesso tempo molto delicati. Splendida anche la riproduzione che fa del �castello dei mille soli� a pag. 39 del n. 78, ove le luci sgorgano dai neri profondi. Genzianella � un autore che sa lavorare molto bene con le chine, in particolare quando raffigura paesaggi e prospettive. Ma anche nei ritratti in primo piano ottiene splendidi risultati. Il tratto appare invece un po� frettoloso e impreciso nei disegni delle figure riprese in momenti non cruciali dell�albo. Ad ogni modo ci regala una stupenda Yumi, particolarmente sensuale nella tavola di pag. 75 del n. 77.La copertine del solito Enea Riboldi, per quanto sempre gradevoli, non suscitano particolare fascino n� suggestione. Efficace comunque la raffigurazione dei �gaki� nella copertina del n. 78.
Dampyr n.77-78 - Sergio Bonelli Editore, mensile, in edicola, 98 pagine, brossurato � � 2,50
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