Dietro la maschera

la soluzione di tutti i misteri
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Dietro la maschera
IT-VNASC-14
uBCode: ubcdbIT-VNASC-14

Dietro la maschera
- Trama

Matilde ha saputo che l'amato Vittorio è vivo e si appresta ad incontrarlo. Le tensioni tra Matilde, Vittorio e Ugo, a lungo compresse, esplodono in tutta la loro forza, in un finale ricco di dramma e rivelazioni.

Valutazione

ideazione/soggetto
 4/7 
sceneggiatura/dialoghi
 7/7 
disegni/colori/lettering
 6/7 
 86

Recensione

data pubblicazione Nov 2008
testi (soggetto e sceneg.) di ubcdbGianfranco Manfredi
disegni (matite e chine) di ubcdbMassimo Rotundo
copertine
Volto Nascosto 14<br>copertina di Massimo Rotundo<br><i>(c) 2008 Sergio Bonelli Editore</i>
tavole o vignette
Il tatto di Vittorio nel rivedere Matilde dopo tanti mesi<br>disegni di Massimo Rotundo, Volto Nascosto n.14, pag.26<br><i>(c) 2008 Sergio Bonelli Editore</i> Ugo sfida Vittorio a duello<br>disegni di Massimo Rotundo, Volto Nascosto n.14, pag.72<br><i>(c) 2008 Sergio Bonelli Editore</i>
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Annotazioni

Note

  • Non ci sono date precise in questo albo, ma la storia riprende da dove si era interrotta nel precedente numero (che si apriva nel settembre 1896). Un colloquio tra Vittorio e Re Umberto I ci fa comprendere che il trattato di pace tra Italia ed Etiopia (evento verificatosi nell'ottobre 1896, vedere apposita sezione) non è ancora stato stipulato. Archivio Annotazioni

    le schede di tutti gli episodi di Volto Nascosto
  • Al termine della miniserie, dei tre protagonisti romani sopravvive soltanto Ugo. Matilde si suicida a metà dell'albo gettandosi dalla terrazza della sua abitazione, dopo l'ennesima delusione amorosa avuta da Vittorio. Quest'ultimo è invece ucciso dal brigante Verruca nelle ultime pagine.
  • Ugo e la domestica Sandra ereditano una fortuna da Matilde. Ugo, ancora sconvolto per il suicidio di Matilde, ammette tuttavia di esserle sì affezionato, ma di non amarla.
  • Per la prima volta, Ugo spara con la volontà di uccidere. Dapprima il suo bersaglio è Vittorio, che sfida a duello dopo la morte di Matilde, ma è sconfitto dal tenente, che gli risparmia la vita (vedere la frase). Subito dopo Ugo ucciderà Verruca, che ha sparato a Vittorio alle spalle, fatalmente.
  • Prima del loro scontro, Vittorio chiarisce a Ugo i vari misteri sin qui disseminati. La sua prigionia durante la missione di Ugo in Africa era in realtà una finzione per depistare lo scomodo arrivo dell'amico: Vittorio, dopo un incontro con la regina Taitù (annunciato nel n.7), ha infatti tradito l'esercito italiano, accettando la proposta di sostituire (in battaglia, ma non solo) Volto Nascosto quando quest'ultimo fosse stato troppo provato.
  • Vittorio ha impersonato il profeta guerriero durante la fase finale della battaglia di Adua nel n.9 (il duello con l'odiato generale Arimondi e la morte orgogliosa del maggiore Galliano), quando ha eliminato Ras Sebath e Agos Tafari, restituito ad Ugo il suo medaglione ed informato la regina dell'arrivo del ragazzo nel n.10 (confrontare il comportamento impertinente del guerriero nell'avvicinarsi alla regina con quello di Vittorio in quest'albo durante la cerimonia con il Re d'Italia) e in un flashback narrato nel n.11 sulla sorte degli ostaggi.
  • Dietro il patto tra Vittorio e la Regina Taitù ci sono interessi reciproci: Vittorio desiderava tornare a combattere, questa volta alla testa di guerrieri straordinari, mentre la regina voleva evitare che un indebolito Volto Nascosto morisse durante la battaglia, gettando il suo esercito nello sconforto.
  • Svelato il mistero, si può notare a posteriori che Vittorio comparve con il "volto nascosto" sin dalla prima vignetta che lo ha introdotto (pag.5 del n.2, con la testa coperta da un fazzoletto mentre riposa, attirando la curiosità di Ugo).
  • La diceria storica che circolava a Roma e molto vicina al mistero di Volto Nascosto (accennata da Gianfranco Manfredi nella rubrica '800 del n.12, parlando di un'intervista all'esperto africanista Augusto Franzoj prima della battaglia di Adua, vedere annotazioni n.12) era che un ufficiale italiano che aveva combattuto a Macallè al fianco del maggiore Galliano fosse passato al nemico e fungesse da consigliere militare della Regina Taitù. Franzoj rispondeva che dubitava della fondatezza del sospetto, per quanto fosse certo che la Regina avesse consiglieri militari stranieri e un'ottima rete di informatori occulti. Ringraziamo Gianfranco Manfredi per la gentile collaborazione a questa nota.
  • L'ultima apparizione ufficiale di Volto Nascosto resta quella del n.12, quando si allontanò dalla battaglia ancora in corso e una tempesta di sabbia lo nascose alla visuale di Vittorio, che voleva affrontarlo in duello. Dell'uomo dietro la maschera, a parte la sua malattia (lebbra, vedi n.10), nulla è dunque stato rivelato. La sua maschera ed il suo mantello, abbandonati sulla sabbia, sono stati raccolti da Vittorio (che li ha utilizzati anche per la messinscena del fantasma sul battello, per confondere l'amico troppo sospettoso). Infine, nelle ultime pagine della miniserie, la maschera finisce a Ugo, che cavalca via dalla tenuta di Vittorio così bardato, dando forse l'inizio a una nuova leggenda (vedere la frase).

    Un po' di Storia

  • Il destino di Ugo Pastore è patrimonio della fantasia di ciascun lettore. La Storia con la S maiuscola ci è invece d'aiuto per conoscere l'epilogo della guerra tra Italia ed Etiopia e la sorte dei principali personaggi storici utilizzati, in modo romanzato, da Manfredi.
  • Il 26 ottobre 1896 Italia ed Etiopia stipularono il Trattato di pace di Addis Abeba (ratificato il 16 novembre dello stesso anno), che cancellò il precedente trattato di Uccialli del 2 maggio 1889, del quale l'interpretazione di una clausola fondamentale aveva condotto alla guerra. L'Italia riconobbe l'indipendenza dell'impero abissino e mantenne la propria colonia in Eritrea, impegnandosi tuttavia a non cederne alcuna parte a potenze straniere in attesa della definizione dei confini esatti. In caso di abbandono spontaneo di una parte di territorio, questa sarebbe passata automaticamente sotto la dominazione dell'Abissinia. Il governo italiano ripagò Menelik anche per le spese sostenute per il mantenimento dei prigionieri, gli ultimi dei quali furono rimpatriati nella primavera 1897.
  • L'Italia riconquistò l'Etiopia con la guerra del 1935-36, per poi perdere definitivamente tutte le sue colonie in Africa Orientale nel 1941 sotto gli attacchi dell'esercito britannico.
  • L'imperatore Menelik II regnò in Etiopia fino al 1913, quando morì per una malattia polmonare. La regina Taitù sostituì il marito, già malato, nel governo del paese dal 1906 al 1910, quando giochi di potere la obbligarono a limitarsi alle cure di Menelik II. Dopo la morte del marito, Taitù fu esiliata in un vecchio palazzo e al potere salì un nipote del Negus (Taitù e Menelik II non avevano figli). Taitù morì nel 1918.
  • Il conte Pietro Antonelli, artefice del controverso trattato di Uccialli e (nella finzione di Manfredi) tutore di Matilde, morì a Roma nel 1901.
  • Re Umberto I di Savoia, curiosamente coetaneo di Menelik II (entrambi nacquero nel 1844), regnò in Italia sino al 1900, quando fu ucciso a Monza in un attentato. Gli succedette Vittorio Emanuele III.
  • Il generale Oreste Baratieri, comandante dell'esercito italiano durante la battaglia di Adua, fu processato al suo ritorno in patria per la sua condotta militare. Prosciolto da ogni accusa, fu messo a riposo e abbandonò la carriera militare. Morì nel 1901.
  • Il generale Antonio Baldissera, prima governatore di Massaua (n.1) e poi nuovo comandante delle forze armate italiane in Africa al posto di Baratieri (n.8), riconquistò Adigrat a guerra ancora in corso e per questo fu insignito dell'onoreficenza "Cavaliere di Gran Croce Ordine militare di Savoia". Nel 1904 divenne senatore. Morì nel 1917.
  • Tafari Maconnen, figlio del colto e raffinato Ras Maconnen (cugino di Menelik II ed uno dei suoi più fedeli comandanti, visto all'opera nei n.5, 6 e 9), divenne Imperatore d'Etiopia nel 1930 con il nome di Hailé Selassié. Regnò fino al 1974 (ad eccezione dell'esilio durante l'invasione italiana). Da un suo discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull'uguaglianza tra gli uomini, il cantante Bob Marley ha tratto la canzone "War".

Incongruenze

La frase

Personaggi

Ugo
Vittorio [+]
Matilde [+]
Sandra
Suor Clelia
Conte Antonelli
Dott.Masini ha in cura Matilde
Annibale fattore di Vittorio
Brigida figlia mora di Annibale
Rosetta figlia bionda di Annibale
Verruca [+] brigante
Notaio Giuliani datore di lavoro di Ugo
Umberto I Re d'Italia
Taitù regina d'Etiopia, in flashback
Volto Nascosto in flashback
De Cesari, Arturo padre di Vittorio
Pastore, Enea padre di Ugo (già comparso nel n.1)

Locations

Roma
Quirinale
Manicomio
Villa di Matilde
Tenuta di Vittorio
Addis Abeba in flashback
Adua in flashback

Vedere anche...

Recensione