

IT-VNASC-11

Prigioniero di Menelik, Il
- Trama
Ugo, scortato da Mohammed, giunge ad Addis Abeba. La città è affollata dai prigionieri italiani e Ugo cerca, con scarsi risultati, notizie dell'amico prigioniero che potrà infine riabbracciare solo dopo aver assecondato le trame della Regina Taitù. Intanto un ormai stanco ed irriconoscibile Volto Nascosto si incammina verso il deserto, deciso a scomparire. Viene però intercettato da Mohammed e scopre così che la Regina ha per lui altri progetti.
Valutazione
ideazione/soggetto






5/7
sceneggiatura/dialoghi






5/7
disegni/colori/lettering






5/7







sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







70%
data pubblicazione Ago 2008
testi (soggetto e sceneg.) di 
disegni (matite e chine) di

copertine

tavole o vignette


tag
Maschera, Prigionieri, Trattative
Annotazioni
Commento critico
Si conclude in questo albo la ricerca diNote
- Ugo, appena entra in città, nota il gran numero di prigionieri italiani e da subito comincia a ricordare ai vincitori le convenzioni sui prigionieri del trattato di Ginevra (1864). Ben presto si renderà però conto che i prigionieri, soprattutto se graduati, ricevono, salvo rari casi, un trattamento più che dignitoso.
- Cercando notizie di Vittorio, Ugo incontra e parla con
Moltedo eRiguzzi , due militari che hanno personalmente combattuto con Vittorio a Macallè. - Ambigua la copertina nel mostrarci un Volto Nascosto sconfitto e disarmato: associando tale immagine al titolo dellalbo verrebbe quasi da identificare il presunto prigioniero con lo stesso Volto Nascosto. Anche se è solo un gioco e il vero prigioniero su cui verte la storia è Vittorio, tale supposizione non è del tutto priva di logica, vista la nuova situazione in cui si trova leroe africano adesso che la guerra è conclusa.
- Nellepisodio richiamato dalla copertina, Volto Nascosto riesce a salvarsi nonostante le proprie difficoltà fisiche. A fine lotta però si toglie dal volto la maschera. Tale gesto, fino ad ora impensabile e quasi blasfemo, viene ripetuto più volte negli ultimi albi.
- Pag.25-26, Ugo ha un incubo nel quale vede Volto Nascosto conficcare la propria maschera sul viso di Vittorio, che invoca, disperato, l'aiuto dell'amico.
- Pag.41, Ugo dimostra, ancora una volta, di saper bene come agire in una città straniera con particolari condizioni sociali. Dove invece continua a sbagliare registro e tempi è nei rapporti diplomatici, come quando, a pag. 36 , dimentico di qualunque regola, balza letteralmente davanti alla regina Taitù; o quando, a pag.61, perde il controllo e alza la voce con la stessa regina Taitù nonostante sia suo ospite.
- Pag.97, enigmatica frase della regina
Taitù , che così si esprime su un eventuale assassinio di Ugo Pastore: "Ucciderlo ci creerebbe complicazioni con Vittorio De Cesari. Se toccassimo il suo amico, allora sì che il tenente diventerebbe un pericolo!". Se Vittorio è suo prigioniero, come può rappresentare un pericolo? Sembra ormai sicuro che la realtà sulla prigionia di Vittorio sia ben più complessa/diversa rispetto a quello che sin qui è stato mostrato. Di certo la regina ha un preciso piano in mente (vedere la frase) di cui il lettore è all'oscuro. Segnalazione di C.Di Clemente
La Frase
-
Regina Taitù: "Quei due sono molto diversi tra loro, adddirittura opposti...eppure sono così legati da dipendere l'uno dall'altro..."
Wolde: "Potrei ucciderli entrambi..."
Regina Taitù: "Da morti non ci servirebbero a nulla, Wolde. Il nodo è complesso. E c'è solo un uomo che possa aiutarmi a scioglierlo: Volto Nascosto!"
Pag. 97, la regina Taitù, a fine albo, parla con la sua guardia personale di Ugo e Vittorio.