


Fratelli di sangue
- Trama
Aprile 1973, l'eco della rivolta di Wounded Knee contagia gli animi più accesi nella riserva Navajo, e Saguaro deve affrontare i ribelli Dinè e Lakota che hanno occupato la sede del Consiglio Tribale.
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sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







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- Saguaro, la lunga strada dell'avventura
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copertina di

disegni (matite e chine) di



Annotazioni
Dilemma morale per Saguaro
Gli echi della cronaca nazionale americana irrompono nelle placide (?!?) vicende della riserva navajo di
Bruno Enna costruisce un buon intreccio, dove come di consueto non manca l'azione, con un concitato scontro finale, dopo l'occupazione della sede del Consiglio Tribale della riserva da parte dei ribelli, sotto l'occhio vigile della televisione. Saguaro, con la sua scelta finale, di lasciar fuggire Nastas, dimostra una volta di più di non trovarsi a suo agio nei panni di agente federale, dato che sembra anteporre la voce della propria coscienza all'applicazione nuda e cruda della legge.
Buon esordio in Bonelli del disegnatore Alessandro Pastrovicchio, dotato di un segno dark e graffiato, capace di passare dai personaggi Disney al realismo bonelliano.
Note
- Pag.4, nella rubrica L'ombra del falco, Gianmaria Contro presenta una lista di grandi attori che hanno interpretato parti di nativi americani in film western pur non essendo di origine indiana, tra gli altri: Burt Reynolds, Burt Lancaster, Anthony Quinn, Charles Bronson, Jack Palance.
- I disegni sono opera di Alessandro Pastrovicchio, al debutto alla Sergio Bonelli editore, dopo aver a lungo collaborato prima con la Walt Disney Italia, su Topolino, X-Mickey, PK, e poi con la Star Comics, su Jonathan Steele e San Michele.
- Pag.5, nuovo, seppur lieve, spostamento in avanti nelle avventure di Saguaro, dal febbraio del 1973 del numero scorso, si passa all'aprile dello stesso anno, per poi passare ancora a maggio a pag.12.
- Pag.11, le indagini sulla ribellione di Wounded Knee, nel
South-Dakota , interessano anche la riserva Navajo, dato che dei rifornimenti per i rivoltosi arrivano anche da lì, a duemila km di distanza. - Pag.31, Saguaro nel presentarsi afferma di essere un Diné, dato che, pur essendo il padre un Tohono, sua madre era una Navajo del Popolo del Fango.
- Pag.32-34, nel raggiungere il campo dei rivoltosi, Saguaro prende coscienza delle conseguenze degli scavi di uranio dentro la riserva indiana: scorie radioattive e malattie genetiche.
- Pag.46-51, Saguaro, svenuto, ha una visione in cui mescola i suoi ricordi d'infanzia con la cronaca contemporanea di Wounded Knee e con il massacro compiuto dall'esercito americano a fine '800.
La frase
Nastas Begay: "[...] Quando, dall'alto della loro benevolenza, i bianchi ci hanno donato l'autodeterminazione, hanno parlato di libertà e di scelta. Ci hanno concesso di amministrare i nostri programmi sanitari, scolastici, di previdenza sociale... Ci hanno dato l'illusione del controllo! Ma la verità è che voi, in questo consiglio, continuate a discutere e a promulgare leggi sotto ricatto del governo federale! E così, giorno dopo giorno, aiutate quella gente a perpetrare il nostro genocidio silenzioso!"Pag.67, Nastas Begay arringa il Consiglio Tribale Navajo
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