La città del vizio

breve scampagnata a Las Vegas
Recensione di  |   | bonelli/

La città del vizio
Cassidy 4-5

Scheda IT-CSSD-4

Scheda IT-CSSD-5

In un vero e proprio giro d'America, le avventure del rapinatore Raymond Cassidy, nei numeri 4 e 5 della sua miniserie, si spostano dall'Arizona al Nevada, raggiungendo Las Vegas, la capitale del gioco d'azzardo, in vicende che richiamano idealmente e solo in parte alcuni film statunitensi, primo fra tutti Colpo Grosso di Lewis Milestone del 1960, e i remake realizzati da Steven Soderbergh a partire dal 2001.
Uno dei meriti maggiori dello sceneggiatore Pasquale Ruju nella fase di delineazione della miniserie è il fatto di essere riuscito ad integrare in maniera equilibrata le numerose citazioni letterarie e filmiche di cui l'ambientazione della storia si nutre con la trama generale della collana. Tale trama sembra svilupparsi attorno a due continuity principali, portate avanti in parallelo: da un lato le disavventure della famiglia Cassidy, vicende svelate poco alla volta e numero per numero, e con un colpo di scena finale (è il caso in questa occasione della scoperta che Raymond ha anche un figlio), e un'altra, più prevedibile, in cui Cassidy si vendica dei complici della rapina alla banca del primo numero per consumare la propria vendetta. Il tutto è tenuto insieme dalla presenza incorporea e misteriosa del Bluesman cieco.

La vendetta di Cassidy
Vignette di Borgioli, Cassidy n.5, pag.90

(c) 2011 Sergio Bonelli editore

La vendetta di Cassidy<br>Vignette di Borgioli, Cassidy n.5, pag.90<br><i>(c) 2011 Sergio Bonelli editore</i>

Le vicende di questi due albi sono narrate discretamente da Ruju, bravo ad illustrare la vita dei Casinò, rappresentandola nella loro crudezza ed illustrando i trucchi dei rapinatori, imbastendo una buona trama, basata su sequenze alternate tra le varie sottotrame.
Le vicende sono impreziosite anche da alcuni retroscena della vita di Cassidy, tratteggiato come un vero duro, inesorabile con i suoi avversari e disposto ad utilizzare donne e amici per riuscire a raggiungere i suoi obiettivi.

Cassidy al Casinò
Striscia di Gregorini, Cassidy n.4, pag.69

(c) 2011 Sergio Bonelli editore

Cassidy al Casinò<br>Striscia di Gregorini, Cassidy n.4, pag.69<br><i>(c) 2011 Sergio Bonelli editore</i>
Ovviamente non tutto fila liscio: il n.4, che praticamente funge da preparazione per la resa dei conti dell'albo n.5, è carente di azione, testimoniato dal fatto che la copertina è rappresentata da uno scontro di strada con un cow-boy, che dà l'impressione di essere inserito ad arte nella narrazione, in modo da movimentarla. A parte Cassidy, manca quasi totalmente poi l'introspezione dei personaggi, sostituita in parte dai toni duri dei dialoghi e delle ambientazioni

Un altro merito della miniserie sembra essere costituito dalla costruzione di un gruppo di giovani disegnatori in grado di illustrare adeguatamente le avventure di Cassidy. Se lo stile squadrato di Gregorini è ancora forse un po' acerbo (per quanto siano esteticamente apprezzabili i suoi personaggi femminili), particolarmente azzeccata è il binomio tra i chiaroscuri utilizzati da Borgioli e le atmosfere Noir di Las Vegas.



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