La notte in cui Elvis morì

il destino di Raymond Cassidy
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La notte in cui Elvis morì
Cassidy 1-2

La notte in cui Elvis morì

Scheda IT-CSSD-1

Scheda IT-CSSD-2

Fantastici quegli anni

Analizzando la miniserie Cassidy, creata da Pasquale Ruju per la Sergio Bonelli editore, è evidente fin dai primi numeri che i punti di forza delle avventure del rapinatore di banche Raymond Cassidy sono stati l'ambientazione temporalmente delineata e le caratteristiche peculiari del protagonista.
Lo sceneggiatore Ruju, uno degli autori maggiormente presenti sulle pagine degli albi Bonelli, con all'attivo tra le altre cose albi di Tex e Dylan Dog, sceglie di far vivere le avventure di Raymond Cassidy nell'America della metà degli anni '70, dandone una caratterizzazione estremamente precisa. Questo avviene sostanzialmente in due maniere: datando in maniera inequivocabile il primo numero, il 16 agosto 1977, il giorno in cui muore Elvis Presley, e citando in modo continuo canzoni e film dell'epoca, tanto che alcuni personaggi sono rappresentati con le fisionomie degli attori maggiormente caratteristici di quei tempi. Sono poi gli stessi personaggi all'interno delle avventure a citare nei loro dialoghi i film di quel periodo, rendendo maggiormente realistiche le vicende di questi primi due numeri. A contribuire ancora di più nell'immersione negli anni '70 è poi la rubrica ad inizio albo, Seventies, curata da Gianmaria Contro.
Sono numerosi le suggestioni che è possibile ricavare da queste due avventure iniziali: innanzitutto si tratta di un poliziesco, visto però dalla parte dei cattivi, dei gangster, i richiami all'hard boiled, più che alla letteratura rimandano al cinema e agli sceneggiati televisivi dell'epoca. La presenza di un rapinatore di banche come protagonista è un aspetto inedito per la casa editrice, ma non per il fumetto italiano in genere ovviamente, considerata la carriera cinquantennale di un certo Diabolik, il più famoso tra i fuorilegge di fantasia italiani. A stupire in Cassidy è il realismo con cui vengono affrontati tali temi, e questo nonostante la presenza incorporea ricorrente del Bluesman, sorta di spirito guida che regala a Cassidy la possibilità di mettere le cose a posto nella propria vita, e che potrebbe essere identificato semplicemente come la sua coscienza.

Il Bluesman
tavola di M. Di Vincenzo, Cassidy n.1, pag.58

(c) 2010 Sergio Bonelli editore

Il Bluesman<br>tavola di M. Di Vincenzo, Cassidy n.1, pag.58<br><i>(c) 2010 Sergio Bonelli editore</i>

Un nuovo eroe in città

Il personaggio Cassidy è caratterizzato di per sé in maniera peculiare, dato che anche se è prevedibile un'evoluzione positiva durante la miniserie, è comunque evidente che si tratti di un rapinatore vero e proprio, capace di giustiziare a sangue freddo i suoi avversari, implacabile come l'ultimo Magico Vento. Un protagonista sicuramente inseribile nella nuova tipologia dei personaggi bonelliani: come per esempio Lilith e Greystorm, ognuno a proprio modo moralmente discutibile.

Cassidy, l'implacabile
vignetta di Elisabetta Barletta, Cassidy n.2, pag.12

(c) 2010 Sergio Bonelli editore

Cassidy, l'implacabile<br>vignetta di Elisabetta Barletta, Cassidy n.2, pag.12<br><i>(c) 2010 Sergio Bonelli editore</i>
E' inevitabile paragonare Cassidy alla precedente miniserie creata da Ruju, Demian, personaggio capace di proseguire il suo destino editoriale con degli albi speciali. Le copertine realizzate da Alessandro Poli e le scelte del parco disegnatori possono far pensare ad una certa continuità, come anche l'occuparsi in chiave avventurosa di tematiche inusuali, come la speculazione edilizia del n.2. Differente è invece il grado di realismo utilizzato: mentre Demian a volte assomigliava fin troppo ad un eroe invincibile, Cassidy in entrambi i primi due numeri si fa sorprendere dai suoi avversari, dimostrando di non essere infallibile. Purtroppo, ad accomunare le due serie, sono presenti anche in Cassidy delle sequenze ridondanti, fin troppo prevedibili, a causa di dialoghi ancora troppo stereotipati.
Per quel che concerne la parte grafica, notevole è stato il lavoro di Di Vincenzo nel riuscire a catturare la giusta atmosfera della prima storia, mentre più classiche ma altrettanto d'effetto sono sembrate le illustrazioni del secondo numero.
Sono numerose gli spunti interessanti alla base delle prime storie: la serie mensile durerà 18 numeri e 18 mesi è proprio il tempo che concede il Bluesman a Cassidy per mettere le cose a posto. Interessante anche l'utilizzo del flashback nel primo numero, la stretta continuity, per cui il n.2 riprende dove si è fermata la storia nel n.1, l'utilizzo delle didascalie nel n.2 per presentare le brevi biografie dei personaggi in maniera in maniera secca e precisa. A maggior virtù della miniserie si può sottolineare inoltre che si tratta di una delle prime volte in cui si vede la famiglia allargata di un protagonista bonelliano, generalmente orfani, scapoli e figli unici!


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