Painted Caravan


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Intriganti parallelismi: il controllo

Concretamente, in cosa consiste l'esperimento di Painted Sky? Non ci viene spiegato nel dettaglio, tuttavia è facile capire che si tratta di controllo, puro e totale: spostare masse più o meno docili senza che ci sia un motivo vero e proprio, senza fornire spiegazioni, intimorendole quando serve, blandendole quando opportuno. Lasciandole nell'ignoranza e nel dubbio affinchè non possano sviluppare una coscienza propria. Di fatto, uno delle tipologie di esperimento più narrate nella storia, la più affascinante e al contempo disturbante: la manipolazione dell'uomo. Alcuni esempi, seppure non completamente simili nella tipologia, potrebbero essere l'immortale 1984 di George Orwell, ma anche i film The Experiment, o il più recente L'onda.

Controllo è la parola d'ordine
disegni di Stefano Raffaele, dal n.2

(c) 2009 Sergio Bonelli Editore

Controllo è la parola d'ordine<br>disegni di Stefano Raffaele, dal n.2<br><i>(c) 2009 Sergio Bonelli Editore</i>

Di nuovo, portiamo l'esperimento fuori dalle pagine del fumetto: Painted Caravan per 12 mesi ha controllato i suoi lettori. Il team ha preparato il terreno con promozioni e anteprime. Poi ha chiamato a sè i lettori, incuriosendoli con una miniserie che già dal nome partiva atipica, e li ha irretiti con un primo numero a base di nuvole, azione e mistero.
Secondo e terzo albo (i primi 2 o 3mila kilometri della carovana?) passano via veloci, i lettori sono ancora troppo presi dalle nuvole, troppo confusi ma anche incuriositi per iniziare a dubitare dello status quo. Dal quarto numero in poi occorre tirare le redini, riprendere il controllo per evitare cedimenti: ed ecco una serie di albi indubbiamente ben scritti, dai toni forti e riflessivi ("La storia di Carrie", "Come i lupi" e "America, America"). Che però ormai non parlano più delle nuvole, bensì di temi più o meno cari a Michele Medda.
Col senno di poi, il settimo albo è quello dal titolo più chiarificatore: "Al centro del nulla". Medda sta portando avanti una serie col nulla (o col tutto, dipende da come la si vuole leggere), avendo preso a pretesto un qualsiasi evento (le nuvole) per parlare di quel che più lo ispira. Il lettore, in questo momento, è a metà della serie, ed è al centro del nulla. Ancora non ha capito di fare parte di uno schema, e ancora confida nel fatto che presto gli sarà spiegato qualcosa. Esattamente come gli abitanti di Nest Point, che ancora non hanno capito di fare parte di un esperimento, e ancora confidano che presto sarà spiegato loro qualcosa, e saranno riportati a casa.

La fine si avvicina

Siamo in quella fase per cui la fiducia nell'autorità sta scemando, iniziano i disordini, la tensione sale. Cosa accade nella carovana? Si gioca alla guerra per stemperare le tensioni, ma ci scappa comunque il morto: anzi, i morti aumentano progressivamente man mano che si avvicina la fine. E nel mondo reale? Gli albi sono indubbiamente ben scritti, il lettore si lascia affascinare dall'abilità affabulatoria di Medda, e magari dimentica per un altro numero di voler capire che serie sia Caravan, dove stia andando a parare. O meglio, arrivati a questo punto, continua a comprare gli albi per due motivi sostanziali: non interrompere la collezione, e voler scoprire la fine. Ormai è difficile interrompere, ormai è difficile lasciare la carovana, i controlli sono sempre più serrati.

Non ci sono risposte
disegni di Stefano Raffaele, dal n.2

(c) 2009 Sergio Bonelli Editore

Non ci sono risposte<br>disegni di Stefano Raffaele, dal n.2<br><i>(c) 2009 Sergio Bonelli Editore</i>

Attenzione, sia ben chiaro, non tutti i lettori sono rimasti dentro Painted Caravan. Metaforicamente, ne possiamo identificare tre tipologie:

  • Chester, il lettore disilluso: alla fine ha capito che è tutto un trucco, un esperimento, ma non si è ribellato, ha continuato supinamente a comprare la serie e non ha proferito parola. Probabilmente quando arriverà la Protezione Civile a dirgli che dovrà abbandonare casa sua, lo farà senza fare storie. E comprerà la prossima serie di Medda.
  • Stagger, il lettore fuoriuscito: da Painted Caravan, smettendo di comprare la serie, esattamente come lo Stagger originale è uscito da Painted Sky morendo. Ha rifiutato in toto il potere, ed è uscito dall'esperimento. Per fortuna dei lettori che l'hanno fatto, nessuno è morto per davvero.
  • Davide, il lettore arrabbiato: alla fine ha capito che è tutto un trucco, un esperimento, e si è rivoltato come una biscia. Ha urlato al mondo, ha battuto i pugni sul tavolo, ha scagliato gli albi per terra. Poi ha capito che non serve a niente, perchè comunque c'è cascato. Il punto è: cosa farà alla prossima serie di Medda? Si fiderà ancora?

Oltre i cancelli (dell'Eden)

Avete trovato fin troppo fantasiosa questa ricostruzione? In realtà Michele Medda ci ha dato una prova incontrovertibile del suo esperimento, anzi, della perfetta riuscita del suo esperimento: pagina 95 del n.12 è la chiave di lettura di Painted Caravan. Medda ha dimostrato che è possibile costruire il progetto di una serie a fumetti basata sul nulla, portarla avanti numero dopo numero con innegabile bravura, tenere legati a sè i lettori a panem et circenses, e quando alla fine è ormai necessario dare una spiegazione, un senso a quest'anno di lettura, ha dimostrato che è possibile alzare le mani e dire: "Non c'è nessuna spiegazione".

Scusate abbiamo scherzato...
Caravan 12, p. 95

(c) 2010 Sergio Bonelli Editore

Scusate abbiamo scherzato...<br>Caravan 12, p. 95<br><i>(c) 2010 Sergio Bonelli Editore</i>

Attenzione, Medda non ci ha gabbati: ci ha comunque regalato 12 albi di discreta qualità, che possono essere piaciuti o meno, ma che comunque si sono sforzati di essere piacevoli. Esattamente come l'esercito si è sforzato di dare agli abitanti di Nest Point tutto quello di cui avessero bisogno, cibo, acqua, benzina, persino un concerto. Medda ci ha però usati, per dimostrare come sia possibile abbindolare il lettore medio col nulla. E soprattutto, alla fine ce lo ha anche detto.

Complimenti, Michele, bel gioco veramente: da questo punto di vista, Caravan è geniale.

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