

Mano alla berta, Leo!
Scheda IT-LPULP-3
- Caso della Magnolia Rossa, Il
valutazione 74%
Ma la realt� oggettiva � una: Leo is over, alla fine di un�anomala carriera fumettistica, tanto risicata (per quanto diluita) nella quantit�, quanto scoppiettante e generosa sotto il profilo della percezione e dell�evidenza qualitativa. Chi scrive � lo stesso che, due anni fa, nel recensire il secondo numero, applaudiva al mantenimento degli elevati standard proposti nella storia d�esordio, e contemporaneamente si augurava che Leo non cadesse trappola del vincolo di una periodicit� fissa, che ha interessato negli anni tanti progetti nati in un apparente clima di maggior libert� e respiro (si pensi � ognuno in relazione al proprio specifico contesto � a Napoleone, a Zona X, ma anche ad alcune delle collane dei �Maxi�, solo per portare alcuni esempi).
In questo caso, nel �redazionale� della seconda di copertina si lascerebbero intendere precise responsabilit� a motivo della chiusura, dichiarando in maniera altrettanto velata che si sarebbero avute per il personaggio ben altre intenzioni�ma tant��, non appare questa la sede per distribuire siffatte presunte colpe e/o meriti.
Il tempo allora di mettere mano al fiammifero, accendersi una sigaretta e chiedersi: che cosa rimane?
La nonchalanche con cui la voluta di fumo si espande risponde in luogo di ogni cosa: rimane un �lince privato� che ha avuto ampio modo di dire la sua.
Coffee & Cigarettes
Il carattere �parodistico� dei disegni, non disuso ad indulgere a volte in un esilarante grottesco, non ha mai privato i testi di solidit� e coerenza, elementi forti che ben hanno dato ad intendere come Nizzi continui ad essere in grado di assorbire, sintetizzare, digerire e rielaborare (in una parola: reingegnerizzare) i molteplici spunti offerti da quella stessa letteratura, scritta e filmata, che ai tempi si pose come pilastro del compianto Nick Raider.
E nell�arco di soli tre numeri si � assistito ad un raffinarsi degli equilibri tra i numerosi ingredienti su cui poggia la Los Angeles di Leo; ingredienti che, in questo �caso della Magnolia Rossa�, si sono combinati a dare vita ad una vicenda intricata, ricca di personaggi ed ambientazioni, pronta a svilupparsi su canoni rodati pur prendendosi la libert� di miscelarli allegramente, concedendosi il lusso di non limitarsi ad una lapidaria spiegazione finale (tipica della �scuola dei duri�) in favore di un respiro narrativo pi� completo, figlio di una riuscita contaminatio che, fin dalle remote Atellane e Fescennini, quando ben orchestrata ha saputo rendere lustro anche a quei generi che l�hanno fruttuosamente ispirata.
Non va dimenticato infatti che lo stesso Nizzi part� dal medesimo spunto della �Dalia Nera� per scrivere una tra le sue migliori storie per Nick Raider: ci� a riprova che, seppur Leo e Norma godano di un tratto meno �realistico� (le virgolette continuano ad essere d�obbligo!) di quello di Nick e Linda Van Horn, le due vicende coinvolgono il lettore con la medesima tensione.
Passa cos� lievemente in secondo piano, o meglio si conferma come ottimo �contorno� alla portata principale, il caleidoscopico parteur di cadaveri mutilati, di poliziotti duri e puri, di politici multigiochisti, luci ed ombre abilmente intrecciati sullo sfondo della Hollywoodland di un tempo, il tutto ovviamente condito da un pantagruelico vassoio di rimandi e citazioni, sia per i testi che per i disegni, quale nota distintiva sempre allegramente ostentata in quanto ossatura stessa delle avventure di Leo(pold) Pulp.
�...una riuscita contaminatio che, quando ben orchestrata, ha saputo rendere lustro anche a quei generi che l�hanno fruttuosamente ispirata...�
Eggs & Bacon
Terza storia, medesimo commento sui disegni:�Ottimo lavoro, quello di Bonfatti. Il tratto � sempre sicuro e preciso e la sua attenzione per i particolari contribuisce in maniera fondamentale alla riuscita di questo albo. Una particolare menzione va all'uso del colore, raro da vedere negli albi Bonelli. L'apporto di Cesare Buffagni conferisce un importante valore aggiunto alla riuscita complessiva del lavoro. Le vignette sono ricche, accurate e "piene" senza essere ridondanti o barocche, ed il sapiente uso di luci e ombre conferisce, pur nel tono volutamente caricaturistico delle immagini, la cupezza e la drammaticit� richieste dal testo.
Il commento ai disegni del precedente numero � pi� che mai appropriato anche in questo caso. La chiara matrice jacovittiana del tratto conferisce alle singole tavole una potenza espressiva e dinamica davvero senza pari, e che si fa quindi ampiamente perdonare di questi altri due anni di attesa.�
Ogni tanto ci si pu� permettere di essere un po� pigri, anzi, si potrebbe persino tirare in ballo una qualche sorta di tradizione da rispettare, data la continuit� dei risultati.
Sugar & Spice
Per concludere, ci si potrebbe idealmente rivolgere allo stesso Leo, proprio come fa Norma che, all�uscita del cinema, cerca di distillare un granellino di buon senso (anche con un po� di ingenuit�) dall�efficace nudit� del finale di uno dei migliori gialli interpretati dal mitico Bogey.
�...la nonchalanche con cui la voluta di fumo si espande risponde in luogo di ogni cosa...�
Il tempo allora di mettere per l�ultima volta mano al fiammifero, accendersi la sigaretta e chiedere/chiedersi: e se qualcuno, a suo rischio e pericolo, storcesse comunque un po� il naso di fronte ad una produzione di prim�ordine, che ha fatto dell�abilit� citazionistica e del roboante impatto visivo il proprio sistema di riferimento? E se il binomio qualit�/atemporalit� non fosse del tutto campato in aria? E se�?
E per l�ultima volta, la nonchalanche con cui la voluta di fumo si espande tronca le domande superflue e risponde in luogo di ogni cosa: cos� vanno le cose nel mondo dei duri!
Leo Pulp 3, "Il caso della magnolia rossa", di Claudio Nizzi, Massimo Bonfatti e Cesare Buffagni, 100 pg. colori, brossurato, Sergio Bonelli Editore, in edicola dal 31 maggio 2007, �4,50
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