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Coincidenze temporali
articolo di Andrea Poltronieri

Nei primi due episodi della sua miniserie, Robinson Hart era presentato come sperduto, prigioniero di un tempo non suo e senza speranze di un ritorno a casa. Ma con la storia "I guardiani del tempo" (Zona X n.23) gli eventi prendono una piega inaspettata: il protagonista, da naufrago quale era, si trasforma in un viaggiatore nel tempo "professionista", un agente incaricato di preservare il normale corso della storia, con la possibilità di spostarsi tra tutte le epoche.

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Cronomoto, disegno di Castiglioni dal n.23
(c) 1997 SBE
   

È interessante notare come svariati elementi di Robinson Hart ricordino la serie di racconti scritti tra gli anni '50 ed '80 da Poul Anderson, aventi come protagonista il cronopoliziotto Manse Everard. Si potrebbe parlare di vere e proprie "coincidenze temporali" :-).

Everard è un ex militare che, a meta degli anni '50 viene arruolato nel "cronoservizio", ente istituito nel futuro per studiare la storia dal vero, soccorrere i crononauti in difficolta e, sopratutto, impedire deviazioni dalla linea storica conosciuta.

Oltre all'idea di base, le similitudini sono molte: in entrambe le serie sono i lontani discendenti della razza umana, che Anderson chiama nei suoi racconti Danelliani, a creare la "cronopolizia".

"Viaggiare nel tempo mantiene giovani" dice Antoine de Saint-Exupery a Robinson Hart, dandone poi una vaga giustificazione; analogamente gli agenti del cronoservizio non invecchiano grazie ad opportuni trattamenti medici.

Altro punto di contatto è infine la base costruita nella preistoria (il Fort Jurassic di Robinson Hart) in cui gli agenti si addestrano e riposano tra una missione e l'altra, presente in entrambe le serie.

Ai viaggiatori servono anche delle basi operative nei punti "caldi" della storia: così nell'universo narrativo di Luigi Mignacco queste basi sono gestite dai Guardiani, androidi immortali; Anderson invece assegna a queste basi degli agenti umani con funzione di osservatori, esperti del tempo/luogo in cui vivono.

La differenza più evidente, invece, è la modalità dei viaggi nel tempo: Robinson Hart si sposta in una "frattura" dello spazio tempo, ed i viaggi sono originariamente causati da un incidente. Manse Everard invece viaggia su una sorta di motocicletta volante chiamata "cronociclo", costruita nel futuro.

Gran parte dei racconti di Anderson è basata su paradossi temporali ed è caratterizzata da accurate descrizioni della vita nelle varie epoche. Per chi volesse approfondire l'argomento, i racconti di Anderson sono stati pubblicati nei numeri 5 e 14 della collana Urania Argento.
 

 


 
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