![]() ![]() |
||
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() | ![]() ![]() ![]() ![]() | |
![]() ![]() |
| ||||||
Lacrime di coccodrillo di Luigi Ferrini Il coccodrillo a cui ci riferiamo non è, come molti penseranno, il pericoloso rettile del Nilo. Si chiama gergalmente "coccodrillo", infatti, un articolo che si scrive per commemorare la scomparsa di un personaggio importante, ripercorrendo le tappe della sua vita e, di solito, dicendone tutto il bene possibile. Bene, questo pezzo è un "coccodrillo", per la testata morente Zona X. Ma non ne diremo bene solo perché questo è un coccodrillo. E che cosa ricorderemo allora, in questo articolo nostalgico e un po' disincantato? Che cosa tramandiamo ai posteri di questa testata che abbiamo amato e a lungo rimpiangeremo? Bella domanda, vorrei non averla fatta, ma invece adesso mi tocca dare pure una risposta. Ricorderemo allora la storia di un uomo che voleva scrivere qualche storia fuori dalla tradizione bonelliana e si inventò una testata per soddisfare questa esigenza. Esigenza sua, ma anche dei lettori. E ricorderemo come, per uno di quei paradossi che fanno grande la vita editoriale di casa Bonelli, la serie divenne bimestrale da quadrimestrale che era, e proprio nel momento in cui vendeva di meno. Paradossi editoriali, certo; come tutti quelli che hanno accompagnato la genesi creativa della testata: le miniserie più odiate dagli autori sono state quelle più amate dal pubblico, le miniserie più attese non sono mai riuscite a vedere la luce se non in altre forme (come per esempio le "Storie di Altrove"). I "classici", amati e odiati da pubblico, critica e autori, sono stati sempre una tale incognita (la "X" che ritroviamo nel titolo della testata) da condizionare tutta la linea editoriale. Paradossi, solo paradossi.
Ma tutto questo è ovvio, è sotto gli occhi di tutti. No, secondo noi c'è un altro fattore molto importante in ballo.
Zona X era diversa. E allora, che cosa ci rimane di Zona X? Ci rimane un autore affermato, Federico Memola, che ha ottenuto abbastanza fiducia editoriale da vedersi assegnare una nuova testata; ci rimangono altri autori, Vincenzo Beretta, probabilmente desiderosi di emancipazione, ma che rimangono sempre elementi di punta per altre testate. Ci rimangono molti altri sceneggiatori, così come molti disegnatori, che Bonelli, generosamente, come è del resto suo solito, ridistribuirà tra le varie serie esistenti.
E che cosa rimpiangeremo di più di Zona X? Non certo i personaggi di Elän, che abbiamo amato e seguito, ma che hanno esaurito tutto ciò che avevano da dire, così come i protagonisti della Legione Stellare. Rimpiangeremo di più tutti quei personaggi la cui carriera è stata interrotta così bruscamente; rimpiangeremo soprattutto il fatto che avrebbero avuto ancora molte cose da dire a noi lettori, secondo le intenzioni iniziali degli autori.
E questo a differenza di molti personaggi, titolari di serie, che ormai di cose nuove da dire non ne hanno davvero più e che invece, per la solita legge del paradosso di mercato, continueranno a sbancare il botteghino delle edicole proponendo, a un pubblico di lettori sempre più esiguo, l'ennesima storia sempre più uguale.
|
|