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" Robinson Hart:
Orrori senza tempo "


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Cavalieri medievali, Jack lo squartatore, un amore impossibile, un viaggio ai confini del tempo, una civiltà da salvare, due genitori da ritrovare, molte missioni ancora da compiere...

. . mi dispiace ma non c'è più tempo!
recensione di Luigi Ferrini



TESTI
Sog. e Sce. Luigi Mignacco    

Lo sfogo dell'autore. La salva finale dei fuochi d'artificio. L'angoscia di avere ancora molto da dire e molto da raccontare. Mignacco ci regala una storia "doppia" che in realtà è una storia "ennupla", in cui tante, troppe storie si intrecciano in maniera un po' gratuita. E' da interpretare, secondo noi, come un amaro sfogo di un autore che si vede troncare la serie sul più bello, proprio nel momento in cui essa iniziava a decollare e a rivelarci interessanti risvolti relativamente all'abusato tema del viaggio nel tempo.

Ci piace citare solo la sequenza delle pagg.56-57 del n.45: il venerabile Boda dice a Robinson che ancora molte sono le storie che dovrà vivere, lascia intendere al lettore che molte delle cose che egli si aspettava, come il ritrovamento dei genitori, il primo incontro tra Robinson e Santex, così come molti paradossi temporali e la soluzione di alcuni enigmi storici, beh, questo lettore non le vedrà mai. Un po' di amarezza, dunque, e forse di delusione, per aver dovuto buttare via molte idee interessanti che non potranno essere neppure riciclate altrove. E allora, una soluzione posticcia per una decisione posticcia: mettiamoci dentro più cose possibile e facciamola finita.

Intenzione lodevole, per carità. Peccato però che non sia del tutto riuscita. Tutte le singole storie, prese una per una, sono più che eccellenti; finalmente abbiamo a che fare (per quanto tempo li avevamo invocati!) con paradossi temporali degni di questo nome, tra i quali si distingue sicuramente quello dell'incredibile storia d'amore tra Robinson e Christine. Tuttavia, proprio questo episodio ci rivela quanto sia forzata la struttura del soggetto: Robinson lascia temporanemante Jenny, in maniera troppo dichiaratamente funzionale alla storia, per poi riprenderla subito dopo, forse in un momento di politically correctness troppo accentuata, o forse per garantire un finale "buonista", in cui tutti siano, se pur magari meritatamente, felici e contenti.

In compenso, il ritmo della sceneggiatura è eccellente, sebbene il gusto personale di chi scrive non abbia apprezzato granché il finale in stile vagamente "new age", con il buon popolo elfico che "sceglie di morire per non turbare l'equilibrio cosmico" (come se l'istinto di autoconservazione, proprio di tutte le specie animali, negli elfidi sia venuto meno). Ciò non toglie che mai una storia di Robinson Hart ci aveva dato tante sensazioni, aveva creato tanta attesa e ci aveva sorpreso con trovate così interessanti.

Il più bel canto, si sa, è il canto che si intona prima di morire. Peccato che si muoia una volta sola.



DISEGNI
Gianluca Cestaro
Raul Cestaro
Giovanni Romanini
Fabrizio Russo
Alberto Castiglioni
   

Moltissimi i disegnatori che si avvicendano su questa multi-storia. Ognuno con il suo stile, ognuno con il suo modo di raccontare. E ognuno racconta effettivamente un episodio diverso, un momento diverso della vicenda, complice, evidentemente, la necessità di mettere insieme più storie pensate per essere separate. Una necessità tecnica che garantisce però una maggiore leggibilità, dato che ogni momento della vicenda si presenta al lettore con uno stile del tutto diverso.

Aggiungiamo che i passaggi da uno stile all'altro sono pressoché indolori, che tutti i disegnatori hanno dato il meglio di sé, che ci sono tavole più che eccellenti sparse qua e là, per ritenerci effettivamente molto soddisfatti del risultato.



GLOBALE
 

Concludendo, un voto positivo per le sensazioni che questa ultima storia di Robinson ci lascia in bocca. Dai primi episodi, non avremmo dato molto credito alla serie, gradevole, ma poco di più; adesso, dopo la lettura di questa storia, culmine di un trend positivo della serie, doverla abbandonare ci dispiace non poco. Ci consolerà il conoscere che Robinson, a spasso per i secoli, sia che si venga a trovare, prima o poi, nel futuro o nel passato della nostra storia, rimarrà comunque impresso con forza, per il lungo spazio del nostro presente di lettori, nel mondo senza tempo della nostra fantasia.

(... concedeteci un po' di retorica, ogni tanto!) :-)
 

 


 
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