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" Robinson Hart:
Sfida infernale
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Al cuore, Robinson, al cuore!
recensione di Luigi Ferrini

Sulla base di una strana fotografia, Robinson Hart viene inviato nel vecchio west, dove rivivrà le emozioni del duello all'OK Corral...



TESTI
Sog. e Sce. Luigi Mignacco    

Siamo alle prese con la prima "missione ufficiale" di Robinson Hart come agente del soccorso temporale, e la cosa ci lascia un po' delusi.

A onor del vero dovremmo parlare di "seconda missione", visto che la prima consiste in un viaggetto in pieno Rinascimento, viaggio che troviamo nelle primissime pagine dell'episodio e che ha l'unica funzione di presentare i metodi operativi del soccorso temporale a chi si sia perso gli episodi precedenti.

Nonostante le eccellenti premesse del prologo, però, la missione su cui è incentrato l'episodio si rivela piuttosto scialba. Tutto si risolve nella critica velata al "mito" del vecchio west, presentando i personaggi che sono ormai nella leggenda come dei barbari vigliacchi o poco di più.

Purtroppo sembra proprio che questa serie, che ha per protagonista un viaggiatore del tempo, dimentichi di avere a che fare con i viaggi del tempo e giochi solo con l'aspetto "turistico" della faccenda. E` quasi d'obbligo fare il paragone con l'unica altra testata italiana che tratta l'argomento del time-travel, e cioè Topolino: negli episodi disneyani, in cui Topolino e Pippo si trovano coinvolti in scorribande temporali, si presentano talvolta i problemi di perdere l'appuntamento per il ritorno a casa, di cambiare la storia, di scatenare paradossi insolubili, di imbattersi in malintenzionati che tentano di sfruttare la macchina del tempo per arricchirsi (ricordate l'episodio in cui Gambadilegno si sostituisce ad Attila?), eccetera eccetera.

In Robinson Hart non c'è niente di tutto questo, né ce ne potrà essere, date le premesse incredibilmente restrittive. Robinson torna sempre a casa quando vuole, non può cambiare la storia perché essa è già scritta, è guidato dagli uomini del futuro perché non si creino paradossi, e inoltre nessun altro può viaggiare nel tempo a sua discrezione, visto che per farlo bisogna passare attraverso il "collo di bottiglia" che si chiama Adam.

Robinson Hart rischia solo la vita. Ma questo, ahimè, lo fa ogni personaggio dei fumetti.



DISEGNI
Fabrizio Russo    

I disegni di Russo restituiscono un'atmosfera western molto più simile a quella cinematografica di quanto non lo sia quella fumettistica tradizionale. E ci riescono dignitosamente; peccato solo che alcune scene risultino troppo cupe per comunicare la giusta atmosfera.

Anche il tratteggio dei volti presenta qualche problema di comprensione, ma la colpa non è da attribuire totalmente al disegnatore, presentando la sceneggiatura troppi personaggi poco caratterizzati e quindi virtualmente identici per il lettore che non abbia troppa dimestichezza con i nomi più famosi dell'epopea western.



GLOBALE
 

In definitiva, un episodio forse non troppo originale, ma sicuramente avvincente e dalla lettura scorrevole, con il pregio non indifferente di essere il primo episodio della serie a presentare Robinson Hart come agente effettivo del soccorso temporale.
 

 


 
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