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" I naufragatori"

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"Laggi�, dall'inferno sul mare salato, qualcuno del diavolo i denti ha piantato..."

La ballata di Sandag Bay
recensione di Daniele Alfonso



TESTI
Sog. e Sce. Jacopo Rauch    

Jacopo Rauch ritorna ai testi di Zagor dopo il recente esordio con "L'oro dei fratelli Ward" (ZG 438/439), e lo fa con una storia sicuramente pi� avvincente ed emozionante, di cui fin da subito apprezziamo la grande cura nella sceneggiatura, dalla ripartizione dei tempi narrativi fino alla gestione e allo sviluppo dei vari personaggi. La vicenda trae molto del suo fascino dall'ambientazione per molti versi originale, dall'azione serrata, e dalla efficace caratterizzazoine dei personaggi, sia protagonisti che comprimari, che animano la movimentata narrazione. L'autore sembra essersi ben appropriato delle caratteristiche psicologiche di Zagor e Cico, e dei meccanismi narrativi che governano la serie intitolata allo Spirito con la Scure, per cui il giudizio complessivo sul suo lavoro non pu� che essere positivo. Naturalmente, essendo Rauch ancora alle "prime armi", alcune ingenuit� -pi� o meno perdonabili- saltano inevitabilmente all'occhio.

La prima riguarda i dialoghi, che abbondano di battute fantasiose e pittoresche, risultando alla fine eccessivamente ricercati e quindi artificiosi, sebbene spesso divertenti. Qualche esempio si trova gi� subito nelle prime tavole: �E' dai tempi della cometa di Betlemme che non si vedeva una luce pi� benedetta di questa�, dice il capitano della "Black Triton", sfoderando una ampollosit� francamente inaspettata per un rude marinaio.

"Alcune ingenuit� -pi� o meno perdonabili- saltano inevitabilmente all'occhio"
   

Qualche ingenuit� sta pure nella caratterizzazione dei personaggi, anche essa troppo sopra le righe. Basti pensare alla famiglia dei naufragatori, tanto bizzarri da sembrare un fenomeno da baraccone: ognuno dei Dowler � tratteggiato in modo tanto forte ed individuale da far domandare al lettore come sia possibile che siano tutti fratelli. Ugualmente imperfetta � anche la caratterizzazione di Stormy Jack, che Rauch vuole proporre come una canaglia abbastanza in gamba da mettere alle corde Zagor, e perfino da meritarsi il suo rispetto. Questo per� � evidente solo alla fine della vicenda, mentre precedentemente era difficile riuscire ad inquadrare Jack come un degno avversario, e la scena in cui riesce a mettere alle corde Zagor appariva pi� come una magra figura per il Re di Darkwood, piuttosto che una dimostrazione di abilit� per il suo nemico. In questo caso, l'errore di Rauch � stato pensare che un tipo come Za-gor-te-nay potesse farsi sopraffare da un po' di fango negli occhi: decisamente troppo poco!

Fra i vari attori in scena, � molto apprezzabile il simpatico Abe Kirk, sceriffo di Sandag Bay, anche se proprio lui � protagonista di un paio di evidenti forzature nella sceneggiatura. Una � l'interrogatorio di Saul Dowler, in cui Abe ha l'ardire di mettere da parte Zagor (sacrilegio!), rubandogli inopportunamente la scena per sfoderare un paio di dubbie smargiassate ai danni di Saul. La seconda � invece la prima vignetta di pag.88 dell'albo "I naufragatori", in cui Abe percorre una strada deserta col sole alle spalle, facendo chiaramente il verso a un tipico stilema da film western, che per� appare completamente stonato in una storia che ha davvero ben poco della classicit� western.

Bene, basta cos�, prima di essere accusati di cercare il pelo nell'uovo, arrivando al punto di criticare le singole vignette! Rauch si merita comunque l'apprezzamento di uBC per aver costruito una storia avvincente e ricca di trovate spassose, chiaramente studiata con molta attenzione e grande cura. Le critiche non servono a bagnare il naso, ma solo a spronarlo a fare meglio nella sua prossima storia, che attendiamo con impazienza di leggere.



DISEGNI
Alessandro Chiarolla    

Il segno ombroso e graffiato di Chiarolla si fa certamente apprezzare nelle scene pi� cariche di azione e di tensione, e ottiene il massimo della sua efficacia quando l'autore rappresenta la furia degli elementi, nel naufragio iniziale della "Black Triton", o durante gli scontri corpo a corpo sotto la pioggia. Disegnatore istintivo, Chiarolla non vuole badare al dettaglio, ma a rappresentare con forza evocativa il dinamismo, l'azione, l'emotivit� del momento. Come sempre, per�, lo zagoriano classico che � in noi rimane deluso da un tipo di disegno che, pur avendo in s� i suoi pregi, risulta troppo dissimile da quanto ci � stato proposto precedentemente, nella ormai quarantennale carriera dello Spirito con la Scure.



GLOBALE
 

E' certo che il giovane Rauch deve ancora farsi un po' le ossa, ma � anche certo che sta facendo rapidi progressi, e le sue capacit� di narratore zagoriano stanno venendo alla luce. Rimane qualche dubbio, invece, sulla zagorianit� di Chiarolla...
 

 


 
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