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" Il seme della
violenza"



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Lo Spirito con la Scure alle prese con i suoi doveri istituzionali...

Aria di Darkwood
recensione di Daniele Alfonso



TESTI
Sog. e Sce. Moreno Burattini    

C'� aria di Darkwood, in questi due albi di Zagor. Un profumo che non respiravamo da anni, dopo tanti viaggi in giro per il mondo. E' come tornare a casa, e accorgersi con piacere che tutto � come l'avevamo lasciato. Moreno Burattini ci riporta indietro, negli anni e nella memoria, con una storia che ha tutto il sapore della classicit� zagoriana, come � evidente fin dalla prima scena che vede il nostro eroe chino sul suo tamburo e intento a mandare un messaggio al fido Tonka, come non faceva da chiss� quanto tempo. E' quasi commovente vedere che, nella didascalia, la palude dello Spirito con la Scure riprende il nome di Mo-hi-la, la "terra tremante", cos� come veniva denominata nello storico N.1, "La foresta degli agguati". Nel corso della vicenda, l'autore mette insieme due elementi che ci sono ben familiari - guerre indiane e traffico di armi - costruendo un intreccio che, per dirla tutta, non suona certo innovativo, sebbene indubbiamente ben congegnato. Ma, dovevamo aspettarcelo, non � tutto qui, e a ben vedere "Il seme della violenza" � tutt'altro che una storia di routine, dimostrandosi anzi "coraggiosa" almeno per un paio di motivi.

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Arriva Zagor,
disegno di Torricelli, (c) 2002 SBE
   

Il primo motivo � proprio la tematica trattata, che pu� essere un'arma a doppio taglio. Burattini si � inserito in un filone narrativo che da molto tempo non veniva toccato, ma che in passato, nel periodo precedente alla gestione di Mauro Boselli, ci ha proposto fin troppe avventure troppo simili l'una all'altra. Il rischio era quello di suscitare nel lettore un sentimento di noia, piuttosto che di nostalgia per i "vecchi tempi" ai quali si � evidentemente voluto rendere omaggio.

Il secondo motivo � dovuto a un personaggio secondario, ma che spicca al di sopra di tutti gli altri: Stella del Mattino. Nelle prime tavole della storia, la giovane Chippewa divide una tenera scena d'amore con il guerriero Volpe Gialla, cosa non proprio comune tra le pagine di un fumetto come Zagor. L'incipit prosegue catapultando i due ragazzi in una scena d'azione che si conclude con l'eroico e toccante sacrificio di Volpe Gialla per la sua amata: sicuramente il momento migliore della storia. A quel punto Stella del Mattino scompare quasi del tutto, per poi tornare alla fine dell'avventura, in una scena che non pu� non colpire il lettore attento. Mentre Zagor insegue nella foresta il perfido colonnello Slate, questi viene ucciso, alle spalle per giunta, da una freccia scoccata proprio da Stella del Mattino. La reazione dello Spirito con la Scure � la seguente: �Hai agito per vendetta, e indubbiamente l'uomo che hai ucciso meritava di morire�. Non ci trovate nulla di strano? Da sempre giustamente considerato il pi� fedele erede di Nolitta, qui Moreno Burattini dimostra la sua volont� di volersi slegare dalla concezione che Sergio Bonelli aveva del carattere e degli ideali dello Spirito con la Scure. A parere del sottoscritto, lo Zagor che oggi ha pronunciato quelle parole non � lo stesso Zagor che, anni fa, affront� cento volte la morte, macinando miglia di deserto per assicurare alla pur imperfetta giustizia degli uomini un certo "Billy Boy" Kirby. Si tratta di due situazioni diverse, sono d'accordo: dopotutto "Billy Boy" era un cattivo che aveva ucciso senza motivo una buona (la povera moglie del capo Osage Wakopa, se ricordate), mentre Stella del Mattino � una buona che ha ucciso un cattivo che sarebbe comunque finito sulla forca, e facendolo ha probabilmente salvato la vita a Zagor... ma un omicidio non rimane sempre e comunque un omicidio? Ci sarebbe da discutere.



DISEGNI
Marco Torricelli    

Pulito, preciso, morbido, luminoso, attento, sono alcuni degli aggettivi con cui si pu� descrivere lo stile che Marco Torricelli sfoggia in questa storia. L'autore svolge un ottimo lavoro, nel quale si apprezzano particolarmente la cura nella fisionomia dei personaggi, e la chiara raffigurazione di complesse scene d'azione.

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Un'intensa scena d'azione
Disegno di Torricelli, (c) 2002 SBE

Ci d� un po' da pensare il vedere all'opera sulla stessa serie due disegnatori dal tratto cos� diverso, praticamente antitetico, come Torricelli e Chiarolla, anche considerando che Sergio Bonelli ha sempre predicato una certa uniformit� nello stile di disegno di ogni testata.



GLOBALE
 

Classicit� zagoriana e almeno un paio di spunti molto coraggiosi fanno di "Il seme della violenza" una storia da non prendere sottogamba.
 

 


 
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