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" Il libro del
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Satana

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E poi ci si lamenta del fatto che la gente non legge libri... Lo credo bene: guardate cosa pu� succedervi!

Dieci piccoli bibliofili
recensione di Daniele Alfonso



TESTI
Sog. e Sce. Moreno Burattini    

Dopo la scorpacciata fantasy dei mesi scorsi, Moreno Burattini ci conduce nelle atmosfere della narrativa cosiddetta "gialla" (dal colore delle copertine dei volumetti economici Mondadori), proponendo una storia, come di consueto, molto attentamente studiata, in cui i vari pezzi del mosaico narrativo combaciano alla perfezione. L'ambientazione e lo svolgimento della storia, quasi interamente ambientata nel sinistro castello dei Burgess, richiamano alla memoria il celebre romanzo "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie, sia per la serie di omicidi tra gli ospiti di una casa da cui � impossibile fuggire, sia per via del fatto che il colpevole �... beh, scopritelo da soli! Un tipo di storia per certi versi abbastanza inconsueto per Zagor (o semplicemente poco sfruttato), ma Burattini non trasforma il personaggio in un emulo di Hercule Poirot, e non manca di proporre alcuni elementi caratteristici della serie, dal momento di pura azione western, ai familiari volteggi tra gli alberi (ma senza liane), al ferino "sesto senso" che avverte il protagonista di una minaccia incombente.

In effetti � solo nella seconda parte della vicenda, archiviato il rapimento di Julia Burgess, che la storia diventa un giallo vero e proprio, nel quale Burattini costruisce un'inquietante atmosfera di crescente suspance, dovuta al fatto che l'assassino non solo � sconosciuto, ma potrebbe essere una presenza soprannaturale, come nel classico di Nolitta&Ferri "La casa del terrore" (ZG 32/34). Proprio come allora, scende in campo Bat Batterton, immediatamente smascherato da Cico, come ci si attendeva. Peccato che il simpatico detective rimanga alquanto in ombra su un palcoscenico affollato di personaggi.

Burattini segue anche un terzo modello narrativo, oltre ai due gi� citati, che � il mito di Orfeo e Euridice, donando un'opportuna dose di pathos ad una storia dalle tinte molto fosche.

"La storia � ben condotta dall'inizio alla fine... o quasi"
   
La storia � ben condotta dall'inizio alla fine... o quasi. In effetti, nelle ultime pagine Zagor si lancia in una spiegazione che svela tutti i misteri fino ad allora irrisolti, ma non ci pare che avesse in mano abbastanza indizi per poter trarre una conclusione cos� dettagliata, che, a rigor di logica, sembra un tirare ad indovinare su molti aspetti, anche se bisogna ammettere che il ragionamento fila. Perdoniamo anche alcune forzature, come ad esempio la messinscena del finto lupo (abbastanza esagerata), e il fatto che il poliziotto in incognito prenda con eccessivo zelo il suo ruolo di esorcista (nonch� menagramo), dimenticandosi di svolgere indagini.



DISEGNI
Gaetano Cassaro    

(10k)
Satana, disegno di Cassaro, (c) 2001 SBE
   

A Cassaro possiamo rimproverare solo un tratto eccessivamente cartoonesco, che a volte non pare proprio all'altezza della situazione. Insomma, tanto per fare un esempio il suo Satana non avrebbe sfigurato in una storia di Topolino, ma in un albo Bonelli � lecito aspettarsi qualcosa di decisamente pi� drammatico, per quanto ci si voglia rifare all'iconografia classica con corna, coda, barbetta affilata e ali da pipistrello. Nulla da eccepire sul resto: Cassaro � un bravo ed attento narratore per immagini, e le sua versioni di Zagor e Bat Batterton sono molto buone. Solo Cico, ogni tanto, non sembra realizzato al meglio. Belli i paesaggi nevosi e il castello.



GLOBALE
 

Burattini e Cassaro ci offrono una delle migliori storie di questa annata zagoriana. Davvero buone le copertine di Ferri, che ultimamente sta dando delle eccellenti prove di s�, dimostrando di essere in piena forma dopo cos� tanti anni di onorata carriera. Il merito va anche alla precisa opera dell'anonimo colorista.
 

 


 
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