

Zagor 296-297

Sentiero della vendetta, Il
- Trama
Le piste di due uomini molto diversi tra loro si incrociano. Da una parte Zagor, sulle tracce dei predoni di Occhio di Vetro e del trafficante che li rifornisce. Dall'altra parte Braccio Forte, anziano sakem dei Cree che non vuole essere trattato da "vecchio", all'inseguimento di Testarossa, sanguemisto responsabile della morte di alcuni suoi uomini.
Valutazione
ideazione/soggetto






4/7
sceneggiatura/dialoghi






6/7
disegni/colori/lettering






6/7







sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







76%
data pubblicazione Mar 1990 - Apr 1990
testi (soggetto e sceneg.) di 
disegni (matite e chine) di

copertine


tavole o vignette



Annotazioni
La ballata di Braccio Forte
Il sentiero della vendetta è una storia dalla trama semplice in superficie, all'insegna di tematiche (predoni indiani e mercanti di armi e whisky) venute a noia nel periodo della sua uscita (l'episodio è del 1990, la fase finale del "medioevo" post nolittiano della serie, come lo hanno ribattezzato i lettori), ma in cui i personaggi nobilitano il già visto, rendendo piacevole e appagante la lettura. Merito della sceneggiatura di Marcello Toninelli, che dedica il giusto spazio ad ogni fase della vicenda, operando una brillante caratterizzazione dei protagonisti. Sopra tutti spiccaI pensieri di Braccio Forte
disegni di Michele Pepe, Zagor n.296, pag.40
(c) 1990 Sergio Bonelli Editore
Braccio Forte contro Testarossa
disegni di Michele Pepe, Zagor n.297, pag.78
(c) 1990 Sergio Bonelli Editore
Note
- Il n.297 è uno dei rari albi della serie in cui
Cico non compare mai. - N.297, pag.70, nell'affrontare
Lin Tung , esperto di arti marziali, Zagor ricorda di aver già fronteggiato le tecniche di combattimento orientali (n.160, Il sigillo dell'imperatore).
La parola all'autore
"Da qualche tempo mi stavo lamentando con Canzio che, tra i soggetti che presentavo, venivano sempre accettati quelli che a me piacevano meno, e che le storie con possibilità di maggiore approfondimento psicologico dei personaggi erano puntualmente sacrificate a favore di altre più classicamente avventurose. Decio replicava puntualmente che Zagor non era protagonista di drammi sentimentali, ma un eroe di storie d'azione, sia pure talvolta con componenti anche robustamente emotive e liriche. Alla fine i miei lai fecero, per una volta, breccia [...] Mi fu chiesto quale storia preferissi tra quelle presentate. Scelsi "Il sentiero della vendetta", storia sulla difficoltà di essere trattati da vecchi quando lo spirito e il corpo non ci fanno ancora sentire tali. La vicenda di Braccio Forte vide così la luce, e Pepe la disegnò con la consueta abilità, riuscendo a rendere molto viva e credibile la figura del vecchio sakem. E a regalare alla serie un episodio di cui vado particolarmente fiero." Marcello Toninelli, da "Zagor 1982-1993, un senese a Darkwood" (c) Marcello Toninelli e (c) Cartoon Club Editore.
La frase
- "Immagino quello che staranno pensando... Per loro questa è sicuramente la balzana idea di un vecchio che non ha più la testa a posto... e che si illude di essere ancora forte e scaltro come quando aveva solo venti primavere... ma io so di esserlo veramente! E, per tutti gli spiriti, questa è forse la mia unica occasione per dimostrarlo... perciò non me la lascerò sfuggire!" I pensieri di Braccio Forte, Zagor n.296, pag.44-45
- Zagor: "Per mille scalpi! E io che ho speso pensieri commossi per il gesto coraggioso ma patetico del vecchio guerriero orgoglioso!" Braccio Forte: "Wa-he'! Ormai comincio a rassegnarmi all'idea di essere considerato un vecchio rudere, incapace e testardo..." Z: "Io non lo penserò più, stai sicuro! E ti chiedo scusa per averlo fatto in passato: il tuo tuffo nel canalone avrebbe fatto tremare le vene dei polsi al più valoroso dei giovani guerrieri! No, decisamente, gli anni trascorsi e i capelli bianchi non hanno tolto nulla alle tue capacità di guerriero... e adesso capisco quello che stai passando!" BF: "Woah! Se sono riuscito a convincere te, forse ce la farò anche con la mia tribù!" Il riconoscimento, Zagor n.297, pag.24-25
- Zagor: "... E se quella dannata sentinella sull'albero non mi avesse sorpreso, ci sarei riuscito: sarebbe stato un gioco da ragazzi far saltare il loro conestoga! Quel maledetto è stato più silenzioso di un gatto, nell'arrampicarsi sui rami..." Braccio Forte (sorridendo maliziosamente): "Woah! O forse sei tu che... stai invecchiando!" Zagor: "Ah! Ah! Toccato..." Un momento di relax, Zagor n.297, pag.52-53