<dopolavoro> il blog di uBC

visualizza solo se con tag "Interviste" rimuovi
e di categoria "news" rimuovi

Martedí, 23 Marzo 2010

  • messaggio da José Carlos Francisco - 23/03/2010 15:40
    Intervista a Pasquale Ruju nel blog portoghese di Tex in versione italiana e in portoghese.
    La sua risposta alla domanda "Nel corso della tua carriera fumettistica Tex è stato solo un diversivo oppure pensi in futuro, compatibilmente con gli altri tuoi impegni, di sceneggiarne qualche altro episodio?":
    Ho cominciato ora a scrivere una nuova storia, che coinvolgerà gli Apache Mescalero, e sarà disegnata dal grande Font.

    Giovedí, 11 Marzo 2010

  • messaggio da José Carlos Francisco - 11/03/2010 22:45
    Intervista a Virginia Letteri Castelbranco, figlia di Gugliemo Letteri, nel blog portoghese di Tex in versione italiana e in portoghese.
    La sua risposta alla domanda "Com’è che tuo padre è arrivato a disegnare fumetti? Vocazione o necessità?":
    Penso che non sia stata nessuna delle due. E’ stato un qualcosa che ha trovato lui e non viceversa. D’altra parte mio padre non era il tipo da chiudersi in un ufficio, sempre nello stesso spazio, con orari certi, per cui ritengo che abbia trovato interessante la libertà che il lavoro gli permetteva: il fatto di poter lavorare quando e dove gli pareva e come desiderava, conciliando il tutto con la musica. Spesso disegnava durante la notte, sempre con il jazz o la bossanova come musica di fondo.

    Lunedí, 1 Marzo 2010

  • messaggio da José Carlos Francisco - 01/03/2010 22:15
    Intervista a Massimiliano Leonardo (LEOMACS) nel blog portoghese di Tex in versione italiana e in portoghese, con tre tavole in anteprima della sua storia (inedita) di Tex che sta realizzando.
    La sua risposta alla domanda "Come immagini il futuro del fumetto popolare? Secondo te si trasformerà sempre più in un prodotto di nicchia?":
    Non credo si possa semplicemente dire che il mercato è in crisi. Le cose stanno semplicemente cambiando (e pure piuttosto in fretta). Cambia il linguaggio e quindi cambia pure il fumetto (che è un linguaggio esso stesso). Cambia la maniera di pensarlo, di proporlo, di distribuirlo, di venderlo e di conseguenza, anche di consumarlo. Il media fumetto ha oramai raggiunto in tutte le sue fasi di produzione altissimi livelli qualitativi ed è oramai considerato universalmente un linguaggio maturo e moderno almeno quanto il cinema e la letteratura (i videogiochi meriterebbero un discorso a parte), per cui ogni paragone con epoche passate mi sembra poco calzante. Anche il fumetto si è, fortunatamente e nel senso buono, globalizzato. Non è più possibile concepirlo come un media "chiuso" e prevalentemente "nazionale", impermeabile al mutare dei "linguaggi" di segni e parole. Non è concepibile ed è oltretutto deleterio. Il "nostalgismo" è un brutto male che assale più gli autori che i lettori. Sono quei (pochi) autori che hanno smesso di entusiasmarsi, annoiati da qualsiasi cosa che non sia la propria arte, ad impoverire il fumetto. I lettori sanno, più e meglio, accettare la diversità delle cose e il cambiamento che ne consegue. Il fumettista più di ogni altra cosa dovrebbe cercare di non essere noioso. Oggigiorno non basta più saper fare bene, bisogna pure sforzarsi di guardare oltre la punta del proprio naso. La Bonelli continua a rimanere un punto fermo perché, pur rimanendo pienamente nella propria tradizione, sa cogliere questi cambiamenti con l’accortezza, l’onestà e la prudenza che si addicono ad un editore di riferimento.

    Domenica, 7 Febbraio 2010

  • messaggio da José Carlos Francisco - 07/02/2010 19:40
    Intervista a Gianfranco Manfredi e Fabio Civitelli a proposito della storia "La grande sete" (Tex 585-586) nel blog portoghese di Tex in versione italiana e in portoghese.
    La risposta di Gianfranco Manfredi alla domanda "In altro passaggio della storia fai dire a Tex: "I giovani vanno responsabilizzati". È un tema presente nel cinema western classico o pensi sia stato molto poco sfruttato?":
    Nel cinema western è un tema centrale. Il rapporto tra genitori e figli, in particolare, è stato trattato in tutti i risvolti. In generale, si può dire che nel west i ragazzini andavano svezzati in fretta. Se non imparavano a cavarsela da soli erano guai.
    La risposta di Fabio Civitelli alla domanda "Quali analogie e quali differenze hai riscontrato con il Tex classico?":
    Manfredi si è calato con grande umiltà nell’universo texiano e non ha certo creato un Magico Vento in camicia gialla e fazzoletto nero. "La grande sete" è stata apprezzata dai lettori più smaliziati, e fortunatamente anche da quella maggioranza silenziosa che ogni mese va in edicola per ritrovare il ranger che ama fin dall’infanzia. Questo è forse il suo più grande merito: un Tex duro e deciso, nel solco della tradizione bonelliana, un Carson ironico ma anche uomo d’azione, lontano dal vecchietto brontolone e un po’ babbeo che a volte ci è capitato di leggere. Naturalmente, si possono notare delle differenze sia con G. L. Bonelli che con Nizzi, per esempio nel lato "politico" e di denuncia, piuttosto raro nella serie.

    Giovedí, 3 Dicembre 2009

  • messaggio da José Carlos Francisco - 03/12/2009 16:00
    Intervista a Alessandro Bocci nel blog portoghese di Tex in versione italiana e in portoghese, con tre tavole in anteprima della sua storia (inedita) di Tex che sta realizzando.
    La sua risposta alla domanda "Passiamo adesso al Ranger che dà nome a questo blog: oggi che sei uno disegnatore bonelliano affermato, ti piacerebbe disegnare per Tex, ti è mai stato proposto?"
    Disegnare per TEX.. mi piacerebbe tantissimo ma mai proposto, purtroppo! Capisco che disegnare Tex non è così semplice come sembra, bisogna entrare in certi meccanismi grafici che richiedono molta applicazione e attenzione oltre ad una buona dimestichezza con il genere west, ma mai dire mai! Anzi, approfitto per lanciare una richiesta alla Bonelli: FATEMI FARE DELLE PROVE PER UNA STORIA DI TEX!
    E alla domanda "Chi o cosa è Tex secondo te? Cosa ti piace di più nel Ranger e cosa di meno?":
    Chi o cosa è Tex? Bella domanda! Intanto possiamo dire che è uno dei più longevi personaggi a fumetti e questo, gia di per se, è sinonimo, secondo me, di qualità. Però la longevità non spiega il suo successo! Il suo successo lo spiegano storie come l’ultimo gigante "PATAGONIA". Un perfetto incrocio tra fatti reali e storia inventata, una storia di altissima qualità sia grafica che narrativa. In un fumetto il mio metro di giudizio qualitativo è sempre stato la parte grafica (se no non farei il disegnatore) e Tex ha sempre avuto un alto livello grafico. Io non ho seguito la totalità delle storie di Tex ma le storie che ho avuto la fortuna di leggere sono state sempre questo. Ho e amo molto il Tex disegnato da Civitelli, perché è su quelle pagine che ho "studiato" per diventare disegnatore di fumetti. Sono rimasto molto colpito dal lavoro grafico di Aldo Capitanio e di Giovanni Ticci e adesso apprezzo molto il lavoro scritto di Boselli. Insomma avrete capito che per me la qualità di un personaggio è molto legata all’abilità degli interpreti che si cimentano con lui e con Tex questa abilità è molto elevata e frequente.

  • home Blog
    meno recenti

    invia un messaggio
    il blog � una sorta di "diario di gruppo" che vive delle vostre riflessioni e delle vostre segnalazioni... partecipate!

    categorie:

    news
    posta
    avvistamenti
    eventi

    messaggi dei giorni precedenti...