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Martedí, 16 Marzo 2010

  • messaggio da P.Dionisio - 16/03/2010 08:05
    Da un articolo de La Stampa di Marco Belpoliti:
    La Pimpa sta per compiere 35 anni, ma non li dimostra. Certo, da quel giorno, il 13 luglio 1975, quando apparve per la prima volta sulle pagine del Corriere dei Piccoli, in una tavola in cui contemplava di notte la Luna, invece di andare a dormire, a oggi, è assai mutata. Più tondeggiante, l’occhio più piccolo, le macchie rosse più grandi, e tanti nuovi personaggi, animali e oggetti parlanti che le stanno intorno. Anche Armando, il suo padrone, l’uomo con il nasone e i baffi, è mutato, ma meno di lei.
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    Il personaggio più amato dai bambini italiani - dal 1987 è un giornalino omonimo pubblicato da Franco Panini - è insieme un animale e una bambina, selvaggio e domestico nel medesimo tempo. Dà forma ai desideri infantili di libertà, invenzione, fantasia, immedesimazione. «Le storie, dice Altan, si sviluppano quasi da sole, attraverso una logica interna: le cose parlano, partecipano alla vita della Pimpa; e accanto ci sono gli altri animali parlanti». La gatta Rosita, Colombino, il cagnolino Tito, che Altan dice ispirato a un cugino brasiliano della moglie, ma anche la rondine Luisa, il pinguino Nino, la formica Bibì, la foca Lulù. «Ha anche un fidanzato storico, Gianni, che vive in città, e che la Pimpa va a trovare ogni tanto», aggiunge.
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    Lunedí, 1 Marzo 2010

  • messaggio da P.Dionisio - 01/03/2010 12:30
    Repubblica.it-Parma pubblica un video in cui Altan crea la Pimpa, la famosa cagnolina, in un minuto dedicandola ai suoi piccoli ammiratori durante la rassegna di letteratura per ragazzi Minimondi. Nella galleria viene mostrata l'immagine del risultato finale.
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    Martedí, 3 Marzo 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 03/03/2009 22:15
    Da un articolo de Il Messaggero di Renato Gaita su Sergio Toppi, la mostra a lui dedicata all'interno della manifestazione Bilbolbul [cfr. evento pubblicato il 24 febbraio 2009] e altri autori del calibro di Francesco Tullio Altan, Vittorio Giardino ed altri:
    Quando il fumetto incontra la Storia. Come avviene con le opere di Sergio Toppi, uno dei più grandi autori italiani di "letteratura disegnata", che uniscono sapientemente realtà storica e visione fantastica. Basta ricordare i tre splendidi volumi della collana "Un uomo, un'avventura" meritoriamente realizzata da Sergio Bonelli, l'editore di Tex e di tanti altri popolari eroi dei fumetti. Ecco i Dervisci del Mahdi e Gordon Pascià nel Sudan infuocato e insanguinato nelle tavole di "L'uomo del Nilo". Oppure Pancho Villa e Emiliano Zapata nel Messico della rivoluzione in "L'uomo del Messico". E infine gli indiani Seminole e la loro disperata guerriglia contro l'esercito americano nelle Everglades, le paludi della Florida.
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    Giovedí, 22 Gennaio 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 22/01/2009 22:00
    Il "Il Corriere dei Piccoli" ha da poco compiuto 100 anno [cfr. news del 27 dicembre 2008] e il Corriere della Sera propone sulle sue pagine un ricco speciale per festeggiarlo. A Milano, presso la Rotonda di Via Besana viene allestita dal 22 gennaio al 17 maggio 2009 la mostra "Corriere dei Piccoli. Storie, fumetto e illustrazione per ragazzi", insieme ad un ciclo di incontri con autori e critici della comunicazione.
    Tantissimi gli autori ed i personaggi che si sono alternati sulle sue pagine: Bilbolbul di Attilio Mussino, il Signor Bonaventura di Sergio Tofano, Quadratino di Antonio Rubino, Cocco Bill di Benito Jacovitti, Marmittone di Bruno Angoletta, Sor Pampurio di Carlo Bisi, la Pimpa di Altan, il sig. Rossi di Bruno Bozzetto, Stefi, Violante e il Dottor Oss di Grazia Nidasio, il Sergente Kirk di Hugo Pratt e molti e molti altri.

    Anche La Stampa ricorda l'evento con un articolo di Sergio Rossi:
    In principio fu il Corrierino. Prima di «Topolino» settimanale, del «Giornalino» (nato nel 1924), il «Corriere dei Piccoli » è stata la prima rivista di fumetti italiana. Destinata ai figli dei lettori del Corriere della Sera e per questo ribattezzata «Corrierino», la sua storia editoriale ha attraversato tutto il XX secolo: il primo numero uscì il 27 dicembre 1908, l'ultimo il 15 agosto 1995. È sulle pagine di questo settimanale che all'inizio del Novecento sono arrivati in Italia i fumetti, seppure senza nuvolette e raccontati in rime baciate («Qui comincia l'avventura/del signor Bonaventura»?), attraverso le storie di personaggi americani (il pestifero Buster Brown diventato Mimmo, i gemelli The Katzenjammer kids/Bibì e Bibò), e italiani come il ragazzo africano Bilbolbul e una scuola di autori italiani (Mussino, Rubino, Sto, Angoletta) formata su riviste di racconti illustrati come "Il Giornalino della Domenica" di Vamba, l'autore del celebre Gianburrasca (..)
    Nel suo percorso editoriale il Corrierino ha seguito le trasformazioni della società italiana sia nelle storie (a fumetti e non) che pubblicava (tra i cui autori ricordiamo Mino Milani, Grazia Nidasio, Hugo Pratt), sia negli articoli giornalistici ritagliati a misura dei giovani lettori da giornalisti e scrittori come Dino Buzzati. Nel 1972 dalle sue pagine nacque il «Corriere dei Ragazzi» che fu caratterizzato dal carisma e le storie di Mino Milani, il quale sperimentò con successo anche quel «giornalismo a fumetti» oggi in voga; rivolto ai lettori adolescenti (tra cui molti autori di fumetti attuali), il Corriere dei Ragazzi ha avuto tra i suoi collaboratori anche Tiziano Sclavi, il successivo creatore di Dylan Dog.

    Martedí, 1 Luglio 2008

  • weblog/?3942
    messaggio da P.Dionisio - 01/07/2008 14:10
    Dall'articolo su Corriere.it dedicato all'opuscolo in formato PDF sulla sicurezza stradale di Vacanze coi fiocchi con testimonial del mondo del fumetto come Dylan Dog, Martin Mystère, e Diabolik:
    «Vacanze coi fiocchi» è il titolo di un opuscolo sulla cui copertina Snoopy viaggia sereno al volante della sua decappottabile rossa.
    (..)
    La sicurezza stradale, secondo il Centro Antartide, deve passare non solo per la prevenzione, l’educazione e la repressione ma anche per l’ironia. Cosicché alcuni personaggi della vita pubblica italiana (fra cui alcuni umoristi di spicco) hanno dato un contributo fondamentale a questo piccolo, grande lavoro.
    (..)
    E Diabolik, precipitato da una rupe, riesce a trattenere con una corda d’acciaio la sua Jaguar, dicendo a Eva Kant: «Ricorda che SOLTANTO IO ho modo di salvarmi quando non freno in tempo».

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