<dopolavoro> il blog di uBC

Venerdí, 30 Aprile 2010

  • messaggio da P.Dionisio - 30/04/2010 22:25
    Da un articolo su Corriere.it corredato da galleria fotografica:
    Neri e cattivi. Sono i fumetti del Comicon, XII edizione del Salone Internazionale di Napoli, che si avvia quest’anno a battere il record delle 27mila presenze registrate nel 2009: 113 stand fra case editrici, collezionisti e videogiochi, 14 ospiti, fra i quali Milo Manara, Gilbert Hernandez, Georges Wolinski. Dal 30 aprile al 2 maggio si svolge la rassegna interamente dedicata al Nero: contrasti decisi, tackle duri da vedere e da leggere, lungo gli Ambulacri della fortezza di Castel Sant’Elmo sul Vomero (ma il festival include anche la sede della Mostra di Oltremare, dove al Padiglione 10 si trova il Gamecon, salone del gioco e del videogioco). C’è il nero denso e adrenalinico di Diabolik, Kriminal e Satanik, protagonisti assoluti della mostra "Fumetti neri, o del fattore 'K’". Il nero elettrico e tenero dei Love and Rockets (Magic Press) di Gilbert Hernandez, con le sue donne latine, mature, tenaci e passionali.
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  • messaggio da P.Dionisio - 30/04/2010 14:45
    Da un articolo su KataWeb corredato da galleria fotografica:
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    Nel solo 2009 i furti d’arte in Italia sono stati 882 per 13.224 oggetti trafugati. 1.264 sono state le persone indagate di cui 44 quelle arrestate. Grazie all’attività del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sono stati recuperati 55.584 reperti archeologici, provenienti da scavi clandestini, e 19.043 oggetti d’arte rubati. Il termine archeomafia è stato coniato da Legambiente all’inizio degli anni ’90 proprio per definire l’attività illegale della criminalità organizzata nell’ambito dei beni culturali.
    Da qui nasce l'idea di Storie d'Arte e di Misfatti, ovvero sei indagini relative a recuperi d’opere d’arte, compiute dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, trasformate in altrettanti fumetti. I racconti sono stati sceneggiati da Silvano Mezzavilla e disegnati da Giancarlo Alessandrini, Sara Colaone, Marco Corona, Giuseppe Palumbo, Maurizio Ribichini, Fabio Visintin. Sono stati raccolti in un libro (a cura di Paolo Barcucci, Francesco Coniglio Editore) e sono esposti in una mostra a Roma, all'Istituto Nazionale per la Grafica (Via della Stamperia 6, fino al 16 maggio, ingresso gratuito). Nell'esposizione, a cura di Paolo Barcucci con allestimenti di Cinzia Leone, l’arte del fumetto è stata affiancata alle arti tradizionali, rappresentate dalle sei opere recuperate dai Carabinieri, ovvero un reperto votivo d’era precristiana, un mosaico catacombale, un volume bodoniano, dipinti autentici e falsi d’autore.
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    Giovedí, 29 Aprile 2010

  • messaggio da P.Dionisio - 29/04/2010 23:35
    Da un articolo del Corriere.it corredato da galleria fotografica:
    Basta con l'impegno a tutti i costi, coi graphic novel realistici e cronachistici. Il fumetto è soprattutto avventura, il che, a ben vedere, non costa meno fatica. La pensa così Milo Manara, ospite a Napoli del Comicon, il XII Salone internazionale del fumetto: «Hugo Pratt detestava i fumetti impegnati - dice l'autore veronese - e credo avesse ragione. Negli anni Settanta si diceva che tutto era politico. Oggi io penso, come sosteneva Hugo, che tutto sia cultura». Eppure proprio Manara fu protagonista, nel 1975, di quello che con ogni evidenza è stato il primo, convinto esperimento di graphic all'italiana: "Un fascio di bombe", 48 pagine per raccontare la strage di piazza Fontana. Un albo che oggi diventa libro per i tipi della torinese Q Press, a distanza di 32 anni dall'ultima, introvabile edizione, e viene presentato sabato 1 maggio alle 17.30 a Castel Sant'Elmo. Si intitola "Fumetti neri" l'incontro-dibattito con l'editore Giuseppe Peruzzo, il fumettista Luigi Corteggi e gli autori del libro Alfredo Castelli, Mario Gomboli, e appunto Milo Manara, che ricorda: «Ci rendevamo conto che stavamo facendo qualcosa di inedito, ma in generale quelli erano tempi molto creativi ed entusiasti». Nuvole e bombe. «La strage di piazza Fontana fu lo scoperchiamento del vaso di Pandora. Molti accusano il '68 di essere la radice del terrorismo: io credo che il terrorismo sia nato il 12 dicembre del '69, alla Banca dell'Agricoltura, e non certo per mano delle sinistre».
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  • weblog/?4968
    messaggio da P.Dionisio - 29/04/2010 15:05
    Da un articolo su Corriere Fiorentino.it:
    Arthur Conan Doyle lo immaginava così il suo Sherlok Holmes: con la pipa fissa in bocca e guai a chi gliela toccava. E che dire dell'investigatore Philip Marlowe? Anche il personaggio di Raymond Chandler ha un debole per il tabacco e non fa in tempo a spegnere una bionda che ne ha già pronta un'altra. Ma non per tutti è così. Insomma, c'è sigaretta e sigaretta. Ad esempio quella di Desdemona Metus, personaggio nato dalla fantasia di Giuseppe di Bernardo (famoso per essere uno dei disegnatori di Diabolik) e protagonista della serie L'insonne, sembra non essere stata ben accolta dall'assessorato fiorentino alla cultura che ha sì sponsorizzato la pubblicazione di un albo speciale realizzato ad hoc per la Notte Bianca fiorentina, ma ha anche gentilmente chiesto all'autore di eliminare la sigaretta.
    Il motivo? «Trattasi di messaggio diseducativo». E poco importa se il fumo è parte integrante dell'eroina del fumetto (ambientato a Firenze) che lavora di notte in una piccola radio locale e macina una cicca dopo l'altra mentre intrattiene il pubblico di radio amatori. Di Bernardo dice di aver tolto la sigaretta dalla copertina d'accordo con il Comune, a patto di lasciarla nella storia, dove diventa davvero un elemento caratterizzante del personaggio. Ma non era la prima volta che l'insonne Desdemona faceva parlare di sé. Già l'anno scorso, poco prima della presentazione di un numero della serie in un centro commerciale della riviera romagnola durante il Cartoon club - festival del fumetto di Rimini - la distribuzione dell'albo è stata bloccata (il fumetto doveva essere donato ai visitatori del maxistore) perché il testo conteneva delle parolacce e descriveva il "cattivo" dicendo che di mestiere faceva il sottosegretario alla cultura. «E’ ovvio che gli autori de L’Insonne non intendevano identificare nessuna persona realmente esistente e che i fatti narrati sono solo frutto di fantasia», aveva detto Di Bernardo all'epoca dei fatti, ma non bastò a salvare L'insonne dal "rogo".
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  • messaggio da P.Dionisio - 29/04/2010 12:45
    Da un articolo su L'Espresso con le prime pagine della graphic novel :
    Hanno scelto la forma della graphic novel, il romanzo grafico mix di narrazione e immagini in bianco e nero incasellate nel genere fumetto, per parlare e far conoscere a un pubblico trasversale di giovanissimi e adulti, storie vere non sempre facili da comunicare.
    Sono i ragazzi della casa editrice Round Robin, attiva a Roma dal 2004, che si è fatta conoscere per la capacità di sperimentare nuovi linguaggi inaugurando dalla fine dell'anno scorso, in collaborazione con l'associazione daSud onlus, la pubblicazione della collana 'Libeccio'; una serie di graphic novel dedicate agli eroi dell'antimafia.
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    Originale anche la diacronia della storia così come incasellata nei disegni e nelle nuvolette di testo. Quella di Pippo Fava è la videnda di un uomo, di un giornalista, di un direttore di un giornale (Il Giornale del Sud prima, il mensile I siciliani poi) che per amore della verità e per la denuncia dei fatti di Cosa Nostra ha pagato con la vita.
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