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Domenica, 7 Febbraio 2010

  • messaggio da José Carlos Francisco - 07/02/2010 19:40
    Intervista a Gianfranco Manfredi e Fabio Civitelli a proposito della storia "La grande sete" (Tex 585-586) nel blog portoghese di Tex in versione italiana e in portoghese.
    La risposta di Gianfranco Manfredi alla domanda "In altro passaggio della storia fai dire a Tex: "I giovani vanno responsabilizzati". È un tema presente nel cinema western classico o pensi sia stato molto poco sfruttato?":
    Nel cinema western è un tema centrale. Il rapporto tra genitori e figli, in particolare, è stato trattato in tutti i risvolti. In generale, si può dire che nel west i ragazzini andavano svezzati in fretta. Se non imparavano a cavarsela da soli erano guai.
    La risposta di Fabio Civitelli alla domanda "Quali analogie e quali differenze hai riscontrato con il Tex classico?":
    Manfredi si è calato con grande umiltà nell’universo texiano e non ha certo creato un Magico Vento in camicia gialla e fazzoletto nero. "La grande sete" è stata apprezzata dai lettori più smaliziati, e fortunatamente anche da quella maggioranza silenziosa che ogni mese va in edicola per ritrovare il ranger che ama fin dall’infanzia. Questo è forse il suo più grande merito: un Tex duro e deciso, nel solco della tradizione bonelliana, un Carson ironico ma anche uomo d’azione, lontano dal vecchietto brontolone e un po’ babbeo che a volte ci è capitato di leggere. Naturalmente, si possono notare delle differenze sia con G. L. Bonelli che con Nizzi, per esempio nel lato "politico" e di denuncia, piuttosto raro nella serie.

    Mercoledí, 6 Gennaio 2010

  • messaggio da G.Pelosi - 06/01/2010 23:00
    Nel programma Le Storie - diario italiano Corrado Augias intervista Luca Raffaelli sul mondo ed i personaggi dei fumetti, ormai entrati a far parte della nostra vita e della nostra cultura.

    Giovedí, 3 Dicembre 2009

  • messaggio da José Carlos Francisco - 03/12/2009 16:00
    Intervista a Alessandro Bocci nel blog portoghese di Tex in versione italiana e in portoghese, con tre tavole in anteprima della sua storia (inedita) di Tex che sta realizzando.
    La sua risposta alla domanda "Passiamo adesso al Ranger che dà nome a questo blog: oggi che sei uno disegnatore bonelliano affermato, ti piacerebbe disegnare per Tex, ti è mai stato proposto?"
    Disegnare per TEX.. mi piacerebbe tantissimo ma mai proposto, purtroppo! Capisco che disegnare Tex non è così semplice come sembra, bisogna entrare in certi meccanismi grafici che richiedono molta applicazione e attenzione oltre ad una buona dimestichezza con il genere west, ma mai dire mai! Anzi, approfitto per lanciare una richiesta alla Bonelli: FATEMI FARE DELLE PROVE PER UNA STORIA DI TEX!
    E alla domanda "Chi o cosa è Tex secondo te? Cosa ti piace di più nel Ranger e cosa di meno?":
    Chi o cosa è Tex? Bella domanda! Intanto possiamo dire che è uno dei più longevi personaggi a fumetti e questo, gia di per se, è sinonimo, secondo me, di qualità. Però la longevità non spiega il suo successo! Il suo successo lo spiegano storie come l’ultimo gigante "PATAGONIA". Un perfetto incrocio tra fatti reali e storia inventata, una storia di altissima qualità sia grafica che narrativa. In un fumetto il mio metro di giudizio qualitativo è sempre stato la parte grafica (se no non farei il disegnatore) e Tex ha sempre avuto un alto livello grafico. Io non ho seguito la totalità delle storie di Tex ma le storie che ho avuto la fortuna di leggere sono state sempre questo. Ho e amo molto il Tex disegnato da Civitelli, perché è su quelle pagine che ho "studiato" per diventare disegnatore di fumetti. Sono rimasto molto colpito dal lavoro grafico di Aldo Capitanio e di Giovanni Ticci e adesso apprezzo molto il lavoro scritto di Boselli. Insomma avrete capito che per me la qualità di un personaggio è molto legata all’abilità degli interpreti che si cimentano con lui e con Tex questa abilità è molto elevata e frequente.

    Domenica, 27 Settembre 2009

  • messaggio da José Carlos Francisco - 27/09/2009 23:55
    Intervista a Roberto De Angelis nel blog portoghese di Tex in versione italiana e in portoghese, con due tavole di prova per Tex, ancora inedite.
    La sua risposta alla domanda "Passiamo adesso al Ranger che dà nome a questo blog: come sei arrivato a Tex?":
    La Bonelli, a dispetto delle sue dimensioni da colosso dell’editoria, funziona ancora come una famiglia molto numerosa o un minuscolo paese: le voci girano. Sapevo che mi sarebbe stato proposto il Texone prima ancora che accadesse. Già da qualche anno l’Editore aveva parzialmente rinunciato ad arruolare artisti di fama internazionale, sempre stracolmi di impegni e poco inclini a vincolarsi per periodi troppo lunghi, così la ricerca di possibili candidati si è sempre più spostata all’interno della cerchia dei collaboratori fissi.

    Mercoledí, 23 Settembre 2009

  • weblog/?4641
    messaggio da José Carlos Francisco - 23/09/2009 23:30
    Intervista a Mauro Boselli e Corrado Mastantuono nel blog portoghese di Tex in versione italiana e portoghese.
    La risposta di Boselli alla domanda "Allo stesso tempo, hai mostrato come le brave persone si trovino anche tra le fila dei cosiddetti schiavisti. Tra queste due fazioni, Tex non perde mai il controllo della situazione: è forse questo uno dei segreti del fascino del Ranger presso i lettori?":
    Soprattutto Tex non perde il controllo delle proprie scelte. Lui è sempre libero, indipendente e padrone di sè. Questa è la sua essenza.
    La risposta di Mastantuono alla domanda "Come ti sei trovato, in "Missouri!", a ricostruire quel particolare scorcio della Storia americana? E come hai cercato - riuscendoci a parer nostro - di differenziare il Tex attuale con quello più giovane in azione durante la guerra Civile Americana?":
    L’epopea mi incuriosiva e mi entusiasmava. Chiaramente mi sono andato a rileggere il capolavoro di "Tra due bandiere" per cercare di sintonizzarmi con quelle atmosfere. Da quel racconto ho preso innumerevoli spunti che mi sono serviti per rendere più credibile e agile la storia. Prima di affrontare Tex giovane mi sono consultato con Boselli e la redazione, per chiedere quanto dovessi ringiovanirlo. Ci si accordò per un Tex impercettibilmente più giovane, quel tanto che bastasse a cogliere la differenza ma che non snaturasse o addirittura non rendesse irriconoscibile il nostro ranger.

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