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Sabato, 11 Ottobre 2008

  • messaggio da P.Dionisio - 11/10/2008 15:40
    Dall'articolo su LaStampa.it:
    Un viaggio, molto illustrato, nel mondo dei comics: da «Il Principe Valentino» di Foster al «Kinowa» di Lavezzolo, da Bilal a Paparella, da Crepax a Toppi, da Tofano a Villa a mille altri con citazioni di film, libri, quadri: è «La freccia di Ulceda» di Antonio Faeti (Coniglio Ed., pp. 180, e 18,50). Un titolo molto bello per un libro che ripercorre la storia del fumetto, delle immagini, dei segni: Ulceda è infatti la figlia del capo Gran Falco della Prateria, graziosa squaw protagonista della prima serie western italiana, realizzata nel 1935 dal grande Guido Moroni Celsi.
    (..)
    La decisione di ripubblicare questi saggi, usciti negli Anni 80 su «Comic Art» e «L'occhio del gatto», è venuta a Faeti dopo una visita ad «Arte Fiera» a Bologna dove ha ripercorso le tendenze artistiche con la sua lente di docente di Grammatiche della Fantasia (che stupenda dizione!) all'Accademia di Belle Arti. Affermando che «si dovrebbe, finalmente, dire quanto il fumetto sia diverso e come abbia conquistato un territorio dove altri modi di narrare non possono entrare». Quando esce «L'alba dei morti viventi», primo albo del Dylan Dog di Sclavi nel 1986, Faeti scrive: «La storia mi ha attratto, convinto, divertito, perfino un po' spaventato». E per «Fuochi» di Mattotti osserva: «Questo sogno di parole e di immagini, questa soda, ossimorica impalpabilità, gli altri strumenti non la comunicano. Forse è questo, il fumetto».

    Venerdí, 19 Ottobre 2007

  • messaggio da G.Gentili - 19/10/2007 18:30
    Il Signor Bonaventura: 90 anni di successi articolo su La Stampa:
    Una figura leggera e calviniana entrata nell'immaginario. Personaggio dei fumetti dalla caratteristica marsina e bombetta rossa, i larghi pantaloni bianchi e il fedele cane bassotto al fianco, il Signor Bonaventura era lo strampalato eroe di avventure che lo vedevano quasi sempre squattrinato all'inizio e milionario alla fine. A caratterizzare maggiormente il fumetto, nato nel 1917 dalla fantasia Sergio Tofano in arte Sto, apparso sulle pagine del Corriere dei Piccoli per svariati decenni, era l'utilizzo esclusivo di testi a rima baciata che iniziavano con le parole "Qui comincia l�avventura del Signor Bonaventura...". A novanta anni dalla prima apparizione di Bonaventura sulle pagine del Corrierino, una mostra e un libro (ma anche uno spettacolo teatrale) celebrano una delle "strisce" pi� popolari e longeve della storia del fumetto italiano. (..)

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