Domenica, 22 Giugno 2008
messaggio da P.Dionisio - 22/06/2008 20:40
Novità sul cast del film dedicato ad Astro Boy, il celeberrimo robot creato da Osamu Tezuka, da un articolo su AnimeClick.it:
Imagi Studios (TMNT, Highlander Vengeance) e Summit Entertainment hanno recentemente concordato un'importate alleanza commerciale a vantaggio del film in produzione ispirato al manga di Osamu Tezuka: Astroboy.
Due attori di fama internazionale come Nicolas Cage (nella foto) e Donald Sutherland hanno accettato di entrare nel cast di Astroboy. Insieme a loro sono del cast anche Bill Nighy (Underworld, Pirates of the Caribbean) e Eugene Levy (American Pie, Curious George). A questi si aggiunge Freddie Highmore (Finding Neverland, Charlie and the Chocolate Factory), già annunciato negli scorsi mesi.
Il film, scritto da Timothy Harris, sceneggiatore di campioni di incassi come Space Jam, Kindergarten Cop e Twins, uscirà nelle sale cinematografiche nel 2009, probabilmente distribuito su territorio internazionale da Warner Bros Pictures e Weinstein Company.
Venerdí, 20 Giugno 2008
messaggio da P.Dionisio - 20/06/2008 16:25
Da Reuter Italia:
Gli uomini d'affari che leggono fumetti sui treni - in Giappone se ne vedono in quantità - potrebbero presto farlo sul display dei loro telefonini grazie agli editori che stanno cercando di digitalizzarli per guadagnare sfruttando l'appeal del settore tecnologico.
Secondo gli analisti, il lancio dell'iPhone di Apple potrebbe contribuire alla diffusione, e il suo touch screen renderebbe la lettura più semplice e affascinante.
(..)
Secondo l'analista di Nikko Citigroup Hiroshi Yamashina gli schermi dei nuovi cellulari, più grandi e migliori, aiuteranno la diffusione dei fumetti.
messaggio da P.Dionisio - 20/06/2008 10:15
Da AnimeClick.it:
La società coreana Tewon Media ha stipulato un contratto con l'editore giapponese Kodansha per la realizzazione di una serie animata sul popolare manga di Masashi Tanaka: Gon.
(..)
Il manga originale, che ha esordito nel 1991 sul magazine nipponico Morning, prende il titolo dal un piccolo dinosauro arancione che vive al giorno d'oggi le sue quotidiane avventure nella natura selvaggia, sopravvissuto all'era dei dinosauri. Caratteristica principale del manga è la mancanza totale di dialoghi che dà all'interazione tra animali un certo senso di realismo.
messaggio da G.Gentili - 20/06/2008 09:50
Da Telefilm Cult:
Quello che si preannuncia come l'evento dell' autunno televisivo americano avrà un prequel a fumetti. J.J. Abrams secondo la rivista on line di USA Today ha infatti raggiunto un accordo con la DC Comics per produrrre una miniserie che racconta gli antefatti della serie televisiva "Fringe". La casa editrice di Batman e Superman sbarcherà nelle fumetterie il 27 agosto, circa due settimane prima della messa in onda della serie sul canale Fox il 9 settembre.
(..)
Si può dire di tutto riguardo a J.J. Abrams - genio o grande bluff? - ma la cosa certa, almeno dopo "Cloverfield", è che ci troviamo di fronte ad uno dei più grandi strateghi di marketing della storia cinematografica e televisiva dai tempi di George Lucas.
Tag: Fringe
Giovedí, 19 Giugno 2008
messaggio da Moreno Burattini - 19/06/2008 19:40
Riguardo all'articolo "Lo strano caso di Zagor e Robert Gray", assolutamente
interessante e ben informato (per il quale anzi mi complimento per
l'autore), vorrei precisare che, nelle mie intenzioni, il
"revisionismo" non voleva essere "politicamente corretto" (la "political
correctness" è una pratica mistica contro cui mi sono scagliato anche in
alcuni miei aspri commenti pubblicati in passato proprio da uBC) ma soltanto
teso a risolvere delle innegabili incongruenze di sceneggiatura presenti nel
vecchio albo di vent'anni fa. Si è trattata dunque di una operazione che, al
di là del giudizio che si può dare sulla mia "revisione" (qualcuno potrà
trovarla giusta, qualcuno sbagliata), era tesa unicamente a rimediare a
delle falle logiche (o almeno, tali io le ho sempre ritenute), e mi
rammarico che abbia potuto apparire un remake con intenti di edulcoramento.
Cosa che è, al contrario, lontana dalla mia personale sensibilità (anche se
poi, nel rispetto della tradizione, cerco di non esagerare mai con la
"scorrettezza"). Per esempio, mi è sembrato inevitabile cercare di spiegare,
sia pure a posteriori, perché i Mohawk del vecchio episodio non fossero
comandati da Tonka, capostorico di quella tribù nella serie, oppure perché
Cico pur avendo la pistola non intervenisse o perché Zagor, pur dicendo di
avere un braccio rotto continuava a usarlo e non lo immobilizzava neppure a
distanza di tempo, e molti diversi altri particolari di cui ho parlato in
alcuni miei interventi nel forum www.spiritoconlascure.it, sezione "filo
diretto con gli autori". Mi premeva dunque non tanto far sembrare Zagor una
persona moralmente ineccepibile (e tutto io sono tranne che un moralista)
quanto una persona intelligente. Peraltro, di solito vengo accusato di
proporre uno Zagor troppo crudo e violento (ricordo le polemiche su un
sacrificio umano azteco e su una trappola esplosiva su un battello nella
storia "Catene"). Vero è che nell'articolo non si fa mai il mio nome e
dunque non si tratta di un appunto personale (nel qual caso, comunque, non
ci sarebbe stato niente di male).
Un caro saluto
Risponde C.Di Clemente, uBC Staff e autore del pezzo:
La ringrazio per i complimenti e per le note, con cui i lettori dell'articolo potranno avere un quadro più completo degli argomenti trattati. Come ha già osservato, nel pezzo non si sono fatti nomi e questo è stato voluto, poiché lo scopo era quello di dargli un significato più generale, basato sull'interpretazione del sottoscritto riguardo alla linea editoriale bonelliana, rimanendo svincolati dai singoli autori di cui conosciamo i trascorsi (e gli interventi su uBC, come ricorda).
La ringrazio per i complimenti e per le note, con cui i lettori dell'articolo potranno avere un quadro più completo degli argomenti trattati. Come ha già osservato, nel pezzo non si sono fatti nomi e questo è stato voluto, poiché lo scopo era quello di dargli un significato più generale, basato sull'interpretazione del sottoscritto riguardo alla linea editoriale bonelliana, rimanendo svincolati dai singoli autori di cui conosciamo i trascorsi (e gli interventi su uBC, come ricorda).