Martedí, 13 Maggio 2008
messaggio da José Carlos Francisco - 13/05/2008 23:30
Intervista esclusiva a Pasquale Del Vecchio in versione italiana e portoghese nel blog portoghese di Tex! Con alcune tavole della nuova storia di Tex che sta realizzando, più alcuni disegni del nostro eroe!
La risposta di Del Vecchio alla domanda "Cosa ti piace maggiormente in Tex? E cosa ti piace di meno?":
La risposta di Del Vecchio alla domanda "Cosa ti piace maggiormente in Tex? E cosa ti piace di meno?":
Di Tex mi è sempre piaciuto il suo atteggiamento "di pancia", istintivo verso le situazioni e gli uomini che incontra: ho sempre amato questa sua spontaneità. Dopo unocchiata lui sa già se chi ha di fronte è una brava persona o un farabutto. La cosa che mi piace meno sono gli stivaletti a mezzo polpaccio con i pantaloni infilati dentro!
Lunedí, 12 Maggio 2008
messaggio da P.Dionisio - 12/05/2008 09:40
Articolo di Concita De Gregorio su Repubblica:
E' in uscita la prima ricostruzione "a strisce" degli avvenimenti di Genova. Il testo riporta fedelmente il rapporto della Procura, ricostruzioni e interrogatori.
(..)
Ecco perché il racconto a fumetti della notte alla scuola Diaz è una calamita ipnotica da cui non puoi separarti fino all'ultimo quadro: non puoi chiudere, non puoi smettere perché chi sta vivendo quella storia in quel momento sei tu. Ecco perché, anche, è un'esperienza favolosa e terribile: entri in quella scuola quella notte, adesso e proprio tu, e però non ci sono supereroi né manga, non c'è il Giustiziere Nero sconfitto dalla Spada di luce. C'è la storia come è successa davvero, come la raccontano le pagine degli atti giudiziari, non ci può essere un dubbio è andata proprio così, sono i verbali: sei dentro la vita vera, non sei un avatar di second life, non è un gioco di guerra, è quel che è stato quel giorno e adesso eccolo qui, puoi vederlo, camminarci dentro.
Domenica, 11 Maggio 2008
messaggio da M.Migliori - 11/05/2008 23:25
"Il santuario di Gondwana", l'ultima avventura di Blake e Mortimer scritta da Yves Sente e disegnata da Andre' Juillard, si rivela molto interessante grazie ad un soggetto che presenta un colpo di scena e dei presupposti "fantascientifici" di fondo, che rientrano nella tradizione del personaggio. Trame non sofisticate, ma splendidamente raccontate con un testo ingombrante (come quantità) ma sempre digeribile. In realtà siamo affezionati a quelle enormi nuvole in cui c'è tanto da leggere, così quanto siamo affezionati allo stile dei disegni, in cui Juillard resta una garanzia.
In difetto, invece, gli animali che hanno un discreto spazio in questa storia ambientata nella Tanzania del Serengeti e NgoroNgoro: un po' troppo stilizzati, non stanno male perchè la linea chiara esige di non dettagliare troppo ma sarebbe stata gradita qualche raffigurazione più dinamica e realistica.
Alcune curiosità: la Tanzania è chiamata Tanganika nome che in effetti aveva negli anni '50 prima della unione con Zanzibar; il cratere del NgoroNgoro faceva parte del parco del Serengeti amministrativamente prima che venisse separato con l'istituzione della NgoroNgoro Conservation Area; non ci sono giraffe nel cratere, perchè non riescono a superare i bordi, e quindi la vignetta di pag.39 è sbagliata; nella stessa pagina sono disegnati 2 rinoceronti, che effettivamente abitano il cratere esclusivamente con la specie più rara del black rhino, specie tendenzialemente solitaria (al contrario dei white rhino che girano in coppia) e che non presenta diformismo sessuale mentre la vignetta li rappresenta di colore diverso e uno con un occhio nero; a pag.1-42 gli ippopotami vengono descritti come aggressivi quando hanno dei piccoli. in realtà sono semper piuttosto aggressivi e a memoria la specie più pericolosa per l'uomo in africa; il lago che non viene battezzato, è il lake Magadi, lago salato e ricco di soda; in ultimo poco lontano dal cratere del Ngorngoro, abbiamo il sito di Olduvai Gorge dove "a partire dagli anni '30, i coniugi Leakey hanno condotto varie campagne di scavo, giungendo a importantissimi ritrovamenti: hanno infatti rinvenuto resti di ominidi risalenti a 3 milioni e mezzo di anni fa, ulteriore prova del fatto che la regione della Rift Valley è stata la culla del genere umano (il che si lega -se vogliamo- anche alla storia). Il santuario di Gondwana di Yves Sente (testi) e Andre' Juillard (disegni), Collana Blake e Mortimer n° 19 , Alessandro Editore, 58 pp. a colori, cartonato, 17,99
In difetto, invece, gli animali che hanno un discreto spazio in questa storia ambientata nella Tanzania del Serengeti e NgoroNgoro: un po' troppo stilizzati, non stanno male perchè la linea chiara esige di non dettagliare troppo ma sarebbe stata gradita qualche raffigurazione più dinamica e realistica.
Alcune curiosità: la Tanzania è chiamata Tanganika nome che in effetti aveva negli anni '50 prima della unione con Zanzibar; il cratere del NgoroNgoro faceva parte del parco del Serengeti amministrativamente prima che venisse separato con l'istituzione della NgoroNgoro Conservation Area; non ci sono giraffe nel cratere, perchè non riescono a superare i bordi, e quindi la vignetta di pag.39 è sbagliata; nella stessa pagina sono disegnati 2 rinoceronti, che effettivamente abitano il cratere esclusivamente con la specie più rara del black rhino, specie tendenzialemente solitaria (al contrario dei white rhino che girano in coppia) e che non presenta diformismo sessuale mentre la vignetta li rappresenta di colore diverso e uno con un occhio nero; a pag.1-42 gli ippopotami vengono descritti come aggressivi quando hanno dei piccoli. in realtà sono semper piuttosto aggressivi e a memoria la specie più pericolosa per l'uomo in africa; il lago che non viene battezzato, è il lake Magadi, lago salato e ricco di soda; in ultimo poco lontano dal cratere del Ngorngoro, abbiamo il sito di Olduvai Gorge dove "a partire dagli anni '30, i coniugi Leakey hanno condotto varie campagne di scavo, giungendo a importantissimi ritrovamenti: hanno infatti rinvenuto resti di ominidi risalenti a 3 milioni e mezzo di anni fa, ulteriore prova del fatto che la regione della Rift Valley è stata la culla del genere umano (il che si lega -se vogliamo- anche alla storia). Il santuario di Gondwana di Yves Sente (testi) e Andre' Juillard (disegni), Collana Blake e Mortimer n° 19 , Alessandro Editore, 58 pp. a colori, cartonato, 17,99
Sabato, 10 Maggio 2008
messaggio da O.Tamburis - 10/05/2008 19:25
E' di quest'oggi un lungo articolo pubblicato sia su Repubblica.it che nella sezione "spettacoli" dell'omonimo quotidiano, a cura di Silvia Bizio, in cui vengono fornite nuove succulente anticipazioni sul film incentrato sull'Indagatore dellIncubo made in Bonelli. Secondo le dichiarazioni di Scott Rosenberg, presidente della Platinum Group (che ne acquistò nel 1997 i diritti televisivi, cinematografici e di merchandising oltre alla riproduzione dei fumetti), e Ashok Amritraj, amministratore delegato della Hyde Park:
...realizzare "Dylan Dog" è il raggiungimento di un sogno durato anni e perseguito da studi rivali come DreamWorks e Miramax. «Non vogliamo assolutamente scendere a compromessi nel modo di ritrarre Dylan Dog né avere a che fare con studios e gente che non conosce il fumetto come lo conosciamo noi» sostiene Rosenberg. «Mi piace perché è un film d' azione ma con un personaggio originale, mai visto prima sullo schermo e circondato da un mondo interessante che intrigherà senz' altro tutte le età. Dylan è un personaggio cool e all' avanguardia» aggiunge Amritraj. Nella storia del film, trasportata nella New York odierna dalla Londra in cui Sclavi aveva ambientato il racconto, Dylan Dog è costretto a tornare ad occuparsi delle indagini di cui è specialista dopo essere stato contattato da una donna che afferma di aver visto il padre brutalmente assassinato da una misteriosa creatura. Con la sua abilità, il revolver e armi paranormali, aiutato dal suo fedele braccio destro Groucho, Dylan sembra essere l' unico capace di riportare l' ordine sia sotto che sopra la superficie della terra...A queste si aggiungono altre dichiarazioni, da parte dell'attore Brandon Routh, chiamato ad interpretare il ruolo di Dylan Dog, e del regista Kevin Munroe, su come il film verrà impostato e sulla possibilità di eventuali seguiti. Come quindi in passato (basti vedere l'esempio di Constantine) ci si augura che lo spirito originale della creatura di Sclavi non venga "eccessivamente" stravolto dalla macchina di guerra hollywoodiana.
Venerdí, 9 Maggio 2008
messaggio da P.Dionisio - 09/05/2008 11:10
Da oggi 9 maggio al cinema arriva Speed Racer (sito del film e scheda su IMDB), il film dei fratelli Wachowski tratto dalla serie animata giapponese Superauto Mach 5 (in orig. Mach Go! Go! Go!, 1967) di Tatsuo Yoshida, basato su un manga dello stesso autore.