<dopolavoro> il blog di uBC

Venerdí, 25 Gennaio 2008

  • weblog/?3653
    messaggio da M.Spitella - 25/01/2008 16:09
    Alcune notizie sulla versione cinematografica di "Persepolis" di Marjane Satrapi.

    Il film, dopo il trionfo di Cannes 2007 è ufficialmente candidato agli Oscar 2008 tra i film d'animazione, dove dovrà vedersela con "Ratatouille" del colosso Disney-Pixar e il deludente "Surf's up".

    Nel frattempo, è in uscita la versione italiana, prevista per il 22 febbraio. Per ora è noto che la voce italiana della protagonista sarà quella della bravissima Paola Cortellesi, mentre i grandissimi attori Sergio Castellitto e Licia Maglietta doppieranno i genitori di Marjane.

    Per chi fosse interessato ad assistere all'anteprima (5 febbraio 2008 a Milano, Roma, Torino, Firenze, Bari, Padova e Verona; Bologna e Napoli 7 febbraio) c'è la possibilità di ottenere un invito partecipando al "concorso" promosso dal blog http://www.persepolis-ilfilm.it/.

    Giovedí, 24 Gennaio 2008

  • messaggio da P.Dionisio - 24/01/2008 12:50
    Da un articolo sul Corriere della Sera:
    Il decesso dell'attore è il secondo tra chi ha lavorato al nuovo capitolo della saga di Batman diretta da Nolan
    E ora si comincia a parlare di «film maledetto».
    La morte dell'attore Heat Ledger avvenuta a New York getta infatti una nuova ombra sull'ultimo film dell'interprete australiano «The dark knight» di Christopher Nolan, secondo capitolo della saga di Batman interpretato da Christian Bale, che dovrebbe uscire negli Stati Uniti il prossimo 18 luglio.
    (..) potrebbero esserci anche dei problemi tecnici a rendere difficile il futuro iter della pellicola : non è chiaro infatti se Ledger avesse ridoppiato tutte le scene da lui interpretate (il suo ruolo è quello del Joker, storico avversario di Batman) in fase di post produzione.
  • messaggio da M.Galea - 24/01/2008 07:00
    Su afNews la lettera aperta di Bruno Concina (storico autore disneyano) alla Disney Italia:
    Sembra esista una giacenza di Tavole disegnate da pubblicare (e nemmeno questo è un "segreto" interno alla redazione) che ha reso necessario ridurre drasticamente il lavoro assegnato ai collaboratori esterni. Che sono sempre stati molto più che "collaboratori esterni", ma la vera spina dorsale, la struttura portante del giornale. Siamo stati noi, cioè, a "fare grande" "Topolino", e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Questo comporterebbe un minimo di lealtà da parte di chi è chiamato a confezionarlo. Un minimo di TEMPESTIVA informazione che è venuta completamente a mancare.
    E' in corso una drastica riduzione del lavoro per i collaboratori esterni, molti dei quali, come me, si sono dedicati esclusivamente alla Disney e con i proventi (sordidamente tirchi) derivanti dal loro lavoro campano con le loro famiglie. Qualcuno, fiutato il vento infido, ha già trovato un secondo lavoro come CAMERIERE, altri emigrano con armi, bagagli e famiglia verso la Francia, altri ancora attendono o attendevano fedeli che la crisi si risolvesse, fedeli al loro posto: come avevo fatto io.
    (..) Tuttavia ritengo che sia indispensabile che noi, sceneggiatori e disegnatori, tutti uniti, ci coalizziamo in un unico gruppo per ottenere quanto ci spetta di diritto per promessa formale. Le famose percentuali su ristampe e traduzioni, prima affermate solennemente e poi negate con un motto di stizza, sufficienza, arroganza dal Presidente e Direttore Generale Dott. Umberto Virri.

    Mercoledí, 23 Gennaio 2008

  • weblog/?3641
    messaggio da A.Tripodi - 23/01/2008 15:50
    Luca Enoch ci scrive a commento del nostro "speciale" dedicato a Gea:
    Il finale che molti hanno giudicato frettoloso (una battaglia campale annunciata che si risolve in un nulla di fatto) l'ho avuta in mente per anni, da quando un episodio del Piccolo Budda di Bertolucci mi aveva molto colpito.
    In quell'episodio, il giovane Budda è seduto in meditazione sotto un albero mentre schiere infinite di nemici lo stanno attorniando.
    Lui è solo, seminudo e inerme.
    I suoi nemici sono corazzati e pesantemente armati, una forza apparentemente irresisitibile.
    E probabilmente irresisitibili lo sarebbero davvero in caso di uno scontro frontale.
    Il Budda è completamente circondato, nessuna possibilità di fuga, i nemici caricano i loro archi e fanno partire una pioggia di frecce che oscura il sole come una nuvola nera.
    Il Budda non si muove nemmeno e le frecce, mente gli piombano addosso, si trasformano in petali di fiori e lui si riprende dalla meditazione, osservando la pioggia profumata intorno a lui con un misto di felicità e meraviglia.
    L'ho sempre trovato un finale perfetto per Gea.
    La guerra poteva finire solo con un atto non violento, un atto anzi , assolutamente antitetico alla logica della guerra, un atto di creazione, visto che la nostra eroina manda in estro e poi in gemmazione i suoi terribili nemici. E insieme è un atto di accettazione, una sorta di benvenuto: "Questa terra è anche vostra".
    Non potevo pensare ad altro modo per far terminare un conflitto nato per il possesso di un "suolo sacro".
    Luca Enoch dunque lascia Gea per un nuovo personaggio di cui si può dire solo questo:
    1. di sicuro non si chiamerà Lei;
    2. potrebbe avere (ma è improbabile) il nome di una sfortunata figura femminile molto vicina a un mitico personaggio Bonelli;
    3. questo nome è anche il nome di un... no, no questo è troppo.
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    Martedí, 22 Gennaio 2008

  • weblog/?3642
    messaggio da José Carlos Francisco - 22/01/2008 21:00
    Intervista esclusiva al grandissimo Claudio Villa nel blog portoghese dedicato a Tex, disponibile in versione italiana ed in versione portoghese.
    Alla domanda sul suo primo incontro con Tex risponde così:
    Da lettore, intorno ai tredici/quattordici anni, sono rimasto affascinato dalla storia "Sulle piste del nord", che rileggo volentieri ancora oggi come se fosse la prima volta. E' lì che ho conosciuto il "vero" Tex: determinato, con valori solidi nel cuore, circondato da pards che darebbero la vita l'uno per l'altro e che non si fermano davanti a niente. Una compagnia di eroi.
    Oggi Tex rappresenta il mito.

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