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Lunedí, 7 Gennaio 2008

  • messaggio da Giuseppe Aymerich - 07/01/2008 23:15
    Leggo con estrema sorpresa la frase di Francesco Manetti in merito alla testata di Zagor, che nella visione del solitamente competente critico, è visto come un prodotto destinato ai preadolescenti. Sono convinto che Manetti era in buona fede e non intendesse in alcun modo essere offensivo; ma piuttosto superficiale sì, mi consenta. Forse Manetti non legge Zagor dagli anni Sessanta, quando Nolitta infarciva le storie di Zagor di gag ingenue e personaggi strampalati; per noi fans quelle storie rappresentano una meravigliosa età dell'oro, ma agli occhi di un lettore d'oggi possono effettivamente apparire come un prodotto per preadolescenti. Ma sono anche passati quarant'anni, e Zagor si è evoluto parecchio da allora, mi sembra!! Senza voler entrare nel dettaglio, abbiamo avuto storie cariche di pathos e altre di genere horror a tinte forti, abbiamo visto il nostro eroe subire crisi esistenziali e - udite udite - persino andare a donne, abbiamo visto una progressiva evoluzione del personaggio e del suo mondo verso una direzione più adulta che tuttavia non tradisse lo spirito originario. Abbiamo visto approfondimenti storici e culturali, abbiamo visto una cura nel raccontare e disegnare le storie che raramente oggi riusciamo a riscontrare in casa Bonelli. Abbiamo visto tantissimi autori alternarsi nella scrittura delle storie, e abbiamo visto che tutti hanno dato il loro contributo ad una crescita del prodotto, che tuttora si mantiene come una delle pubblicazioni qualitativamente migliori del fumetto italiano, e proprio voi di UBC lo segnalate spesso con le vostre recensioni... Abbiamo visto, cioè, tutte quelle cose che quando ero preadolescente io non vedevo in "Geppo", "Felix" o "Braccio di Ferro", che - quelli sì - erano rivolti al pubblico under 14. E se Manetti venisse ad uno dei tanti raduni che noi zagoriani organizziamo nel corso dell'anno, scoprirebbe che - ahimè - l'età anagrafica media non è proprio freschissima; ma scoprirebbe anche che nessuno di noi lettori "anzianotti" ha intenzione di mollare la lettura, e difficilmente questo accadrebbe se la serie fosse davvero così infantile come manetti sembra sottolineare. Il problema della testata, anzi, è proprio quella di non riuscire più a fare presa sui giovani lettori, che anzi Zagor lo vedono spesso e volentieri come un prodotto "vecchio". Non è il termine corretto: Zagor è "cresciuto", come sono cresciuti i suoi lettori, e difficilmente Manetti troverà un preadolescente che metterà da parte le storie di Dragon Ball o delle Witch per leggere quelle di Zagor.

    Venerdí, 21 Dicembre 2007

  • messaggio da Mauro Fradegradi - 21/12/2007 11:05
    ciao, sono di milano 29 anni e ho letto con piacere (anche se non è poi un vero piacere) l'articolo sulla difficile reperibilità del romanzo a fumetti di Luigi Simeoni. Io l'ho trovato subito... waaa!
    Parlo all'autore dell'articolo. Francesco, non sei in minoranza! Io sono con te. Perchè anch'io non capisco che diavolo sta combinando il Bonelli con le sue scelte conservatrici che stanno affondando il fumetto storico italiano. Tex non è più quello di una volta, e ok. Dylan Dog, che non leggo, leggo nel tuo articolo che è bolsissimo. Leggevo Gregory Hunter e l'hanno cancellato. Ho letto Demian, mi è piaciuto, ma dici che è strombazzatissimo (dei 18 episodi se ne salvano 4 o 5). Apprendo che serie che io non ho mai letto, come Gea, sono state cassate dal Bonelli perchè troppo sovversive. Odio la manichea divisione bene/male e giusto/sbagliato, tanto quanto odio i benpensanti, i moralisti e i politicamente corretti. Leggevo Dampyr e l'ho mollato al numero 60, troppo patetico e confuso. Fortunatamente leggo Magico Vento e Volto Nascosto (Gianfranco Manfredi, coincidenza????). Ho apprezzato "Bandidos" e "Il Legionario". Ovviamente mi è piaciuto Gli Occhi e il Buio.
    Ma Francesco: che fine faranno? Dico i veri personaggi alla Ned Ellis, alla Volto Nascosto che è già un semidio pagano per me. Affascinante! Quando Mr. Bonelli la smetterà di infarcire le storie di moralismi nauseanti? Tra l'altro ho saputo che lui ha sempre detestato lo spaghetti-western! Ecco dove origina il difetto, l'inferiore.
    Che possibilità ci sono di rivivere una grande stagione del fumetto popolare italiana.
    Mi sai dire quali sono le testate Bonelli che vendono di più?
    Ma Bonelli è un monolite o c'è modo, partendo dal basso, magari da noi lettori, di cambiare le cose? E poi cos'è sta storia che non si possono mandare email, ma solo lettere "come si faceva una volta"? E' forse per evitare il grosso delle critiche?
    Io vi appoggio tutti, ma illuminatemi e illuminateci sullo stato di salute di Casa Bonelli (vogliamo i numeri!) e sul futuro.
    Qual'è il lavoro di Stefano Casini di cui parli?
    Cmq i disegni dei fumettisti Bonelli restano i migliori, su quello non c'è dubbio, e non c'è bisogno di sperimentare o cambiare.
    Grazie e accettate il mio sfogo. Risponde F.Manetti, uBC Staff
    Ciao Mauro, oltre a rispondere alle domande che mi poni, approfitto di questo tuo messaggio per fare qualche precisazione.
    • 1) Grazie per la solidarietà :-). Ovviamente so bene che non siamo in pochi ad apprezzare "Gli occhi e il buio" e le altre pubblicazioni SBE che, anche all'interno di pubblicazioni seriali, si distaccano dalla norma, ma è probabile che la categoria di lettori alla quale apparteniamo resti comunque classificabile come "pubblico di nicchia", non certo rappresentativo del più diffuso - e meno esigente - lettore che "si accontenta" di mezz'ora di puro intrattenimento.
    • 2) Riguardo le affermazioni categoriche sulle varie testate, ovviamente mi assumo in prima persona (e senza coinvolgere minimamente, di conseguenza, i miei colleghi di uBC) il peso di quel che dico. Quando è stato possibile, ho citato articoli di uBC, anche scritti da altre persone, nei quali viene argomentato quel che io ho espresso in poche righe sommarie. In altri casi, potrei modulare scrivendo io stesso degli articoli... se avessi il tempo di parlare di tutto ciò di cui mi piacerebbe parlare. Mi preme solo sottolineare che definisco "bolsa" la testata Dylan Dog dal punto di vista di chi, come me, ha letto o per lo meno sfogliato tutti i numeri della testata regolare e dei vari speciali da "L'alba dei morti viventi" ad oggi. Riguardo Brad Barron e Demian, facevo riferimento al fatto che due serie non particolarmente esaltanti abbiano goduto, per così dire, di una "sovraesposizione mediatica" e siano state sovrastimate (penso, ad esempio, alla scelta, da parte della rivista XL, di mettere Demian al sesto posto nella classifica dei migliori fumetti del 2006).
    • 3) Riguardo Gea, Bonelli è stato indubitabilmente spiazzato, una volta stampate le tavole, dalla dirompenza delle tematiche trattate da Enoch. Va però detto che si è limitato ad "abbreviare" la vita di Gea, eliminando un paio di episodi autoconclusivi pre-saga finale. NON ha chiuso Gea, né ha licenziato Enoch (autore al quale continua infatti a dare credito avendogli affidato un nuovo personaggio).
    • 4) Questo ci porta a Bonelli non aperto al nuovo. Di fatto proprio nel mio articolo dico che Bonelli si è, di anno in anno, MOLTO aperto al nuovo. Certamente non ha il coraggio di andare oltre un certo limite, per scelta editoriale che potrebbe facilmente essere modificata: basterebbe trovare una veste editoriale (anche un diverso formato, ad esempio) che permettesse di distinguere bene fra prodotti più tradizionali - fra i quali quelli rivolti soprattutto a preadolescenti, come può essere Zagor - e prodotti "sperimentali" e/o destinati ad un pubblico più maturo, come possono essere Gea, one-shot come "Gli occhi e il buio", un'ipotetica Julia più dark così come la voleva Berardi, etc. In ogni caso, non credo che la mancata possibilità di scrivere alla SBE tramite posta elettronica possa essere vista come un tentativo di frenare l'ondata di lettori che chiedono qualcosa di diverso rispetto alla solita zuppa standardizzata. A parte il fatto che qualche autore, come Manfredi, offre la possibilità di contattarlo anche tramite e-mail, penso che la scelta di Bonelli di rispondere solo per via cartacea sia, oltre che il vezzo di chi ama poco la modernità, anche un modo per essere rispettoso nei confronti dei lettori, dandosi la possibilità di poter effettivamente rispondere a tutti quelli che gli scrivono (che sono in numero relativamente limitato, visto che si fa più fatica a scrivere con carta e penna per poi imbustare e spedire con tanto di francobollo una lettera che a digitare un'e-mail per poi inviarla con un clic).
    • 5) Che fine faranno, quindi, i Magico Vento, i Volto Nascosto, ma anche le Gea e i romanzi a fumetti? Io sono fiducioso. Come dico nel mio articolo, la SBE mi ha dato la Storia del West, Ken Parker, Un uomo un'avventura, il primo Mister No, dei Nathan Never stilisticamente innovativi come Dirty Boulevard e La storia di Kathy Teller, e poi i due speciali di Bonvi e Cavazzano, il Napoleone di Bacilieri, Magico Vento, Gea e tanto altro ancora fino ad arrivare a questo recentissimo "Gli occhi e il buio". Molti di questi fumetti non avranno mai la tiratura di Tex e Dylan Dog, le serie SBE di maggior successo (serie che, malgrado capolavori del passato, sono oggi un po' appiattite su schemi prefissati), ma Sergio Bonelli non trascurerà mai le esigenze di lettori come noi (di quelli, per dire, che ai Tex di Nizzi preferiscono di gran lunga quelli di Boselli). Poi, certo, se Bonelli avesse stampato e distribuito qualche copia in più de "Gli occhi e il buio" non sarebbe stato male... ;-)
    • 6) Il romanzo a fumetti scritto da Paola Barbato e disegnato da Stefano Casini è ancora, per quel che ne so, nella fase di lavorazione e dunque è troppo presto per averne anteprime o notizie dettagliate. Per il momento si sa soltanto che sarà un thriller fantascientifico. Ma anche se parlasse di una guerra fra topi e rane, i nomi dei due autori sarebbero per me più che sufficienti a farmi guardare con fiducia e interesse a quel che potrebbe venirne fuori.
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    Mercoledí, 14 Novembre 2007

  • messaggio da G.Gentili - 14/11/2007 08:55
    Rileggendo alcuni passi degli ultimi editoriali scritti da Sergio Bonelli in occasione di apertura o chiusura di nuove testate, si pu� cogliere un sottile filo rosso fatto di insofferenza, malcontento e stanchezza... che non pu� che preoccupare gli amanti del fumetto bonelliano e i molti estimatori della casa editrice. Vi proponiamo alcuni stralci qui sotto:
    (..) quella che i critici del fumetto definiscono "l'esperienza bonelliana delle mini-serie" minaccia di moltiplicare le mie paginette di presentazione, trasformandomi in un instancabile "uomo-sandwich", in un imbonitore impegnato a valorizzare la propria mercanzia. In realt�, il ritmo con cui la nostra Casa editrice diffonde nelle edicole nuove collane dalla vita volutamente limitata non mi lascia altra scelta. [primo numero di Volto Nascosto, ottobre 2007]
    E' un congedo, credetemi, che affronto con un certo imbarazzo e, perdonate la sincerit�, perfino con un certo dispetto visto che, al pari del sopracitato "collega" (Brad Barron, n.d.r.), anche Demian � riuscito a conquistare la simpatia e l'affetto di un ragguardevole, piccolo esercito di aficianados. Ma le regole non scritte delle cosiddette "mini-serie", immutabili e anche un po' crudeli, vanno sportivamente rispettate. (..) [ultimo numero di Demian, ottobre 2007]
    Avendo abbondantemente superato l'et� della pensione, vi confesso che la mia "voglia di fare" si affievolisce mese dopo mese. Di conseguenza, posso serenamente affermare che, se dipendesse da me, la comparsa nelle edicole di pubblicazioni targete Sergio Bonelli tenderebbe a diminuire visibilmente. Qui in redazione, per�, sono circondato da una legione di amanti del fumetto ben pi� giovani di me, che, al contrario, non si lasciano sfuggire la minima occasione per inventare e sperimentare nuove possibilit� editoriali. Parlano tra di loro tutto il giorno e tutti i giorni, questi instancabili "creativi", e, alla fine, riescono ad attirarmi in quella tela che hanno pazientemente intessuto con soggettisti e disegnatori, complici non meno entusiasti. Eccomi qui, dunque, come vuole tradizionalmente il mio ruolo istituzionale, a presentarvi una nuova collana (..) [primo numero di Dylan Dog Color Fest, agosto 2007]
    Il fantasy, ve ne sarete gi� accorti, non � un mondo molto frequentato dalla nostra Casa editrice. Chiss�, forse nell'esitazione a pubblicare questo tipo di storie uno psichiatra potrebbe intravedere una sorta di inconsapevole autopunizione per avere, a suo tempo, respinto la proposta di editare "Conan il Barbaro", indiscusso patriarca del "genere". [presentazione di "Dragonero", giornale di Sergio Bonelli Editore del giugno 2007]
    Come � gi� successo (e succeder� ancora, purtroppo) in altri casi, la sospensione della pubblicazione non � dovuta soltanto alla riduzione del numero dei lettori, ma anche alla convizione di avere ormai esaurito gli argomenti che potessero interessare la pur discreta schiera degli appassionati (..) [ultimo speciale di Cico, aprile 2007]
    Sono, comunque, altrettanto convinto che, dopo trentun anni di vita editoriale, il nostro pilota abbia ormai percorso tutti i sentieri dell'Avventura e abbia ormai perduto buona parte di quella "personalit�" che, a partire dal 1975, gli aveva permesso di emergere (..) [ultimo albo mensile di Mister No, dicembre 2006]
    Esattamente diciotto mesi fa [...] mi ero appropriato di questo stesso spazio per presentarvi un nuovo personaggio e, soprattutto, una nuova formula con cui la Casa editrice si proponeva di conquistare la fedelt� dei lettori di fumetti sempre pi� distratti dalle proposte di intrattenimento tecnologico e da diversi modi di vivere il proprio tempo libero. Senza ricorrere a proclami trionfalistici, vi avevo parlato di una tematica che non aveva la pretesa di costituire una grossa novit�, ma che poteva risultare originale per merito (..) [ultimo albo di Brad Barron, ottobre 2006]
    Ci risiamo. L'albo che avete fra le mani mi costringe a esibire quello che considero il lato "negativo" del mio fortunato ruolo di editore: la lettera di congedo dai lettori di una serie che chiude i battenti. Tale compito - sempre pesante, ci tengo a dirlo - pu� essere pi� o meno sgradevole a seconda del risultato che la collana in questione ha ottenuto nel corso della sua presenza in edicola. In mezzo secolo (!?) di vita professionale, ho avuto modo di salutare (..) [ultimo albo di Napoleone, luglio 2006]
    (..) a dodici mesi di distanza dalla paginetta con cui presentavo la nostra prima mini-serie, Brad Barron, devo assumermi nuovamente il compito di sottoporre alla vostra attenzione il risultato di due anni di lavoro. [primo albo di Demian, maggio 2006]
    (..) non riesco a considerare la sospensione di questa collana un doloroso insuccesso, ma soltanto il risultato della logica evoluzione dei gusti di un pubblico perennemente sollecitato da nuove proposte e da nuove esigenze. (..) [ultimo albo di Legs, ottobre 2005]

    Venerdí, 12 Ottobre 2007

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    messaggio da R.Giammatteo - 12/10/2007 00:02
    Primavera 2008, il progetto Dix, il nuovo personaggio, meglio conosciuto come Pollok, creato dalla mente di Carlo Ambrosini, sbarcher� in edicola.
    Se sar� una miniserie o un serie, non � stato ancora deciso. Avr�, comunque, una cadenza bimestrale e una foliazione di 132 pagine.
    Queste sono le prime indiscrezioni che siamo riusciti a carpire grazie alla disponibilit� di Franco Busatta, gi� assistente di redazione in bonelli per Napoleone e Brendon, attualmente in forza allo staff di Dix.

    Venerdí, 21 Settembre 2007

  • messaggio da M.Galea - 21/09/2007 00:03
    Presumibilmente partire da novembre, il mondo di Nathan Never si arricchir� di una nuova collana, Universo Alfa, a cui viene dedicato un breve accenno sull'ultimo Alfacom, e che soprattutto viene presentata in esclusiva da Antonio Serra alla lista Yattaaa:
    Questa collana, per adesso semestrale, sar� composta di albi che conterranno 170 pagine e racconter� storie legate alle varie sezioni passate, presenti e future dell'Agenzia Alfa (sottotrame che non possono essere sviluppate nella serie regolare), ma anche storie relative ad altri ambiti del vasto mondo di Nathan Never e soci. Il primo numero sar� una storia centrata sulla sezione eurasiatica dell'Agenzia Alfa, nata alla fine dell'undicesimo Gigante.

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