Domenica, 15 Aprile 2007
messaggio da Votarxy - 15/04/2007 10:35
In riferimento al gigante "Le dieci piaghe" il mio giudizio critico � sommariamente spaccato in due per un motivo molto semplice:
La storia, in se, � perfetta, quanto di meglio si potrebbe chiedere a una testata, dall'approfondimento psicologico a quello scientifico, con una totale umanizzazione anche dei personaggi meno verosimili (lo scienziato pazzo, etc.) al punto da far perdonare e rendere normali cose come la solita esplosione del solito laboratorio segreto.
Per�.
Il per� � che - come sempre accade nelle sue storie - Morales non tiene in gran conto il background della serie, e questo � grave in una testata molto pi� legata alla continuity di tante altre che lo sbandierano (in primis Nathan Never). Diciamo quantomeno che Morales sceglie dal passato della serie ci� che gli conviene, magari usando egregiamente personaggi e contesti abbandonati da anni, ma contemporaneamente - per esigenze per cos� dire "sceniche" - spesso ignora deliberatamente l'esistenza di Altrove: in un vecchio speciale, per esempio Ultimatum a New York, New York � come in questo gigante minacciata da "qualcuno" dotato di particolari poteri, e Altrove interviene in molti modi per cercare di scoprire le origini di tutto e la maniera per limitare i danni e fermare i colpevoli.
Qui, nonostante i 70 giorni di tempo concessi, Altrove latita, e se questo poteva essere giustificato in origine dalla natura tutto sommato goliardica delle prime piaghe, col passare del tempo non pu� trovare giustificazione nemmeno in una ipotetica serie di improvvise emergenze che tenga occupato tutto lo staff della base di Tower.
Infine, mi trovo in disaccordo con il giudizio dato al disegnatore, autore di molte delle gag indicate nella recensione stessa (la citazione di Angie e Alfie proprio da "Ultimatum a New York" � un'idea sua, cos� come il volto di Rick fidanzato della dottoressa) e che ha fornito interessanti spaccati della citt� di Martin Myst�re e una caratterizzazione fisica del personaggio molto credibile (niente muscoli ipertrofici alla supereroi, niente aria ingessata da vecchietto in pensione, ma una buona e credibile via di mezzo). Risponde Marco Spitella, uBC staff
Per prima cosa, ringrazio Votarxy per il suo prezioso commento. Mi (ci, a tutti noi di uBC) fa sempre piacere sapere di essere letto e di stimolare riflessioni e/o discussioni.
Nel pieno rispetto delle tue opinioni sullo scarso rispetto di Morales della continuity myst�riana, mi permetto di ribadire quanto scritto, in estrema sintesi, nella mia recensione del Gigante: "...(Morales) con costanza persegue la sua visione di un Martin poco personaggio e molto persona..." ed in altre occasioni (una su tutte il Gigante n.10). Ed � in questa ottica che il dibattito interno ad uBC sull'albo in questione si � orientato nel ritenere "non sbagliata" l'assenza di Altrove. Morales scrive storie di un altro Martin Myst�re, un Martin Myst�re poco "Detective dell'Impossibile" e molto scienziato-divulgatore, e ancor di pi� uomo "comune". Ed in questo universo narrativo cos� "normale" una realt� fantasiosa come Altrove, pensiamo noi, stona.
Sul disegno, infine, il nostro giudizio (anche se non esplicitato nel voto) � stato sufficiente ma non di pi�, nonostante una totale sintonia sul tuo giudizio sui set rappresentati. Abbiamo, infatti, ritenuto eccessivo l'uso di camei e citazioni fatto da Orlandi, specie se sommato ai difetti evidenziati nella recensione.
La storia, in se, � perfetta, quanto di meglio si potrebbe chiedere a una testata, dall'approfondimento psicologico a quello scientifico, con una totale umanizzazione anche dei personaggi meno verosimili (lo scienziato pazzo, etc.) al punto da far perdonare e rendere normali cose come la solita esplosione del solito laboratorio segreto.
Per�.
Il per� � che - come sempre accade nelle sue storie - Morales non tiene in gran conto il background della serie, e questo � grave in una testata molto pi� legata alla continuity di tante altre che lo sbandierano (in primis Nathan Never). Diciamo quantomeno che Morales sceglie dal passato della serie ci� che gli conviene, magari usando egregiamente personaggi e contesti abbandonati da anni, ma contemporaneamente - per esigenze per cos� dire "sceniche" - spesso ignora deliberatamente l'esistenza di Altrove: in un vecchio speciale, per esempio Ultimatum a New York, New York � come in questo gigante minacciata da "qualcuno" dotato di particolari poteri, e Altrove interviene in molti modi per cercare di scoprire le origini di tutto e la maniera per limitare i danni e fermare i colpevoli.
Qui, nonostante i 70 giorni di tempo concessi, Altrove latita, e se questo poteva essere giustificato in origine dalla natura tutto sommato goliardica delle prime piaghe, col passare del tempo non pu� trovare giustificazione nemmeno in una ipotetica serie di improvvise emergenze che tenga occupato tutto lo staff della base di Tower.
Infine, mi trovo in disaccordo con il giudizio dato al disegnatore, autore di molte delle gag indicate nella recensione stessa (la citazione di Angie e Alfie proprio da "Ultimatum a New York" � un'idea sua, cos� come il volto di Rick fidanzato della dottoressa) e che ha fornito interessanti spaccati della citt� di Martin Myst�re e una caratterizzazione fisica del personaggio molto credibile (niente muscoli ipertrofici alla supereroi, niente aria ingessata da vecchietto in pensione, ma una buona e credibile via di mezzo). Risponde Marco Spitella, uBC staff
Per prima cosa, ringrazio Votarxy per il suo prezioso commento. Mi (ci, a tutti noi di uBC) fa sempre piacere sapere di essere letto e di stimolare riflessioni e/o discussioni.
Nel pieno rispetto delle tue opinioni sullo scarso rispetto di Morales della continuity myst�riana, mi permetto di ribadire quanto scritto, in estrema sintesi, nella mia recensione del Gigante: "...(Morales) con costanza persegue la sua visione di un Martin poco personaggio e molto persona..." ed in altre occasioni (una su tutte il Gigante n.10). Ed � in questa ottica che il dibattito interno ad uBC sull'albo in questione si � orientato nel ritenere "non sbagliata" l'assenza di Altrove. Morales scrive storie di un altro Martin Myst�re, un Martin Myst�re poco "Detective dell'Impossibile" e molto scienziato-divulgatore, e ancor di pi� uomo "comune". Ed in questo universo narrativo cos� "normale" una realt� fantasiosa come Altrove, pensiamo noi, stona.
Sul disegno, infine, il nostro giudizio (anche se non esplicitato nel voto) � stato sufficiente ma non di pi�, nonostante una totale sintonia sul tuo giudizio sui set rappresentati. Abbiamo, infatti, ritenuto eccessivo l'uso di camei e citazioni fatto da Orlandi, specie se sommato ai difetti evidenziati nella recensione.
Giovedí, 5 Aprile 2007
messaggio da Gianni - 05/04/2007 08:55
Quando usciranno i numeri 3 e 4 della mini serie inedita di Nick Raider pubblicata dalle Edizioni If, iniziata con "Tempo di Uccidere" e proseguita con "Un Uomo Tranquillo"?
Risponde P.Dionisio, uBC staff
L'attesa per il 3� numero non � lunga in quanto � uscito proprio nei giorni scorsi. Ci sono state riferite alcune difficolt� nel reperire l'albo in edicola (comunque andate a buon fine). Per ulteriori informazioni (distribuzione e tempi di uscita dell'ultimo numero) consigliamo di contattare l'Editore. Vivere e morire a New York di Alessandro Russo (testi), Michela Da Sacco e Riccardo Chiereghin (disegni) e Fabio Salvitto (lettering) - Nick Raider Miniserie Inedita n.3 di 4, 160pp b/n - Edizioni If - 4.90 �, in edicola e fumetteria
L'attesa per il 3� numero non � lunga in quanto � uscito proprio nei giorni scorsi. Ci sono state riferite alcune difficolt� nel reperire l'albo in edicola (comunque andate a buon fine). Per ulteriori informazioni (distribuzione e tempi di uscita dell'ultimo numero) consigliamo di contattare l'Editore. Vivere e morire a New York di Alessandro Russo (testi), Michela Da Sacco e Riccardo Chiereghin (disegni) e Fabio Salvitto (lettering) - Nick Raider Miniserie Inedita n.3 di 4, 160pp b/n - Edizioni If - 4.90 �, in edicola e fumetteria
Lunedí, 26 Marzo 2007
messaggio da Vale - 26/03/2007 20:00
Salve, ho letto sul vostro sito che il numero 23 di Nausicaa, edito dalla Granata Press e' stato abilmente piratato, ma che vi sono comunque delle piccole differenze: potreste dirmi quali sono queste differenze e come si riconosce il 23 autentico?
Grazie mille della risposta. Risponde P.Dionisio, uBC staff
Quel particolare numero differiva per 1mm in altezza e riportava una "sgranatura" sul simbolo che fa da numerazione alle pagine.
Grazie mille della risposta. Risponde P.Dionisio, uBC staff
Quel particolare numero differiva per 1mm in altezza e riportava una "sgranatura" sul simbolo che fa da numerazione alle pagine.
Venerdí, 2 Marzo 2007
messaggio da Davide - 02/03/2007 07:00
In un epoca che non apprezza molto i fumetti, volevo fare i miei auguri al mitico Zagor, compagno gi� delle mie prime letture. Possa il tuo "ayaaaak" risuonare per altri 500 numeri nella tua palude di Darkwood e per tutti noi sognatori. Ayaaaak, amico mio, e auguri per il tuo 500� numero.
messaggio da Gennaro - 02/01/2007 00:04
Salve, mi rivolgo a voi perch� sicuramente molto pi� esperti di me riguardo Superman.
Sto traducendo dall'inglese un cartone animato dove usano spesso la frase "Up up and away" che ho scoperto � la frase che usa Superman quando "decolla". Non riesco a trovare la frase usata nei film-fumetti italiani. Letteralmente potrebbe esser qualcosa tipo "Su, su, nel cielo" ma immagino che ci sia una frase ben definita.
Avete per caso idea di quale sia? Grazie mille. Rispondono M. Gremignai e C.C.Trigona, uBC staff
Si tratta della celebre frase "Via, pi� veloce della luce", che cerca di rendere il meglio possibile l'originale americano. "Up up and away" viene ripresa affettuosamente anche nella versione cinematografica diSpiderman , diretta da Sam Raimi, nella quale Peter Parker cerca di trovare la "frase" adatta per "attivare" le sue ragnatele esclamando, tra le alte frasi, anche "Up up and away web".
Sto traducendo dall'inglese un cartone animato dove usano spesso la frase "Up up and away" che ho scoperto � la frase che usa Superman quando "decolla". Non riesco a trovare la frase usata nei film-fumetti italiani. Letteralmente potrebbe esser qualcosa tipo "Su, su, nel cielo" ma immagino che ci sia una frase ben definita.
Avete per caso idea di quale sia? Grazie mille. Rispondono M. Gremignai e C.C.Trigona, uBC staff
Si tratta della celebre frase "Via, pi� veloce della luce", che cerca di rendere il meglio possibile l'originale americano. "Up up and away" viene ripresa affettuosamente anche nella versione cinematografica di
Tag: Superman