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Regolatori, Vendicatori & Giustizieri recensione di Mauro Traversa Una bene organizzata banda di assassini a pagamento opera in tutto l'Ovest americano. Tex e Carson, per fare giustizia, e Mitch Anderson, per ottenere la sua vendetta, si mettono sulla pista degli assassini
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Boselli affronta, per la prima volta e con ottimi risultati, uno dei filoni classici della saga: il ranger contro una potente organizzazione criminale (i regolatori). E che questa organizzazione potente lo sia davvero, lo dimostra il fatto che opera in quasi tutti gli stati dell'Ovest, fino alla costa del Pacifico ed arriva persino a riunire il suo "middle-high management" in vere e proprie convention! Tex e Carson (i giustizieri), sulla pista degli "Assassini" dopo un drammatico incontro/scontro tra quest'ultimi e Kit Willer e Tiger Jack, smaltellano l'organizzazione, membro dopo membro, fino ad arrivare alla testa della piovra. Ma, a differenza di soggetti analoghi sviluppati in passato da G.L. Bonelli e Nizzi, in questa storia, buona parte del lavoro lo svolge Mitch Anderson (il vendicatore), il cui ruolo di co-protagonista appare evidente al lettore sin dal prologo. Mitch e` sulla pista degli "assassini" per vendicare il padre ed e` la storia nella storia. E` una tecnica a cui ormai Boselli ci ha abituati sin dai suoi esordi in Tex.
Ne ha guadagnato in compenso il ritmo, sempre alto fin dall'inizio, che non ha quasi mai concesso a Tex e Carson qualche tavola (tecnica usuale nel Tex di Bonelli e Nizzi e esageratamente inflazionata in quello di Nolitta), in cui c'e` il tempo di fare il punto della situazione (magari durante una cavalcata o davanti ad un caffe` bollente). L'azione si sposta continuamente dalle cittadine dell'Arizona, alle ghost-town e boom-town del Colorado, dalle fumerie d'oppio di San Francisco, alle isole messicane sulla costa pacifica; e il lettore non si annoia mai. I dialoghi, di solito eccelsi per la loro lapidarieta` quando Boselli mette in scena dei "cattivi", sono forse meno ricercati del solito. ![]() ![]() ![]()
C'e` sempre un momento di apprensione, in un texiano di vecchia data, prima dell'apertura di un nuovo Texone, nel timore che la "guest star" di turno abbia "troppo" stravolto il personaggio e lo stile grafico della saga. Direi che non e` questo il caso e, se anche non si puo` definire Font un disegnatore di puro stile texiano, non ci si puo` nemmeno scandalizzare per la sua interpretazione del ranger nazionale. Molto validi i piani lunghi, sia cittadini, sia centrati sul paesaggio western piu` tipico; altrettanti buoni alcuni primi piani di Tex. Unici difetti: qualche sfondo bianco di troppo, qualche figura troppo marcatamente caricaturale e un Tom Devlin non troppo riconoscibile. Boselli ha dato vita ad un classico texiano (vendetta e potente nemico), e si nota dal racconto come l'autore "creda" in Tex. Quindi la storia assume per chi legge un sapore particolare, erede di tante precedenti battaglie e avventure. Se Boselli ha fatto questo, Font al contrario (come lui stesso dichiara) si e' divertito nel narrarci graficamente questa storia tutta-azione, che chissa', forse ha confuso con uno dei nostri (memorabili) western spaghetti.. ![]() ![]() ![]()
Uno dei migliori Texoni degli ultimi anni. Se il disegno non mi ha, ne` entusiasmato ne` deluso, la storia mi ha invece tenuto avvinto fino all'ultima pagina, con una sequenza di situazioni e di personaggi che scorrono via ad un ritmo sempre molto alto, non concedendo mai momenti di pausa.
Una ricchezza di situazioni e di personaggi che forse avrebbero meritato, per uno sviluppo ancora piu` articolato, le 330 tavole, come le due migliori storie di Boselli finora pubblicate: "Il passato di Carson" e "Gli invincibili".
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