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" Gli assassini"

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La "Vedova"

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Regolatori, Vendicatori & Giustizieri
recensione di Mauro Traversa

Una bene organizzata banda di assassini a pagamento opera in tutto l'Ovest americano. Tex e Carson, per fare giustizia, e Mitch Anderson, per ottenere la sua vendetta, si mettono sulla pista degli assassini



TESTI
Sog. e Sce. Mauro Boselli    

Boselli affronta, per la prima volta e con ottimi risultati, uno dei filoni classici della saga: il ranger contro una potente organizzazione criminale (i regolatori).

E che questa organizzazione potente lo sia davvero, lo dimostra il fatto che opera in quasi tutti gli stati dell'Ovest, fino alla costa del Pacifico ed arriva persino a riunire il suo "middle-high management" in vere e proprie convention!

Tex e Carson (i giustizieri), sulla pista degli "Assassini" dopo un drammatico incontro/scontro tra quest'ultimi e Kit Willer e Tiger Jack, smaltellano l'organizzazione, membro dopo membro, fino ad arrivare alla testa della piovra. Ma, a differenza di soggetti analoghi sviluppati in passato da G.L. Bonelli e Nizzi, in questa storia, buona parte del lavoro lo svolge Mitch Anderson (il vendicatore), il cui ruolo di co-protagonista appare evidente al lettore sin dal prologo. Mitch e` sulla pista degli "assassini" per vendicare il padre ed e` la storia nella storia. E` una tecnica a cui ormai Boselli ci ha abituati sin dai suoi esordi in Tex.

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la "Vedova"
disegno di Font (c) 1998 SBE
   
Come e` ormai usuale per Boselli, del resto, presentare una galleria ricca di personaggi, tutti con un profilo ben marcato. Tuttavia, qualcuno di questi, (Lisa, detta la "Vedova", ad esempio) meritava probabilmente un maggior approfondimento, ma la storia e` complessa e articolata e 220 pagine sono troppo poche per riuscire a trovare gli spazi necessari (Boselli finora si e` mosso molto bene quando ha potuto contare su un centinaio di pagine in piu`).

Ne ha guadagnato in compenso il ritmo, sempre alto fin dall'inizio, che non ha quasi mai concesso a Tex e Carson qualche tavola (tecnica usuale nel Tex di Bonelli e Nizzi e esageratamente inflazionata in quello di Nolitta), in cui c'e` il tempo di fare il punto della situazione (magari durante una cavalcata o davanti ad un caffe` bollente). L'azione si sposta continuamente dalle cittadine dell'Arizona, alle ghost-town e boom-town del Colorado, dalle fumerie d'oppio di San Francisco, alle isole messicane sulla costa pacifica; e il lettore non si annoia mai. I dialoghi, di solito eccelsi per la loro lapidarieta` quando Boselli mette in scena dei "cattivi", sono forse meno ricercati del solito.



DISEGNI
Alfonso Font    

C'e` sempre un momento di apprensione, in un texiano di vecchia data, prima dell'apertura di un nuovo Texone, nel timore che la "guest star" di turno abbia "troppo" stravolto il personaggio e lo stile grafico della saga. Direi che non e` questo il caso e, se anche non si puo` definire Font un disegnatore di puro stile texiano, non ci si puo` nemmeno scandalizzare per la sua interpretazione del ranger nazionale. Molto validi i piani lunghi, sia cittadini, sia centrati sul paesaggio western piu` tipico; altrettanti buoni alcuni primi piani di Tex. Unici difetti: qualche sfondo bianco di troppo, qualche figura troppo marcatamente caricaturale e un Tom Devlin non troppo riconoscibile.

Boselli ha dato vita ad un classico texiano (vendetta e potente nemico), e si nota dal racconto come l'autore "creda" in Tex. Quindi la storia assume per chi legge un sapore particolare, erede di tante precedenti battaglie e avventure. Se Boselli ha fatto questo, Font al contrario (come lui stesso dichiara) si e' divertito nel narrarci graficamente questa storia tutta-azione, che chissa', forse ha confuso con uno dei nostri (memorabili) western spaghetti..



GLOBALE
 

Uno dei migliori Texoni degli ultimi anni. Se il disegno non mi ha, ne` entusiasmato ne` deluso, la storia mi ha invece tenuto avvinto fino all'ultima pagina, con una sequenza di situazioni e di personaggi che scorrono via ad un ritmo sempre molto alto, non concedendo mai momenti di pausa.

Una ricchezza di situazioni e di personaggi che forse avrebbero meritato, per uno sviluppo ancora piu` articolato, le 330 tavole, come le due migliori storie di Boselli finora pubblicate: "Il passato di Carson" e "Gli invincibili".
 

 


 
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