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il mondo fantastico in Tex:
Il Mistero
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di Marco Zucchi


Il mistero è legato sempre e comunque agli altri aspetti analizzati in questo speciale: la magia, che non è altro che una manifestazione misteriosa dei poteri della mente e/o della suggestione, la fantascienza, che non è altro che la non conoscenza, quindi mistero, di oggetti, fatti o altro non appartenenti al pianeta Terra, e la storia, perché nelle avventure di Tex è comunque generalmente presente in circostanze misteriosamente estranee al contesto western classico. Diventa quindi difficile sviscerare misteri in senso stretto: vediamo comunque quali possono essere.

Leggende indiane
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C'è il mistero legato a leggende indiane, di solito sfruttate da abili impostori per il proprio arricchimento materiale.

Un esempio è la storia n.24 "L'enigma del feticcio", dove alcuni bianchi sfruttano leggende legate al culto del bisonte bianco presso una tribù Hopi, con lo scopo di appropriarsi di abbondanti quantità d'oro. Il rinvenimento di un Bizha, nome di un feticcio turchese raffigurante un bisonte e ritrovato su uno di questi animali, bianco, porterà Tex, Kit Willer e Tiger Jack ad indagare e, dopo uno scontro a fuoco, a consegnare i superstiti tra i bianchi alla legge.

Altro esempio che rientra in questo filone è la storia con protagonista "Il Coyote nero" (n.29), dove un agente indiano assume due personalità, la seconda delle quali è quella del titolo dell'episodio, e sfruttando la propria abilità di ventriloquo fa parlare una grande testa di coyote spingendo gli indiani Pueblo della sua riserva ad attaccare diligenze. Anche questa volta vi è un feticcio in gioco, un amuleto raffigurante la testa di un coyote, in argento.

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Trucchi a danno degli indiani
disegno di Galep (c) 1975 Ed.Cepim


Ancora nell'ambito dello sfruttamento delle superstizioni indiane rientra l'avventura n.168 "L'idolo di smeraldo", dove questa volta il feticcio è un grande totem raffigurante una persona, di smeraldo. La superstizione viene sfruttata dallo stregone della tribù Hualpai presso la quale si trova il sacro totem, che costringe gli indiani a svolgere sacrifici umani ai danni di giovanissime squaws. Per risolvere la situazione interverrà addirittura Tiger insieme ai navajo.

In queste tre situazioni, come in molti altri casi, l'espediente che muove gli episodi è sempre collocato ad inizio avventura, dove vi è sempre la scoperta di un qualcosa di strano: nei primi due vi è il ritrovamento di amuleti, di diverso tipo, mente nel terzo caso vi è il rinvenimento di una delle squaw, protagonista poi dell'episodio, mentre è legata e posta all'interno di una canoa alla deriva lungo le rapide di un fiume.

L'ultimo esempio che si può citare in questa sezione si ha nella storia basata su un mostro che uccide coloro che passano sui monti Comanci: in realtà si tratta di una misteriosa donna pantera, ragazza bianca coperta di pelli di pantera, che alcuni bianchi sostengono essere emersa dal fiume per potere divino. Il tutto per sottomettere una tribù indiana, costringendo i membri a lavorare per loro, sotto la minaccia anche di due pantere ammaestrate. La vicenda si conclude tragicamente per gli sfruttatori, grazie all'intervento di Tex e Kit.

Divinità del male
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Ricollegandosi al tema dei sacrifici di squaws, si può aprire un altro filone, quello dello sfruttamento di divinità del male, quindi legato al tema dell'orrore (filone comunque estremamente sviluppato nelle storie con protagoniste
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Il culto del demonio si nasconde in una
cittadina del West, copertina di Galep
(c) 1981 Ed. Cepim

la famiglia Mefisto). E' il caso dell'avventura in cui Tex e Carson giungono a Quemado sulle tracce di giovani indiane misteriosamente rapite nel n.248 "Il marchio di Satana". Queste fanciulle sono state sacrificate a Belial, divinità degli inferi, signore della notte, dai seguaci della setta de I figli dell'apocalisse, staccatasi anni prima dalla chiesa mormone de I profeti dell'ultimo giorno. I cadaveri verranno rinvenuti tutti decapitati, ma al termine dell'avventura l'intera setta sarà praticamente distrutta. Anche in questo caso ritroviamo l'utilizzo di un amuleto, una testa di caprone posta all'interno di un triangolo d'oro, rinvenuto su un paesano ucciso da Tex, dopo che aveva cercato di fargli la pelle.

Superstizioni dei bianchi
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Con "La miniera del terrore" (n.336), si affronta ancora il tema della paura legata alla superstizione, facente leva questa volta però sui bianchi. Nell'episodio in questione Bulder e Forrest, due loschi figuri, creano una situazione di terrore in un paesino di minatori, usando la leggenda navajo de Il gran serpente, un serpente in grado di reggersi in piedi, che farebbe scomparire le persone. In realtà l'essere non è altro che Bulder travestito, che cerca di impaurire i minatori per farli fuggire, facendo così perdere loro il diritto a dividere il guadagno proveniente dall'estrazione. In questa avventura vi sono anche tracce horror (non splatter, sia chiaro!) attraverso il tema del sepolto vivo, trattamento riservato dai due banditi all'ingegnere minerario che voleva lavorare sul filone aurifero.
Altra situazione di superstizione sempre per i bianchi si ha nella storia riguardante il recupero del tesoro del convento di Santa Cruz, tesoro recuperato dai fratelli Pepe e Josè Cardonas, che hanno compiuto il sacrilegio di seppellire vivo padre Matias, con loro alla ricerca del tesoro per fini ben più elevati dei loro. La particolarità, il mistero, di questa storia sta nella magistrale scena onirica in cui Tex è visitato dall'apparizione di padre Matias, che gli rivela come sono andate le cose, indicandogli anche come entrare nei sotterranei delle macerie del convento, rinvenendo il corpo, per potere dargli la giusta sepoltura. Sarà proprio sfruttando questa apparizione che Tex, insieme a Carson, riuscirà a fare credere ai due fratelli che il frate è ancora vivo. Il rimorso, legato alla paura, sarà tale che entrambi troveranno la morte invocando il perdono per il loro atto. A questo uniamo campane che misteriosamente suonano da sole (cadendo al suolo dopo la rivelazione a Tex, come se il loro compito di avviso si fosse concluso) ed ombre che magicamente compaiono e scompaiono sui muri della missione, creando una miscela veramente mysteriosa.

Leggende orientali
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Anche leggende del vicino e lontano oriente alimentano il mistero in Tex: è il caso delle maledizioni egiziane ed indiane (nel senso di provenienti dall'India).

Maledizioni egiziane. Nel primo caso la maledizione lanciata da Madame de Thebe (n.116 "La dama di picche")aleggia sulle spalle di Paxton, il bandito che l'ha uccisa per derubarla. La presenza della donna e del suo aiutante tormenterà sino alla morte il losco figuro, il quale, morto bruciato nella propria casa, si ritroverà al dito il sigillo di Anubi, che prima non aveva, appartenuto alla donna. Qui forse si entra in effetti nell'ambito della magia, anche se non è sicuramente il tema portante (c'è un contrabbando di armi in ballo), che comunque fa una breve apparizione nel caso citato sopra ed una seconda, anche se temporalmente precedente, quando la donna ed il suo servitore Alì incontrano Tex e Carson, raccontandogli la propria morte! Subito dopo una breve ma violenta bufera, i due pards ritrovano solo i resti distrutti del carro dei due egiziani. Si tratta indubbiamente di una vicenda misteriosa, magica, addirittura surreale.
Un altro esempio di misteri egiziani lo ritroviamo nel caso de "La piramide misteriosa" (n.228), dove in una piccola valle della Sierra del Hueso, un misterioso sacerdote egiziano cerca di dominare la valle stessa grazie agli indiani Yaqui e utilizzando le sue conoscenze delle arti magiche, che gli permettono di creare dei misteriosi Ushebeti, figurine modellate a forma di animali che con formule magiche possono prendere vita ed ubbidire ai suoi ordini. Il fatto che El Morisco, grazie alle sue origini e conoscenze dell'Antico Egitto, conosca la leggenda del sacerdote e come questo possa essere eliminato, fa sì che Rakos, questo il nome, si accanisca proprio contro il brujo messicano. Grazie alla collaborazione di Tex, che scopre come gli animali possono essere distrutti una volta colpito il sigillo che li anima, El Morisco riesce ad arrivare al rifugio di Rakos, costretto da una maledizione a vivere di notte e a dormire di giorno, e ad eliminarlo.

Maledizioni indiane. Nel secondo caso una maledizione proveniente dal Borneo (n.45 "La valle della paura") sembra concretizzarsi nelle vicinanze del paese di Morelos: un "essere mostruoso, dalla forma di un grosso scimmione, armato di uno spadone ricurvo e montato su un grande cavallo nero" terrorizza la zona decapitando di notte dei cow-boys. Lo scimmione non è altro che il senor Barrera, rifugiatosi qui dopo che quasi tutta la sua famiglia, eccetto la figlia, era stata distrutta in India dai Dayaki, tagliatori di teste. La stessa figlia, Miranda, insieme alla fida Mayumba, un'ambigua meticcia conosciuta dal padre in Borneo, era a conoscenza del segreto e cercava di proteggere il padre, il quale
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Barrera: Il tagliatore di teste a cavallo!
disegno di Galep (c) 1964 Ed.Cepim

quando sentiva La voce misteriosa si travestiva ed uccideva, mentre Mayumba faceva rullare dei tamburi.

Qui si possono fare altre considerazioni che legano più episodi sempre relativamente alla somiglianza iniziale di alcune delle storie presentate. Sia nell'ultima citata che nell'episodio della miniera, Tex, da solo od in compagnia, mentre si muove lungo la sua strada incontra, generalmente di notte, presso un bivacco un gruppo di cow-boys "così impauriti come non li aveva mai visti prima!". L'approccio con tali uomini è dapprima sempre minaccioso, in quanto essi sono appunto letteralmente terrorizzati e pensano che il ranger possa essere un potenziale alleato di ciò che li ha impauriti, poi si modifica quando Tex mostra la sua abilità con le armi e rigira il coltello dalla sua parte, mettendo poi le colt nelle fondine ed iniziando a parlare tranquillamente, dimostrando che non è un nemico, ma anzi è interessato a conoscere i loro problemi ed eventualmente a provare a risolverli.

Temi classici
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Vi è poi un altro filone, sicuramente legato a temi più classici, quali quello della leggenda dell'uomo dei boschi (o uomo delle nevi in alcune regioni del mondo), dell'uomo lupo e degli uomini giaguaro.

Sasquatch. Il primo tema viene affrontato nell'avventura in cui Tex e Tiger devono sostituire un loro amico (n.220 "Virginia City") alla guida di una carovana. Questa volta le tracce dell'essere dei boschi vengono rinvenute da una spedizione scientifica (che cercava dinosauri) nell'Oregon,
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L'uomo dei boschi: lo yeti nordamericano
disegno di Nicolo' (c) 1979 Ed.Cepim

tra la variopinta tribù degli indiani Klamaths. Il sasquatch (una specie di scimmione, ma alto, molto più alto di un uomo e che cammina col portamento eretto e distinto di un essere umano) esiste veramente ed è adorato dalla tribù in quanto in grado di guarire dei malati. Purtroppo per lui alcuni dei membri della spedizione cercano di catturarlo e quasi vi riescono se non fosse per l'intervento di Tex e Tiger. A seguito della ribellione degli indiani, segue uno scontro con cattura dei bianchi. Messi al palo della tortura per essere uccisi, interviene proprio il sasquatch che libera i pards e l'unico membro saggio della spedizione.

Licantropismo. Nel secondo caso, il tema del licantropismo viene affrontato in maniera addirittura scientifica, grazie all'intervento di El Morisco. Sempre nella Sierra del Hueso, luogo utilizzato più volte, in una valle segreta, un misterioso "Diablero" (n.135) terrorizza i villaggi della zona. Non si tratta altro che della trasformazione fisica e mentale di un indio, Guaimes, che grazie ad un preparato realizzato con la Yerba del Diablo o Datura Inoxia, pianta allucinogena (i cui straordinari poteri erano conosciuti dagli indiani prima ancora dell'arrivo degli europei sul nuovo continente) ricavata da fiori neri prelevati dalle acque melmose di una caverna, assume le sembianze di un grosso lupo che si muove in maniera eretta. Il fatto che tale trasformazione avvenga in corrispondenza della Notte Comanche (quando la luna assume una particolare colorazione rossastra; ritorna quindi anche il tema del mistero legato alle leggende indiane), rende ancora più misterioso il tutto, in quanto gli agguati sono accompagnati da agghiaccianti ululati, in corrispondenza dell'assalto della vittima e del suo sgozzamento. Con l'aiuto di Mangos, sciamano del villaggio Apache coinvolto, El Morisco, con Tex e pards, raggiunge il tempio dove il Diablero e sua sorella, Mitla, esperta di arti magiche, avevano il rifugio, eliminando Guaimas e ritrovando il cadavere della sacerdotessa, morsa da un serpente velenoso. In questo caso l'aspetto leggendario è affrontato come già sottolineato parallelamente a quello scientifico, in quanto accanto alle spiegazioni misteriose date da Mangos vi sono quelle mediche e psicologiche della malattia date da El Morisco e dal capitano Walson, medico militare. Questa è una storia ancora una volta di mistero e magia, ben giostrata dalla presenza di Mitla, che riesce a movimentare ulteriormente l'avventura stessa con i lupi che da lei guidati accompagnano il fratello nei suoi assalti nelle notti di plenilunio.

Uomini-giaguaro. L'ultimo esempio di misteri classici è quello degli uomini giaguaro (n.387 "Ritorno a Pilares"), leggenda che si ritrova in diverse parti del mondo (l'argomento viene anche affrontato, in modo diverso, da Mister No,
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copertina di Galep (c) 1993 SBE
nella sua trasferta in terra d'Africa, dove incontra gli uomini-leopardo). Questi esseri sono affrontati da Tex, insieme ad El Morisco e a Montales, mentre sono alla ricerca di Kit, misteriosamente sparito durante un furto a casa dello stregone messicano, furto accompagnato dalla distruzione della casa stessa. In questo caso gli uomini giaguaro sono normali persone che subiscono una trasformazione fisica (macchie nere sul corpo ed aspetto bruto) e mentale (non agisco più con la propria volontà) grazie all'immersione in una misteriosa pozza che si trova in una caverna della Valle Del Rosario. La scoperta della misteriosa valle è stata fatta dai fratelli Herrera, che vogliono portare il popolo a sollevarsi, per imporre cambiamenti sociali e politici, facendo leva sull'aspetto religioso, facendo così rinascere il culto di Tezcalipoca, di cui i misteriosi uomini erano i servitori. In un finale che ricorda molto alcune scende di Indiana Jones ed il Tempio Maledetto (sfruttamento dell'ignoranza popolare, fanatismo, interesse personale di pochi, redenzione finale di alcune persone che permettono di modificare le carte in tavola), Tex e soci riescono a liberare Kit, destinato ad un sacrificio, e a sconfiggere il pericolo.

Uomini e animali. Forse un altra situazione di tema classico è quella del uomo che vive a contatto con gli animali e ne assume le abitudini e le usanze: un esempio di questo è affrontato da Tex e Carson quando Matt Randall, un importante ranchero, li convoca per affidare loro il ritrovamento del figlio scomparso quindici anni prima e che in base alle indicazioni di alcuni trappers sembra essere stato visto in compagnia di un branco di lupi sui Monte Sangre de Cristo (n.317 "Trappola per lupi"). In effetti si tratta proprio del figlio John, che vivendo a contatto con un branco di lupi ne ha assunto le consuetudini, comportandosi in maniera estremamente selvaggia. Nel momento però in cui si ritrova davanti il padre qualcosa scatta in lui che gli fa riconoscere il genitore e, pur a malincuore, dovendo abbandonare coloro con i quali ha vissuto per tanto tempo, accetta di ritornare con il padre. Ovviamente la ricerca è resa difficoltosa dal fatto che alcuni uomini, aiutanti di Randall ed aventi delle mire sul ranch, nel momento in cui il figlio sembra possa essere rinvenuto, cercano di impedirlo, finendo comunque tutti eliminati. Emblematiche ed altamente prosaiche sono le due scene in cui avviene il primo contatto tra John ed il padre, di fronte ai due pards esterrefatti, all'interno di una radura chiusa dai lupi, e quando il ragazzo abbandona momentaneamente il padre per recarsi su una collina ed ululare a modo di saluto verso i suoi ex compagni, ritornando poi dal genitore.

Misteri aztechi
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Nella storia degli uomini giaguaro al tema di un mistero classico si affianca quello dei misteri aztechi, ripreso anche in altre due avventure, coinvolgenti altre due divinità dell'affascinante panorama religioso azteco: Quetzalcoatl, il serpente piumato, nel primo episodio, Xiuhtecutli nel secondo.

Nel primo caso (n.76 "Formiche rosse"), temporalmente corrispondente anche anche primo incontro tra Tex ed El Morisco, che inizia a fare sfoggio delle sue dotte conoscenze, in una misteriosa valle (sempre nella zona della Sierra del Hueso), i pards devono vedersela con dei discendenti dei Montezuma, guidati dalla divina Esmeralda, che ha stretto forti contatti con il desperado Fidel Romulio, per ottenere grazie a lui dei funghi sacri in cambio di bestiame razziato dalla sua gente. Per lei i funghi sacri sono estremamente importanti in quanto averli conferisce prestigio a chi li possiede e ne può controllare la distribuzione e a chi li mangia fa avere visioni, similmente a quelle forniti dai classici Peyote messicani (entrambi contengono mescalina, una sostanza allucinogena). Qui Esmeralda, affascinante personaggio ritratto dapprima mentre nuota nella vasca sacra e successivamente mentre procede al rito della distribuzione dei funghi, abbigliata con antichi costumi aztechi, si è lasciata abbindolare dai bianchi, in quanto una profezia prevedeva la sua unione con un uomo bianco per fare rinascere l'antico culto; ma ancora una volta i bianchi cercano di sfruttare a proprio vantaggio, per arricchirsi, il contatto con questi indio sconosciuti, cosa che al termine finirà per danneggiarli e causarne la morte, insieme ad Esmeralda ed ai suoi seguaci.
Qualcosa di simile accade anche nel secondo esempio, dove il centro dell'avventura è la Sierra Encatada, ed in cui il misterioso Tulac, seguace di Xiuhtecutli, dio del Fuoco, si allea con il messicano El Dorado, per cercare, grazie a lui, di riportare in auge il culto del suo dio (n.101 "El Morisco"). Per fare questo sfrutta le misteriose pietre verdi di forma sferica, oggetti di morte, in quanto contengono tra l'altro del cianuro, che mummificano coloro che ne vengono colpiti. Tali pietre vengono raccolte da un misterioso Signore dell'Abisso, il cui corpo è orribilmente modificato dai vapori emessi dalla caverna dove svolge la raccolta delle pietre. Nel finale apocalittico i malvagi e gli aztechi vengono tutti eliminati ed il Castillo, base di Tulac, distrutto da un'eruzione. Il punto di partenza dell'avventura è di nuovo, come visto all'inizio, parlando delle leggende indiane, basato sul ritrovamento di un feticcio, in questo caso un totem di ossidiana.

Una osservazione che si può fare a questo punto riguarda le approfondite conoscenze di Gian Luigi Bonelli nel campo dei misteri egiziani ed aztechi, conoscenze che gli permettono di imbastire partendo da riferimenti storici avventure che non hanno difficoltà a fondersi in maniera perfetta con argomenti leggendari, misteriosi e fantastici. Ciò, unito anche alle conoscenza apprese da testi, riguardo le proprietà di alcune piante, gli offre la possibilità di realizzare delle miscellanee di argomenti veramenti coinvolgenti per il lettore, che può anche essere spinto ad approfondire da queste basi le proprie conoscenze, almeno a livello di curiosità.

Morti misteriose
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Come in ogni avventura ancora una volta più temi possono mescolarsi e nell'ultima citata vi è il caso di una morte misteriosa: questo argomento, l'ultimo degli aspetti misteriosi trattati in questa sezione, viene affrontato anche in altre occasioni, come ad esempio nel caso dei fiori della morte (n.160 "La morte viene dal cielo"). Anche qui si assiste al ritrovamento di cadaveri disseccati, similmente a quelli causati dalle pietre verdi. Questa volta però i colpevoli non sono esseri umani, ma misteriosi fiori rossi arrivati sulla terra grazie ad una meteorite; non si tratta di esseri vegetali, ma di esseri animali, dotati di un proprio cervello, di un proprio apparato digerente e di aculei che permettono loro il movimento e di arrivare a ridosso di esseri dal sangue caldo (persone o animali) per succhiarne il sangue, loro fonte di nutrimento (sono in pratica dei vampiri spaziali). Tali esseri verranno eliminati con l'uso di alcool, grazie ad una massiccia operazione di controllo e pulizia condotta dall'esercito. E' da notare come questa avventura, avente indubbiamente degli spunti fantascientifici per il fatto che l'origine dei fiori è nello spazio, a differenza di tutte le altre di cui ho parlato, viene presentata all'inizio proprio come il racconto della leggenda degli avvenimenti accaduti nel Meteor Carter, fatta da un indio al narratore (lo stesso G.L.Bonelli).
Un altro caso di morte misteriosa è quello che si presenta nell'avventura degli albi 328/330 ("La nave perduta"), dove Tex e Carson sono sulle tracce di un archeologo, scomparso mentre cercava una misteriosa nave nel deserto. Le ricerche sono accompagnate da corpi uccisi dalla morte silenziosa, in cui i cadaveri non presentano tracce evidenti di ferite e la morte viene causata da avvelenamento del sangue, utilizzando come strumento una minuscola spina di cactus, dura come ferro. I colpevoli di ciò sono degli indiani Pima, messisi al servizio di un altro archeologo, malvagio, che ha scoperto in effetti l'oggetto della ricerca, insieme ad una misteriosa valle dove discendenti cinesi coltivano tra l'altro l'oppio, che è diventata la sua fonte di arricchimento personale. Tex e Carson riescono a liberare l'archeologo buono, il professor Doberado, ad eliminare il cattivo ed a sfuggire ai cinesi, che continuano quindi a vivere nella loro valle segreta.


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