Belva umana, La
Tex da preda diventa cacciatore e abbatte il tiranno dell'isola
Scheda di M.Feltrin | | tex/


IT-TX-m14

Belva umana, La
- Trama
Arthur Rucker, signorotto di un'isola dei Caraibi, vuole vendicarsi di Tex per avere ucciso suo figlio Malcom. Il ranger viene dunque attirato in un tranello e condotto sull'isola, dove Rucker ne agevola la fuga al fine di braccarlo come un animale. Il nostro ranger, scappato insieme a Samuel Lee, un fuggiasco negro a cui aveva dato la caccia in passato, trova però dei validi alleati negli indigeni dell'isola, tiranneggiati per anni dal crudele Rucker e ansiosi di liberarsi dal suo giogo.
Valutazione
ideazione/soggetto






2/7
sceneggiatura/dialoghi






4/7
disegni/colori/lettering






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sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







40%
Recensione
- Il Grande Freddo
Tex da preda diventa cacciatore e abbatte il tiranno dell'isola
data pubblicazione Ott 2010
testi (soggetto e sceneg.) di 
copertina di

disegni (matite e chine) di

copertine

tavole o vignette


Annotazioni
Note e citazioni
- Quarta storia di Tex sia per Tito Faraci sia per Roberto Diso. Il disegnatore romano è al suo terzo Maxi, dopo avere realizzato Figlio del vento Maxi Tex n.7 e Fort Sahara Maxi Tex n.11.
- A pag.4, nella sua prefazione Sergio Bonelli fa riferimento a "l'esplicito omaggio che Faraci ha voluto tributare a un film che, a dire il vero, ha già ispirato chissà quanti narratori. Anch'io sono da sempre molto legato a "La pericolosa partita", titolo italiano di una pellicola ("The Most Dangerous Game") diretta nel 1932 da Irvin Pichel e Ernest B. Schoedsack e ispirata a un breve racconto di Richard Connell."
- Se ne L'uomo di Baltimora n.591-592
Kit si era limitato ad abbassare l'arma di fronte ad un bandito che minacciava un ostaggio, qui Tex getta entrambe le pistole, ubbidendo all'ordine diMalcom Rucker , che minaccia di uccidere la giovaneMaryan (pagg.10-11). Tex diventa quindi un facile bersaglio nelle mani di Malcom, tuttavia un bersaglio non inerme, visto che conserva il coltello appeso al cinturone dietro la schiena; e così, quando Malcom spara, Tex si salva gettandosi di lato e lanciando contemporaneamente il coltello (pag.12). Confrontando questa scena con quella di Destini incrociati (n.592, pag.24) e, di conseguenza, la capacità di reazione dei due Willer, risulta ancor peggiore la figura fatta da Kit; non solo non usa la pistola che aveva ancora in mano, ma non è nemmeno in grado di schivare il proiettile, come invece fa suo padre. - A pag.13 Tex abbraccia la donzella appena tratta in salvo: a mente di chi scrive - ed escludendo ovviamente le effusioni con la signora Willer - non era più successo da New Orleans
n.72 , dove peraltro era la graziosissimaLaura Dawson a gettarsi, sconsolata, tra le braccia di Tex (pag.55). - Dopo due ferite quasi mortali inferte al giovane Kit (cfr. L'uomo di Baltimora, cit. e La prova del fuoco n.598-599), stavolta è il vecchio Kit ad essere ferito gravemente (pag.44-53), uscendo così di scena e lasciando campo libero a
Samuel Lee , pard di Tex per tutto il resto della storia. Tra l'altroCarson perde temporaneamente la memoria com'era accaduto a Kit ne L'uomo senza passato n.423-425. - Per certi aspetti,
Arthur Rucker ricorda LordWilliam Hodson cioè, L'uomo di Baltimora (cit.). Forse discendente da una famiglia nobile (accenna allo "stendardo della casata dei Rucker", pag.85), ama la caccia (pur prediligendo prede umane) e dipinge (cfr. pag.82-87), considerando "entrambe delle nobili arti". Inoltre, come il Lord, ama essere al centro dell'attenzione. - Il "gigante"
Isaias (pag.161) potrebbe essere una citazione di un altro gigante e cioèDambo , capo dei guerrieri negri al servizio diMefisto e del baroneJean De Lafayette in Tragedia nella giungla n.93-95. - Bastano due azioni di guerriglia perché il "cattivissimo" Rucker sbianchi in volto all'arrivo della lettera di Tex (pag.297) e obbedisca al suo comando di recarsi sull'altopiano de "La testa del serpente" per discutere le "condizioni per chiudere subito questa storia, senza altri scontri". Asserragliato nella sua villa e protetto dai bandidos messicani superstiti, comunque con la possibilità di usare la mitragliatrice Gatling (a proposito, che fine fa? cfr. pag.232), Rucker aveva forse paura di un gruppetto di indios armati di frecce e cerbottane?
- A pag.328
Montales ricorda molto gli "scaldasedie" contro cui Tex si è spesso scontrato: "Era da parecchio tempo che mi arrivavano voci su violenze e soprusi perpetrati da Arthur Rucker [...] ma non immaginavo fino a che punto si fosse spinto! Altrimenti, sarei intervenuto prima!" Questo significa che violenze e soprusi devono raggiungere un certo limite, al di sotto del quale il Governatore Montales lascia correre?
Incongruenze
- A pag.18, dopo aver letto la lettera che gli annuncia la morte del figlio, Rucker picchia selvaggiamente il maggiordomo con il bastone tenuto nella mano destra; nella mano sinistra tiene la lettera, tranne nella vignetta centrale (a destra) dove la lettera scompare e Rucker ha il pugno chiuso.
- Due errori riguardanti l'abbigliamento femminile: nella vignetta centrale di pag.87 scompaiono le maniche al vestito della ragazza; l'abito di Conchita è lungo fin sopra il ginocchio tranne che a pag.138 e 142 (copre metà polpaccio) e pag.141 (arriva fino alla caviglia) (segnalazione di Giorgio Loi).
- A pag.186-190, dopo avere ucciso col machete il boa che ha assalito Samuel Lee, Tex esclama: "Fulmini! Mai visto un serpente di queste dimensioni!". Tuttavia Tex aveva visto un boa delle stesse dimensioni durante il viaggio a Panama (cfr. Giungla crudele
n.251 , pag.92-97); il boa aveva avvinto le sue spire attorno a Kit, a sua volta corso in aiuto del fotografoTimothy O'Sullivan e Tex, con la colt, aveva sparato alla testa del serpente, sfiorando la guancia del figlio. Nella storia in oggetto, invece, e pur avendo il winchester, Tex pensa: "Non posso sparare! Rischierei di colpire anche Samuel!" Tornando ai serpenti di grossa taglia, Tex aveva visto anche due anaconda "giganteschi" in Assedio al posto N° 6n.27 e Il pozzo dei sacrificin.427. - A pag.178 il Carson smemorato teme di rappresentare un pericolo per il dottore e la sua famiglia: "E se io fossi un bandito? In fondo, la mia é una ferita da arma da fuoco..." Il dottore risponde: "Vi aiuterei in ogni caso. È il mio dovere. Comunque, a me basta uno sguardo per capire che tipo di persona ho davanti!" Tuttavia a pag.327, a storia praticamente terminata, Carson confida a Tex e Montales di avere riacquistato la memoria vedendo la sua stella di ranger addosso al figlio del dottore; ma come se n'è appropriato il piccolo
Carlos ? Gli è stata data dal padre, dopo avere spogliato Carson per visitarlo e medicarlo? Se sì, perchè non rassicurare il paziente del fatto che non è un bandito e soprattutto perché non mostrargliela, visto che "... a volte è sufficiente una parola, un'immagine... qualcosa a cui la mente riesca ad aggrapparsi con saldezza, per riportare a galla tutto il resto! (pag.178) (segnalazione di Luigi Sorrenti). Rimane la remotissima ipotesi secondo cui il bambino abbia frugato tra i vestiti di Carson all'insaputa dei genitori, rubando quindi la stella, ipotesi che contrasta con l'immagine positiva della famiglia Hernandez.
Frase
-
"Io un uomo lo giudico soltanto dai fatti."
Personaggi


























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