Cavalcata del morto, La
Leggende, misteri e sparizioni senza alcuna “magia”
Scheda di M.Feltrin | | tex/


IT-TX-G27

Cavalcata del morto, La
- Trama
Tex & pards si recano a Pilares su richiesta del Morisco per indagare sul ritrovamento del corpo del ranger Ben Horne, ucciso al cimitero di Pueblo Blanco, e sul trafugamento di diversi cadaveri dai cimiteri dei dintorni. In ciò Morisco ritiene implicata la setta dei "Resurrezionisti", ma la comparsa del leggendario cavaliere senza testa, El Hombre Muerto, porta con sé il ricordo di unatrocità compiuta ventanni prima contro il Comanchero Arturo Videla e la promessa di una vendetta. Lindagine porta i quattro pards tra i paurosi abitanti di Pueblo Blanco, tra la nebbia delle Badlands e tra le mummie di una necropoli indiana, i cui segreti vengono custoditi dagli ultimi Comanches. Tuttavia sarà una giovane mezzosangue Comanche, la misteriosa Sarita, la chiave di volta per svelare linganno che si nasconde dietro il ritorno de El Hombre Muerto.
Valutazione
ideazione/soggetto






5/7
sceneggiatura/dialoghi






5/7
disegni/colori/lettering






7/7







sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







76%
Recensione
- Occhio per occhio, testa per testa
orrore e mistero tornano sulle pagine di Tex… in grande formato
data pubblicazione Giu 2012
testi (soggetto e sceneg.) di 
copertina di

disegni (matite e chine) di

copertine

tavole o vignette


tavole o vignette




Annotazioni
Note e citazioni
- Il maestro aretino Fabio Civitelli approda al Texone dopo avere illustrato sedici storie di Tex per la serie regolare ed avere collaborato alla realizzazione de Il fuggitivo Almanacco del West 2005 insieme a Rossano Rossi. Suoi sono i soggetti delle storie seguenti, tutte sceneggiate da Claudio Nizzi: Il presagio n.475-477, Ritorno a Culver City n.511-512 e la storia fuori serie di 16 tavole (dipinte ad acquerello su una leggera matita) intitolata Il duello apparsa sul n.119 del settimanale "Lo Specchio" (2 maggio 1998). Unaltra storia breve di 4 pagine a colori intitolata La preda, sceneggiata da Mauro Boselli, è apparsa sullallegato "La lettura" de "Il Corriere della sera" del 24 giugno 2012. Abbiamo inoltre avuto notizia, in occasione di incontri e manifestazioni fumettistiche, di alcuni interventi non accreditati di Civitelli su tavole di storie di colleghi texiani, interventi che tuttavia non siamo in grado di catalogare. Per altre notizie sul maestro aretino, portabandiera di Tex per la Sergio Bonelli Editore in molteplici manifestazioni in Italia e allEstero, si veda Fabio Civitelli e lintervista pubblicata a pag.7-11del Texone in oggetto.
- Fabio Civitelli è il quarto disegnatore già dello staff di Tex ad avere realizzato un Texone, dopo Aurelio Galleppini, Giovanni Ticci ed Ernesto R. Garcia Seijas, anche se, in effetti, il Texone di Seijas intitolato Le iene di Lamont n.g26, pubblicato in novembre 2011, venne concluso tra il 2002 e il 2003, ben prima del suo esordio sulle pagine di Tex, avvenuto con Polizia Apache Almanacco del West 2007.
- Ritornano
El Morisco , uno degli amici storici diTex , scienziato, studioso e uomo di enciclopedica cultura, e il suo fedele e patibolare maggiordomoEusebio , apparsi per la prima volta in Il tesoro del tempio n.77-78. Li avevamo visti lultima volta ne Il ritorno del Morisco n.452-454, storia disegnata dal compianto Guglielmo Letteri, nella quale Mauro Boselli ci svelava il vero nome del Morisco (Ahmed Jamal) e ci narrava eventi del suo passato incluso il motivo per cui aveva dovuto lasciare lEgitto. - A pag.45, al momento della sua apparizione, e fino a pag.95, El Morisco porta al collo un ciondolo rotondo lavorato, ciondolo che scompare da pag.141.
- Per i riferimenti letterari e storici di questa avventura si veda larticolo di Graziano Frediani dal titolo Il paese degli incubi dormienti a pag.12-15 di questo Texone (cfr. anche El Muerto).
- In una sequenza del film
Il mistero di Sleepy Hollow (Sleepy Hollow, 1999, regia di Tim Burton) un giovane del villaggio, probabilmente per spaventare lagente Ichabod Crane (interpretato da Johnny Deep), si finge il Cavaliere senza testa, usando una sorta di impalcatura che sostiene il mantello al di sopra della sua testa. - Per una possibile fonte dispirazione per la setta dei "Resurrezionisti" citata in questa storia, si veda Risurrezionisti).
- Chissà che Gian Luigi Bonelli non si fosse ispirato proprio alla leggenda de "El Hombre Muerto" per la sua storia del 1964 dal titolo La valle della paura n.45-46 in cui uno scimmione "tagliatore di teste" cavalca di notte, armato di spadone o bolas, spargendo il terrore nei dintorni di Morelos. Ad ogni modo, sia nel Texone in oggetto, sia ne La valle della paura, dietro al misterioso cavaliere si cela un personaggio in carne e ossa, sebbene nel primo caso all'origine del mascheramento vi sia una ben congegnata truffa mista a vendetta, mentre nel secondo caso vi fosse la pazzia.
- Due dei quatto rangers che catturano e uccidono
Arturo Videla vale a direCreed Tyler eWill "Big Foot" Wallace furono effettivamente dei rangers (cfr. Creed Taylor e William Wallace), anche se in questa storia Taylor diventa Tyler, cosi come Vidal diventa appunto Arturo Videla.Manuel Flores fu invece un ranchero messicano, che prese parte allassassinio di Vidal, il quale gli aveva in precedenza rubato alcuni cavalli (cfr. Texas Trails ). - Il ranger
Ben Horne compare da pag.74 de I razziatori (n.98 ) albo conclusivo dellavventura intitolata La caccia n.96-98, prima storia realizzata appositamente per la collana "Tex gigante". Horne riceveva dal Comandante del quartier generale dei rangers di Phoenix lincarico di recarsi a Yuma per prendere contatto con Tex eCarson ed organizzare la trappola destinata a porre fine allorganizzatore di razziatori di bestiame guidata dal MaggioreFarriman . - Il ranger Wallace, nellinterpretazione datane da Fabio Civitelli a partire da pag.222, somiglia allattore italiano Bud Spencer.
- A pag.222 Wallace accenna al "tesoro di Santa Anna", riferendosi al personaggio storico che fu Generale e Presidente del Messico Santa Anna .
- A pag.41
Kit fa riferimento alla distruzione della casa del Morisco da parte degli "Uomini giaguaro", raccontata ne Il segreto del Moriscon.388 , secondo albo della lunghissima storia intitolata Ritorno a Pilares n.387-392 di Sergio Bonelli e G. Letteri. Nella storia cronologicamente successiva, Il mistero della pergamena n.425-427, di Claudio Nizzi e Carlo Raffaele Marcello, Tex e Carson si recano nella casa del Morisco, completamente ricostruita (anche se a ciò non viene fatto alcun cenno). - Il cugino di Eusebio,
Alfonso , che compare da pag.59, era stato citato a pag.86 de Il segreto del Morisco (cit.); Eusebio lo aveva descritto come "un uomo di cui ci si può fidare più di ogni altro". È da lui che Eusebio dice che andrà a rifugiarsi dopo la partenza di Morisco e Tex, tuttavia con "lintento di recuperare e mettere in salvo quel poco che le fiamme hanno risparmiato giù alla casa" del Morisco. - A pag.49 viene citato il sacerdote egizio
Rakos , protagonista dell'avventura dal titolo La piramide misteriosa n.228-229 che vedeva insieme in azione Tex, Carson, El Morisco ed Eusebio. - A pag.59, le scritte minacciose che appaiono sulla facciata della casa di Alfonso riportano alla memoria quelle che Tex e Carson vedono sulla facciata della casa del Morisco in occasione del loro secondo incontro, narrato in El Morisco n.101-103 (pag.107).
- I commenti malevoli del traghettatore e in particolare il riferimento alla "sfortuna" abbinata al "brujo" El Morisco (pag.41) sono una costante negli episodi che vedono protagonista lo scienziato egiziano, a partire dal primo (cfr. Il tesoro del tempio, cit., pag.53-54). Lo stesso dicasi per la diffidenza, il sospetto e, spesso, lavversione nei suoi confronti da parte della gente di Pilares.
- Non poteva mancare almeno una frase autocelebrativa; ci pensa Kit, a pag.56, nel tentativo di rassicurare Eusebio: «Sei insieme a dei veri duri, te lo eri dimenticato?».
- Alla domanda di
Carmen «Davvero devi partire, Kit? E tornerai a Pueblo Blanco?» Kit risponde con «Quién sabe?» (pag.76), così come fece conManuela Montoya a metà della scena in cui i due si lasciarono, al termine dellavventura intitolata I due rivali n.214-215 (pag.39 di Santa Cruzn.215 ). Per la cronaca, Manuela chiedeva: «Dobbiamo dunque dirci addio?» - A pag.99 e 122 Boselli rimarca il fatto che anche Kit è un ranger, particolare che era stato ignorato per diversi lustri da altri sceneggiatori di Tex.
- «Tranquillo, amigo! Noi Navajos abbiamo le spalle larghe!» risponde Kit al biondo cowboy, che, imbarazzato, cercava di giustificarsi dopo aver detto, riferendosi agli indiani: «E quei selvaggi sanno essere crudeli come diavoli!» (pag.144-145). Qui Kit si comporta saggiamente, non boriosamente come a pag.56.
- A pag.33, il nome che si intravvede a fatica, inciso nella lapide di destra (striscia centrale, vignetta di destra), è Pablo De Almavida, "uno pseudonimo adottato da Civitelli fino al 1979 mentre lavorava sul settimanale Bliz delle Editrice Universo. Un inside Joke di Civitelli stesso" (segnalazione di Carlo Monni). Cfr. anche lintervista a Civitelli in questo Texone, pag. 10, in fine, e pag.11.
- I due più grandi pessimisti delluniverso texiano, Carson ed Eusebio, sono accomunati anche nel destino loro predetto, seppure con una diversa tempistica; a pag.57 Eusebio rivela che una vecchia bruja gli ha predetto la morte entro la fine dellanno, mentre a pag.67 de Loro del Colorado n.201-202 scoprivamo da Tex che "una vecchia zingara" aveva predetto a Carson che sarebbe morto di vecchiaia. Carson era più specifico e la chiamava bruja (strega).
- «Un indiano che parla bene come te, val davvero la pena di essere ascoltato!» diceva lo sceriffo di Golconda a Tiger (pag.79 de Il drago rosso) ma, ciò nonostante, ci sembra esagerato limpiego del vocabolo finale nella frase seguente, pronunciata proprio da Tiger, riferendosi a Tyler: «Neanche a me è piaciuta la sua sicumera!» (pag.143) Anche l'uso del termine "avvezzo" («Sono avvezzi a obbedirmi!», pag.218, riferito ai Comanches) ci pare che stoni anche se sulla bocca di Sarita, rappresentata con lautorità, il coraggio, la bellezza e il portamento di una principessa azteca.
- A pag.210, quando viene svelato che sotto il pettorale e il "serape" del Cavaliere si cela Sarita, Carson esclama: «Mi venga un colpo secco! [..] Una ragazza! [..] Non sembri tanto sorpreso, satanasso!» Tex, che aveva commentato la prima esclamazione di Carson con un laconico «MMM...», replica: «Un po me laspettavo! E credo che costei sia la famosa Sarita!» Se Tex se laspettava - e il fatto che abbia preso Sarita al laccio invece di spararle quando riesce a raggiungerla lo conferma - allora avrebbe dovuto scusarsi in altri termini con Sarita («Mi spiace di essere stato così rude nel catturarti, Sarita! Non potevo immaginare di avere a che fare con una donna!», pag.212) (segnalazione di Manuela Roggiani). A parte il fatto che non è che Tex, durante l'inseguimento, avesse molta scelta quanto a mezzi per fermare Sarita, tuttavia egli mente (a Sarita, ai lettori), dimostrando nel contempo poco rispetto per un'avversaria sconfitta, che lui stesso poco prima aveva definito "piuttosto in gamba".
- Ci sono alcuni fatti riguardanti Creed Tyler che rimangono avvolti nel mistero: ciò che afferma Wallace a pag.28 («Lonore del primo colpo toccava a Creed Tyler! È lui che ha sofferto di più per le scorrerie di Videla!»), quando poi scopriamo che Tyler era diventato "in segreto" complice di Videla (pag.225) e che gli aveva sparato per primo "per farlo tacere" (pag.227); unaltra affermazione di Wallace, a pag.225, quando dice «Ricordo una sola persona che, a quei tempi, sapesse maneggiare la navaja come il famigerato Arturo Videla...», frase poi confermata da Tex («Credo di ricordarlo anchio!») e che - come scopriamo alla fine - si riferisce a Creed Tyler, mentre lunico che avevamo visto maneggiare una lama, in quel caso un bowie-knife - è lo stesso Wallace (pag.29).
Incongruenze
- Considerata la foggia della corazza da conquistador che faceva parte della mascherata de "El Hombre Muerto", e il fatto che
Sarita , oppure Creed Tyler, doveva tenervi allinterno anche la testa (cfr. pag.209), le braccia avrebbero dovuto essere posizionate molto più in basso rispetto alla base del collo, tenuto conto anche del fatto che il "fantasma" non doveva solo cavalcare, ma anche usare con disinvoltura la sua navaja (cfr. ad esempio pag.162, 204-206) (segnalazione di Giorgio Loi).
Frase
-
Eusebio : «Cavalieri in arrivo!»
Carson : «Peste e corna! Questo deserto comincia a essere affollato come un saloon di Virginia City al sabato sera!»
Pag.219
Personaggi


























Locations



















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Recensione
- Occhio per occhio, testa per testa
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