E venne il giorno

Una "ombra malvagia" ritorna dal passato di Carson
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E venne il giorno
IT-TX-C1
uBCode: ubcdbIT-TX-C1

E venne il giorno
- Trama

Un telegramma da Spokane Falls annuncia a Tex, Kit e Tiger la notizia della morte di Kit Carson. Giunti in loco e provveduto al doloroso riconoscimento dei resti del loro amico, i tre pards cominciano ad indagare, cercando di ricostruire gli eventi accaduti a Carson dal suo arrivo in paese. Sulle tracce di un falso notaio, l’ultimo ad avere visto Carson vivo, i tre pards arrivano a "Lonesome Mine" dove finiscono in trappola. La sparatoria impegna duramente Kit e Tiger, mentre Tex si trova in una situazione difficile, ma viene salvato grazie al provvidenziale intervento degli indiani Salish, guidati da un redivivo Carson. Riunitosi finalmente ai suoi pards, Carson rivela loro che il cadavere trovato nel fiume era quello di Douglas King, un suo vecchio nemico che egli credeva ancora rinchiuso nel manicomio criminale di Atlanta. Insieme ritornano quindi a Spokane Falls per chiudere il cerchio sull’uomo che ha fatto evadere Douglas e lo ha aiutato a mettere in atto i suoi propositi di vendetta.

Valutazione

ideazione/soggetto
 5/7 
sceneggiatura/dialoghi
 6/7 
disegni/colori/lettering
 4/7 
 74

Recensione

data pubblicazione Ago 2011
testi (soggetto e sceneg.) di ubcdbMauro Boselli
copertina di ubcdbClaudio Villa
disegni (matite e chine) di ubcdbBruno Brindisi
copertine
Tex Color 1<br>copertina di Claudio Villa<br><i>(c) 2011 Sergio Bonelli Editore</i>
tavole o vignette
Il giuramento (in giallo)<br>Tex Color 1, pag.73 - Tavola di Bruno Brindisi<br><i>(c) 2011 Sergio Bonelli Editore</i> Sparatoria finale<br>Tex Color 1, pag.153 - Tavola di Bruno Brindisi<br><i>(c) 2011 Sergio Bonelli Editore</i>
tavole o vignette
Kit Carson in azione!<br>Tex Color 1, pag.38 - Disegni di Bruno Brindisi<br><i>(c) 2011 Sergio Bonelli Editore</i>

Annotazioni

Note e citazioni

  • Con questo albo la Sergio Bonelli Editore propone una nuova collana dedicata a Tex interamente a colori, con periodicità annuale e storie di centosessanta pagine. Riportiamo di seguito, da pag.2, la parte finale del lancio di questo primo numero da parte dell’editore Sergio Bonelli:
    Sono trascorsi un mucchio di anni da quel giorno e io, come tutti sapete, continuo a dichiararmi accanito sostenitore del disegno in bianco e nero. Con il passare del tempo, però, sono diventato più "arrendevole", più sensibile alle richieste e ai gusti "moderni" di voi lettori. Tutto questo, cari amici, per comunicarvi che mi sono arredo di fronte alle entusiastiche reazioni suscitate dall’edizione "storica" della saga texiana allegata al quotidiano "la Repubblica" e al settimanale "l’Espresso".. Di conseguenza, il presente albo sarà il primo di una serie di "Specialissimi" Tex, che troverete in edicola, tutti gli anni, nel mese di agosto. Sempre a colori, naturalmente.
    Oltre all’edizione storica di cui parla l’editore, le precedenti storie di Tex a colori sono state quelle dei numeri centenari e la recente Sul sentiero dei ricordi n.575, storia realizzata a colori per festeggiare i sessant’anni di Tex. Ricordiamo inoltre la storia fuori serie di 16 tavole Il duello di Fabio Civitelli, apparsa sul n.119 del settimanale "Lo Specchio" (2 maggio 1998): in questo caso non si è trattato di tavole in bianco e nero con colori aggiunti, bensì di tavole dipinte ad acquerello su una leggera matita (segnalazione di Fabio Civitelli).
  • Contrariamente ai "Maxi Tex" e analogamente agli "Almanacchi" e ai "Texoni", nel primo numero di questa collana non appare il frontespizio raffigurante i quattro pards e recante nel centro il titolo. Il frontespizio era stato realizzato a colori per l’albo Sul sentiero dei ricordi n.575, cit., poi replicato per il numero seicento di Tex I demoni del nord n.600.
  • La copertina di Claudio Villa è "full color" (realizzata usando Ecoline, una sorta di china colorata liquida, trasparente, simile all’acquerello e tempere acquerellate) come quelle di Sul sentiero dei ricordi n.575 cit., I demoni del nord n.600 cit. e Vendetta navajo n.455. Vi è un’altra copertina realizzata con questa tecnica, ma poi scartata per decisione redazionale, ossia quella del numero cinquecento di Tex Uomini in fuga n.500 (segnalazione di Claudio Villa).
  • Ai pennelli ritroviamo il salernitano Bruno Brindisi, che torna su Tex dopo avere illustrato il Texone del 2002 I predatori del deserto n.g16 e Muddy Creek n.519-520, avventura della serie regolare di cui Brindisi completò il primo albo (da pag.75 in poi) e disegnò interamente il secondo, a seguito della scomparsa del compianto Vincenzo Monti. Nella vignetta conclusiva di pag.162 vi è una dedica di Brindisi a suo padre.
  • Si veda l’intervista di Davide Occhicone a Bruno Brindisi su Lo Spazio Bianco.
  • Diversamente dal suo Texone I predatori del deserto cit., Brindisi disegna a Tiger il cinturone con le due colt, come fece Ferdinando Fusco in buona parte delle storie da lui disegnate fin da Caccia all’uomo n.183-185. Il Tiger di Fusco indossava anche la cintura indiana con il coltello: qui si intravede una cintura nera sotto il cinturone, ma il coltello, posto dietro la schiena, pare fissato sul cinturone.
  • Per quanto riguarda l’abbigliamento dei giovani Tex e Carson, Brindisi disegna correttamente a Tex la camicia senza taschini e i guanti. Al giovane Carson Aurelio Galleppini disegnava gli stivali identici a quelli di Tex e la camicia all’interno dei pantaloni, variando la posizione delle frange (cfr. ad es. gli albi Satania! n.5 e Doppio gioco n.6), mentre Brindisi veste il giovane Carson come l’attuale, salvo che per la camicia frangiata, portata all’esterno dei pantaloni.
  • Buona parte dell’avventura si svolge nella cittadina di Spokane Falls nel Territorio di Washington. Per alcune notizie circa la creazione di questo "territorio organizzato incorporato degli Stati Uniti" avvenuta l’8 febbraio 1853 e il suo successivo passaggio a Stato dell’Unione, l’11 novembre 1889, si veda Washington Territory.
  • Riportiamo la seguente precisazione di Carlo Monni sul forum di TexWillerOnline:
    Per coloro che non lo sapessero, forse è il caso di informarvi che questo, in un certo senso, è il primo soggetto di Boselli. Lo propose a G.L. Bonelli oltre 30 anni fa. L’idea piacque al vecchio GLB, ma alla fine fu accantonata perché né lui, né Boselli riuscivano a trovare un finale che li soddisfacesse. Boselli ha deciso di ritirare fuori quel canovaccio dal cassetto per il varo della nuova collana, perché gli spiaceva lasciare inutilizzata un’idea che era piaciuta a GLB ed ha trovato una soluzione che ha ritenuto soddisfacente per risolvere la vicenda.
  • Anche la storia di esordio di Mauro Boselli su Tex era incentrata sul vecchio Carson e faceva riferimento ad eventi del suo passato (cfr. Il passato di Carson n.407-409), tuttavia precedenti a quelli narrati in questa storia (Tex e Carson non si conoscevano ancora).
  • Sin dal primo numero della citata edizione storica della saga di Tex allegata a "la Repubblica" e a "l’Espresso" la camicia di Tex è da subito gialla, anche se il primissimo Tex (e non solo, cfr. le copertine della serie regolare fino al n.276) aveva la camicia rossa. Il giallo è tuttavia diventato il colore canonico della camicia di Tex, l’elemento più caratteristico del suo abbigliamento assieme al fazzoletto nero, tale da identificare inequivocabilmente il nostro ranger anche quando lo si vede in lontananza, come nelle due vignette di pag.4 e 8 nella scena in flash back di pag.3-34, e giocare quindi sull’equivoco tra passato e presente (segnalazione di Giorgio Loi).
  • Gli indiani che soccorrono Carson appartengono alla tribù dei Salish. Per maggiori notizie su questo popolo, che compare per la prima volta sulle pagine di Tex, si vedano le rispettive voci in Treccani e Wikipedia.
  • A pag.15 un giovane Carson definisce Douglas King come "una specie di" sua "ombra malvagia", della sua stessa età, che "ha iniziato la carriera di fuorilegge quando" lui è "entrato nel corpo dei rangers". I due si somigliano per corporatura e abbigliamento; quando si rincontreranno, parecchi anni dopo, avranno in comune anche i capelli bianchi. Douglas King è dunque una sorta di "doppio" negativo di Carson, ma la sua figura non sarà una presenza ricorrente nella vita del vecchio Kit: ben presto ridotto all’impotenza con l’aiuto di Tex, King verrà segregato in un manicomio criminale, com’era accaduto per il nemico per antonomasia di Tex ossia Mefisto.
  • A pag.89, alla ragazza del "Golden Nugget" che definisce Carson "un vero gentiluomo" e "un cavaliere antico", Carson aveva detto che gli rammentava una ragazza. Considerata la somiglianza, non può essere che la bella Lena de Il passato di Carson n.407-409. La ragazza interviene a pag.155 avvisando i nostri di un pericolo e Carson le promette di ringraziarla successivamente "con più calma!" Lo sguardo ammiccante della ragazza mentre risponde "Ci conto!" con contestuale esibizione di una generosa scollatura non lasciano adito a dubbi circa il genere di "ringraziamento"!
  • Sale a nove il conto dei "No!", "Noo!" e "Noooo!" gridati da diversi personaggi nel corso della storia (pag.25, 29, 33, 57, 59, 71, 94, 122, 160), di cui due a testa da parte dei due Kit.
  • Non è la prima volta che Boselli lo usa, ma stavolta possiamo ben dire che ne abusa: parliamo del termine "figliolo", appellativo spesso impiegato nei riguardi di Kit da Claudio Nizzi (G.L. Bonelli lo aveva usato raramente). In questa storia "figliolo" ricorre dieci volte (a pag.63, 68, 73, 86, 93, 99, 107, 108, 145 e 162); nelle prime nove viene usato da Tex, che non chiama mai suo figlio per nome, mentre nel finale viene usato dallo sceriffo, immaginiamo al posto di "ragazzo" considerato che tra i due non vi è alcun legame affettivo.
  • Quando Carson ricompare, Tex gli confida: «Beh, non ho mai creduto davvero che tu fossi morto... semplicemente non accettavo l’idea!» (pag.129). Se è così, perché non esternare subito i suoi dubbi a Kit e Tiger, pur se quest’ultimo dice di riconoscere Carson dalla capigliatura bianca e dagli abiti del cadavere deposto nel cimitero dei Salish (pag.71)? Perché non dire un "No!" deciso, il più importante di tutta la storia? Se non qui, almeno dopo il sogno rivelatore (ma solo per Tex) di Kit: perché non confidarsi con lui e dargli speranza?
  • Fino a pag.161 David King è un personaggio intrigante, che ha del tragico, del maledetto. Proveniente da una famiglia di criminali, cambia il suo cognome, diventa avvocato e notaio e fa fortuna, pur se con i soldi della refurtiva non recuperata da Carson; sembra quasi destinato a un futuro di successi e ad una vita senza macchia. Tutto il male che egli compie (fa evadere il fratello, lo asseconda nel suo piano di vendetta nei confronti di Carson, sembra avere l’intenzione di corrompere mezza città e arriva persino ad uccidere il vicesceriffo Stacy e Ned, quest’ultimo a sangue freddo, pag.143-144) sembra compierlo per contagio dal fratello Douglas, su sua istigazione, in nome di quel "malinteso senso del dovere" cui accenna in punto di morte. Tutto ciò certo non cancella, né giustifica le sue colpe, ma ne fa un personaggio dotato di un certo fascino. Fascino che sfuma a pag.162, dopo le precisazioni dello sceriffo circa le "truffe e falsificazioni di documenti" fatte da David e la conclusione di Carson («il talento di famiglia per il crimine era radicato anche in lui!»), che abbassano David alla stregua dei suoi fratelli, un criminale cresciuto nel male e portato a compierlo, senza alcuna volontà di ravvedimento.

Incongruenze

  • A pag.31 Tex e Carson si sono sicuramente resi conto, seguendo le tracce, che dei due fratelli King ne è rimasto solo uno, ma non possono certo sapere quale dei due è sopravvissuto. Carson invece ne è sicuro, tanto che, a pag.32, grida il nome di Douglas King.
  • A pag.40 Carson si rivolge al finto notaio, dicendogli: «Poco fa avete ordinato alla vostra segretaria di non disturbarci», facendo quindi intuire di averla vista in carne e ossa (la definisce "..quella povera ragazza"). Se così fosse, anche la segretaria sarebbe una complice di David King. Tuttavia, considerato quanto precisato dallo sceriffo a pag.65 e 99, la ragazza sembra estranea al piano criminale. Che ruolo ha svolto questa donna?
  • A pag.62-63 Brindisi raddoppia le fasce con i simboli di comando poste a mo’ di spalline militari sulla casacca indiana di Tex.
  • Tranne che nella scena del sogno (pag.93-94), Brindisi disegna Kit con i calzoni all’interno degli stivali, come per Tex e Carson.
  • L’aiutante dello sceriffo di Flagstaff che consegna a Tex il telegramma proveniente da Spokane Falls (pag.61-63) è identico ad Ellis, uno dei due vice dello sceriffo Taylor di Spokane Falls (segnalazione di Pasquale Piccolo).
  • Nella vignetta in basso di pag.73 vengono scambiati i colori dei pantaloni di Tex e Kit (Tex conduce il quartetto e Kit lo chiude).
  • Per quanto riguarda Kit Willer, rimandiamo a quanto già scritto riguardo a I giustizieri di Vegas n.601-602 auspicando, per la caratterizzazione di questo personaggio, maggiore attenzione e coerenza, sia dal punto di vista grafico sia dal punto di vista caratteriale. Una collocazione della vicenda più arretrata rispetto all’attuale linea temporale può spiegare il ringiovanimento operato da Brindisi rispetto al Kit del suo Texone I predatori del deserto cit., ma non il suo generale comportamento da ragazzino, in particolare la disperazione esternata a pag.89-90 («Sono così abbattuto e depresso... che quasi vorrei essere morto anch’io, come lo zio Kit!») e il brontolamento in perfetto stile "carsoniano" riguardante il "sentiero da capre", l’acqua, il ponticello, la scala a pioli, il "budello" allo scoperto (pag.105-108), atteggiamento che spazientisce anche il padre, che finisce per zittirlo («Taci, figliolo! E guarda in su!», pag.108). Anche quando è un ragazzo, Kit non è un ragazzo qualunque con comportamenti da ragazzo qualunque o, peggio, da rompiscatole piagnone. La sua esperienza di vita, seppure più breve rispetto a quella degli altri pards, e il suo retaggio sono lì a ricordarcelo.
  • A pag.131, vignette centrale a destra, la pipetta del balloon in cui Tex dice a Carson: «Ne ho già avuto la mia parte! Per fortuna stavolta è stato solo un brutto sogno! Sono stati dunque i Salish a salvarti?» avrebbe dovuto essere rivolta verso Kit, al quale Carson aveva sentenziato, nella precedente vignetta: «I dolori aiutano a crescere!».
  • A pag.157 i pantaloni di Kit sono colorati di blu invece che di verde.
  • A pag.161 il rivolo di sangue che esce dalla bocca di David viene disegnato inizialmente sul lato sinistro del suo viso, ma nella vignetta successiva compare sul lato destro.

Frase

  • Carson (a Kit): «Ti sarei grato, ragazzo, se in ogni occasione tu non sottolineassi la mia veneranda età! Il "caro vecchio zio Kit" fa pensare a un paralitico sdentato!»
    pag.138

Personaggi

Tex, Carson, Kit, Tiger Douglas King [+] bandito, "ombra malvagia" di Carson Adam King [+] bandito, fratello di Adam Wayne King [+] bandito, fratello di Doug e Adam Monty, Ryan, Temple, Agudo [+] membri della banda dei fratelli King portiere del Sun Child Hotel albergatore proprietario del Sun Child Hotel David McCanles [+] notaio e avvocato, nella realtà il minore dei quattro fratelli King Floyd alias Billy Smith, alias il notaio McCanles, complice di David Ned [+] oste del trading post, complice di David Walt[+] aiutante di Ned, complice di David Taylor sceriffo di Spokane Falls Ellis vicesceriffo di Spokane Falls Stacy [+] vicesceriffo di Spokane Falls, ucciso da David Lemond, Mitch [+] membri della banda di David King Gus membro della banda di David, tramortito da Kit Jane segretaria del notaio McCanles Brody [+] complice di David, guida i tre pard alla "Lonsome mine" Tuono Veloce capo degli indiani Salish

Locations

Black Rock Desert in Nevada Occhio del cielo punto del canyon in cui si rifugia Doug King Spokane Falls città in Washington Territory Sun Child Hotel di Spokane Falls Regency Suite di Carson al Sun Child Hotel Golden Nugget saloon di Spokane Falls studio del notaio David McCanles trading post a monte di Silver Falls Silver Falls cascate villaggio centrale della riserva Navajo in Arizona ufficio dello sceriffo Taylor di Spokane Falls cimitero degli indiani Salish baracca di Brody Lonesome mine nell’Eldorado Valley studio di David al primo piano del "Golden Nugget"

Elementi

trappola per Carson Carson ritenuto morto vendetta scontri a fuoco interrogatorio e pestaggio senso del dovere tra fratelli resa dei conti

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