

IT-TX-AL10

Banda dei Messicani, La
- Trama
Al fine di recuperare i trentamila dollari rapinati alla banca di Flagstaff, Kit si sostituisce al defunto bandito Ray Bonner, che aveva minacciato di rivelare i nomi dei suoi complici. Scortato da Tex, Kit intraprende un pericoloso viaggio verso le prigioni di Yuma, facendo da bersaglio a Duncan e i suoi uomini, che cercheranno in vari modi di chiudergli la bocca.
Valutazione
ideazione/soggetto






2/7
sceneggiatura/dialoghi






1/7
disegni/colori/lettering






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sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







30%
data pubblicazione Gen 2010
testi (soggetto e sceneg.) di 
copertina di

disegni (matite e chine) di

copertine

tag
scorta, travestimenti, bande
Annotazioni
Quel letto per Yuma
E venne il tempo del pentimento.In passato mi sono sempre lamentata del fatto che Claudio Nizzi lasciasse Kit e Tiger a fare la guardia all'ormai immenso allevamento di vacche della riserva Navajo, prediligendo in assoluto la coppia Tex-Carson. Nelle sue apparizioni nelle storie di Nizzi, non è che Kit abbia mai fatto una gran figura, ma ero ben lontana dall'immaginare che sarebbe venuto il momento, per il bistrattato Kit, di un ruolo tanto ridicolo.
Ecco dunque Kit in compagnia del padre, protagonista di un lungo e - a parole - periglioso viaggio verso Yuma, nome evocativo, foriero di grandi avventure e indimenticabili emozioni. Kit, certo: ma quale dei due? Perché, in effetti, delle due, l'una: o Nizzi non è capace di usare gli altri pards oppure - semplicemente - non riesce a fare a meno del suo Carson, riproponendolo in ogni domanda, gesto, azione del giovane rampollo di Tex.
Vediamo quindi Kit aprire bocca solo per fare domande (spesso idiote) al padre, per ricordargli che è ora di cena, per lamentarsi perché non si può scolare una birra o per dire quello che avrebbe detto lo zio Carson; quanto all'azione, evidentemente i riflessi del figliolo sono rallentati dal sonno pesante e dalla stanchezza cronica, documentata dai continui riferimenti al dormire.
Per il resto, non vi sono svarioni memorabili (quanto detto sopra basta e avanza) e Tex torna alla vecchia versione del "veggente" pianificatore: tutto accade come previsto, soprattutto grazie alla collaborazione dei banditi, meno stupidi del solito (ma forse non abbastanza).
Solitamente meno dispersivo nelle 110 pagine dell'Almanacco, qui Nizzi sacrifica una buona decina di pagine all'azione per mostrare gente che cavalca, sale e scende da cavallo, percorre corridoi, main street e strade assolate, ma tutto sommato non ce ne lamentiamo troppo, visto che ci viene risparmiata qualche spiegazione o qualche dialogo floscio come i nervi dello sceriffo di Flagstaff.
E mentre qualche lettore sta già facendo il conto alla rovescia, qualcun altro è convinto che il degno erede sarà ancora in grado di riservarci qualche (brutta) sorpresa.
Note e citazioni
- Questa è la prima storia realizzata dal maestro Fernando Fusco dopo la malattia, che lo ha tenuto lontano da Tex per alcuni mesi. L'autore di Ventimiglia, ora ottantenne, esordì su Tex nel lontano 1974 con "L'idolo di smeraldo" n.168-169.
- Riportiamo senza commenti un estratto dalla presentazione della storia ("Una lunga pista piena di insidie...", pag.34), dove si dice che questa "drammatica avventura ...rende idealmente omaggio a un superclassico del cinema di Frontiera. Il capolavoro in questione - "Quel treno per Yuma", diretto da Delmer Daves nel 1957...".
- C'è chi si è preso la briga di contare quante domande
Kit pone aTex nel corso della vicenda: pare siano ben ventotto! (Segnalazione di Maurizio Nicastro). - In una situazione in cui Kit svolge un ruolo altrettanto rischioso sotto mentite spoglie (cfr."I lupi del Colorado" n.428-429, anch'essa disegnata da Fusco), fu lo stesso Kit a proporsi per l'incarico e a spuntarla, ma solo dopo aver vinto l'opposizione di Tex, con quello che Tex stesso definì "un colpo sotto la cintura" (cfr. pag.68 de "I lupi del Colorado"
n.428 ). Qui invece è tutto ribaltato: è Tex a proporre allo sceriffo la sostituzione del prigioniero morto con Kit, sicuro che il figlio ("conoscendolo") accetterà (pag.46) e che, nonostante i grossi rischi che dovrà affrontare, "ne uscirà senza un graffio." (pag.47). Il dialogo successivo tra Tex è Kit è decisamente paradossale, con Kit che accetta di interpretare il morto, certo che i rischi "Beh, diavolo, renderanno tutto più interessante!" "Sapevo che mi avresti dato questa risposta, figliolo. L'ho detto anche allo sceriffo." ribatte Tex, al che il figliolo argutamente replica: "Lo sapevi perché sai che ti assomiglio e che anche tu, al mio posto, avresti fatto lo stesso." (pag.50) Chissà cosa avrebbe detto Tex se Kit avesse rifiutato: "Ma che figura mi fai fare davanti allo sceriffo...gli ho già detto che non ti saresti tirato indietro!" (Segnalazione di Giorgio Loi). - Lo sceneggiatore è talmente abituato ad usare la coppia Tex-
Carson che per ben tre volte Kit risponde al padre citando lo zio Kit (pag. 103: "Zio Kit direbbe che sei il solito incontentabile."; pag.105 "Uhm! Stai diventando più diffidente dello zio Kit."; pag.144: "Se fosse con noi, lo zio Kit esclamerebbe: "Alleluia!"). Non mancano nemmeno i riferimenti al cibo: a pag.51 Kit sente "Uno stuzzicante odore di carne alla brace" provenire dalla cucina, mentre a pag.72, dopo avere aggirato Prescott per evitare un possibile agguato dei banditi, si lamenta così: "Accidenti!... Mi sforzo di non pensare al boccale di birra fresca che avrei potuto scolarmi in un saloon, ma non ci riesco!". - A pag.103-104 Tex e Kit si dirigono verso Wickenburg, con la speranza che lo sceriffo del luogo possa dire loro dove si trovano gli amici messicani di
Duncan , scampato alla sparatoria notturna. Non sarebbe stato più semplice seguirne le tracce? Tra l'altro si sarebbe trattato di una traccia facile da seguire, visto che Duncan è scappato portandosi via anche i cavalli dei quattro compagni.
Incongruenze
- Kit non è in forma e si vede sin dalla sua sesta domanda rivolta al padre (pag.37): "Come possono farlo [... liberare
Ray Bonner o tappargli definitivamente la bocca ...] se mi hai detto che è stato tenuto segreto sia il giorno in cui avverrà il trasferimento sia il nome di chi lo scorterà fino a Yuma?" Tex ventila l'ovvia ipotesi che i complici abbiano lasciato qualche spia in città, ma la realtà è molto più semplice (e molto poco segreta): i banditi hanno ricevuto una "soffiata" (pag.41)! - A pag.42 lo sceriffo di Flagstaff ha appena scoperto che Ray Bonner è morto ma, invece di darsi da fare, sente "un gran bisogno di mandare giù un cicchetto!", subito seguito da un secondo. In questo frangente si rivela provvidenziale la morte del giovane vice sceriffo, avvenuta durante la rapina: sarebbe stato ancora più imbarazzante mostrare due tutori della legge che bevono, o comunque perdono tempo, invece di dare la caccia ad un assassino.
- Finalmente, a pag.45, lo sceriffo si decide a "svolgere delle indagini nella cucina dell'albergo" di fronte, da dove proviene il cibo avvelenato, ma Tex lo ferma e comincia a illustrargli il suo piano che non prevede invece alcuna indagine: così facendo, lo sguattero, assassino di Ray Bonner, resta impunito.
- A pag.49, l'atteggiamento tranquillo dello sceriffo e di Tex mette in agitazione
Baker , che però decide di accendersi una sigaretta e schiacciare un pisolino: "Per sapere come stanno le cose dovrei" spedire lo sguattero "dallo sceriffo con qualche scusa, ma potrebbe rivelarsi una mossa imprudente: meglio non rischiare." Ma lo sguattero non sarebbe dovuto tornare dallo sceriffo a ritirare il piatto? - Non ci sembra un gran piano quello di lasciare la prigione alle nove di mattina, percorrendo la main street a cavallo davanti a tutta la cittadinanza di Flagstaff, senza nemmeno uno straccio di protezione: Tex vuole che tutti possano assistere alla partenza "compresi gli spioni che lavorano per gli uomini che stiamo cercando", ma uno di questi spioni avrebbe anche potuto sparare a Kit dalla finestra dell'albergo o dal tetto e lo stesso avrebbe potuto fare un parente delle vittime della rapina, desideroso di vendetta (invece di limitarsi a urlargli dietro, cfr. pag. 59).
- Passi per buona parte dei cittadini di Flagstaff presenti in strada al momento della partenza, e passi pure per il complice di Ray affacciato alla finestra dell'albergo (pag.56-57), ma come fa il tizio di pag.59 (fratello di una delle vittime), giunto a pochi metri da Tex e Kit, a non accorgersi dello scambio di persona? I tribunali del West non erano dei cinema multisala e c'è da scommettere che questo tizio si sarà trovato in prima fila, con i famigliari delle altre due vittime, il giorno della lettura del verdetto che ha condannato Bonner alla galera a vita (cfr. pag.36).
- Degno figlioccio del Carson nizziano, Kit sembra non riuscire a stare con gli occhi aperti: a pag.51 ammette di avere "il sonno pesante" e teme di non svegliarsi all'ora giusta, costringendo papà a venire a tirarlo giù dal letto; a pag.55 ci si mette pure lo sceriffo: "Non ti resta che dormire fino a quando tuo padre verrà a prenderti...giovane come sei, cadrai addormentato come una marmotta."; nella vignetta successiva Kit sta dormendo come un bambino quando Tex lo sveglia. Da notare che sono le nove di mattina: quel sole che "splende alto" avrebbe dovuto svegliare il pargoletto attraverso la finestra della cella ben prima di quell'ora; il giovane mezzosangue, invece, mentre papà gli parla, si mette pure a sbadigliare. Quella stessa notte, i due si accampano su una collina (pag.65) e a Kit, che stranamente propone di fare dei turni di guardia, Tex risponde; "Tu pensa a dormire e riposarti. - Ancora? - Io dormirò con un occhio solo.".
- Con un figlio così, ha fatto bene Tex a spiegargli persino "come raggiungere l'ufficio dello sceriffo, passando dai vicoli secondari..." (pag.52).
- Per la serie il bello addormentato, a pag.83 Tex si sveglia sentendo il cane abbaiare, poi si dirige verso il portone della stalla, sente parlottare uno dei banditi (che così gli rivela quello che sta per succedere), sente gridare
Tomas e poi scoppiare la sparatoria: a questo punto, anche Kit si sveglia! - A pag.122 Kit ammette candidamente di non essersi accorto della presenza dei banditi: "È stata una fortuna" dice il piccolo a Tex "che tu abbia visto le loro teste spuntare dalle rocce, altrimenti saremmo finiti dritti sotto il tiro dei loro fucili!" Forse Tex stava "coi sensi all'erta" mentre Kit dormiva? Ma no, è tutta colpa della benda da pirata!
Frase
-
Kit :"L'unico timore, con il sonno pesante che ho, è di non svegliarmi all'ora giusta."
Tex :"Non chiudere a chiave la stanza, e verrò io a tirarti giù dal letto."
pag.51
Personaggi










Locations












Elementi




