IT-TX-AL08
Palude nera, La
- Trama
Evaso da un manicomio criminale, il pistolero cartomante Daniel Dumont vuole vendicarsi di Hannibal Cannon, il cacciatore di taglie che, circa dieci anni prima, lo fece finire a Yuma. Diretto a Black Marsh insieme alla sua banda, Dumont sa di avere alle calcagna Tex, al quale ha riservato un ruolo di primo piano nel folle "gran finale" sognato durante gli anni di carcere.
Valutazione
ideazione/soggetto
3/7
sceneggiatura/dialoghi
2/7
disegni/colori/lettering
3/7
3/7
sceneggiatura/dialoghi
2/7
disegni/colori/lettering
3/7
38%
data pubblicazione Gen 2008 - Gen 2008
testi (soggetto e sceneg.) di Pasquale Rujucopertina di Claudio Villa
disegni (matite e chine) di Franco Devescovi
copertine
Annotazioni
Cattivi maestri
"Ci pare comunque che la matrice nizziana stia diventando il nuovo punto di riferimento per gli scrittori di Tex, offuscando il modello di GLB. Anche qui ci è difficile discernere quanto questa matrice sia "nizziana" e quanto, invece, derivi da una precisa volontà della casa editrice. Se questo avrebbe comportato, per Ruju, un suo successivo appiattimento sugli attuali bassi livelli, non lo sapremo mai" (dalla recensione all'Almanacco 2004). Sono passati quattro anni dallesordio di Pasquale Ruju sull'Almanacco di Tex, ma questa nuova storia conferma, purtroppo, che la previsione di allora era corretta. Lappiattimento cè stato, seppure abbinato ad una maggior cura formale, nel senso che la storia corre su binari ben lontani da quelli di GLB, ma tutti gli elementi che hanno subìto nel tempo una sorta di mutazione genetica vengono edulcorati quel tanto che basta da esorcizzare gli strafalcioni nizziani. Ruju costruisce un'avventura dallimpianto classico, certamente priva di episodi esilaranti, botte in testa, origliatori e salvataggi, ma Tex è più-che-mai leroe buono e umano, tanto buono da non dover più usare i pugni per far cantare un prigioniero e tanto umano da sbagliare colpi su colpi, mentreNote e citazioni
- Franco Devescovi, disegnatore in forza a Martin Mystère è qui alla sua prima prova su Tex.
- Pasquale Ruju, creatore della recente miniserie Demian e sceneggiatore di punta dell'Indagatore dell'incubo Dylan Dog si cimenta nuovamente con Tex dopo aver realizzato l'Almanacco del West 2004 "Nella terra dei Klamath".
- Sarà un caso, ma il pistolero Cajun
Daniel Dumont assomiglia fisicamente al celeberrimoRuby Scott ("Silver Bell", n.99) del quale riprende anche l'abbigliamento zingaresco, con tanto di collanine, orecchino e giacca ricamata (cfr. la versione canuta, da pag.57). - La drammaticità della scena durante la rapina in banca si perde nei meandri di una sceneggiatura a tratti lenta e spiegazionista: a pag.70-72, dopo il "Noi non vogliamo testimoni. Perciò.." di Dumont e lurlo di paura della donna, la strage pare istantanea, e invece cè tutto il tempo per assistere allincontro tra Tex e
Hannibal Cannon e allirruzione di Tex in banca, dove la strage è ben lontana dallessere iniziata; Cannon irrompe a pag.73, ma non si accorge del bandito dietro la porta e perde di vista anche Dumont, il quale, in quei concitati frangenti, ha il tempo di rimboccarsi un pantalone ed estrarre dallo stivale un coltello, per poi avventarsi su Cannon, ferendolo lievemente, e mettersi a proferire minacce di morte, invece di vibrare un altro fendente. - La sequenza di pag.99-101 si ispira a una scena di "Quel treno per Yuma" ("3:10 to Yuma", Delmer Daves, 1957) in cui uno degli uomini di scorta alla diligenza riesce a sorprendere uno dei banditi e a farsene scudo. Il capo della banda
Ben Wade li uccide entrambi, punendo con la vita la dabbenaggine del suo uomo. - A pag.135 Tex si ritrova con la pistola scarica davanti a Dumont. Niente di troppo male in questo, ma al posto di un umanissimo "E adesso?" forse sarebbe suonato meglio un classicissimo "Dannazione"!. Si tratta pur sempre del grande Tex Willer! O no?
Incongruenze
- Nella rubrica di Stefano Priarone dal titolo "Telefilm: familiare, epico e molto bizzarro!" (pag.18-19) a proposito della serie TV "La grande vallata", viene precisato che
Heath Barkley "è nato dalla relazione del defunto Mister Barkley con una donna indiana". In realtà la donna è bianca (cfr. qui) e, in base a quanto affermato da uno dei personaggi (titolo della puntata non reperito) assomiglia moltissimo alla signora Barkley. - Nella stessa rubrica, ma stavolta a proposito de "La conquista del West", viene indicato che
Molly è la sorella diZeb , mentre invece è la sorella della cognata di Zeb,Kate . - Lascia molto a desiderare la mira di Tex che, in ben tre circostanze, si lascia sfuggire il pericoloso
Armand Dumont (pag.44-53), pur mostrando una gran sicurezza ("Ma se crede di sfuggirmi si sbaglia di grosso!" (pag.47). Paradossalmente, Tex riesce a far saltare di mano la pistola all'avversario durante l'agguato nella palude, di notte e con la nebbia, mentre lo manca nel salone della posada e nella sua camera, da pochi metri di distanza. - Se la mira di Tex è un po appannata, non parliamo di quella dei suoi avversari, a cominciare da Daniel Dumont, che si dimostra infallibile solo quando spara a bruciapelo (ne fanno le spese due funzionari di banca, un cacciatore e persino due dei suoi uomini), mentre invece dai due metri in su fatica ad azzeccare un colpo. Non si salvano gli altri personaggi, compreso lex cacciatore di taglie Cannon, che fallisce persino a mani nude, strangolando Dumont con poco successo (pag.138-139).
- Strano che dei banditi che uccidono chiunque, senza remore e a sangue freddo, si mettano a fare conversazione con quattro abitanti di Black Marsh (pag.103), girando poi le spalle con noncuranza ad uno di loro armato di fucile (pag.104).
- L'intera scena del duello (pag.121-131) pare recitata più per far contento il pistolero matto che per salvare il giovane
Jimmy . Non ha senso che Cannon si fidi delle assicurazioni di Dumont circa la sorte di Jimmy e tenti di uccidere Tex, che in quel momento è l'unico in grado di aiutarlo. Considerate poi la posizione di Dumont e dei suoi uomini e l'impossibilità da parte loro di sentire il dialogo tra i duellanti, forse Tex e Cannon avrebbero potuto accordarsi da subito, invece di aspettare la sfida all'arma bianca (pag.130, cfr. flash back a pag.140), ciò che avrebbe reso meno indigeribile la selva di colpi che i due si sparano addosso, mancandosi (apposta o no) da distanze inaccettabili per dei professionisti. Unaltra possibilità, estremamente temeraria, sarebbe stata quella di rischiare il tutto per tutto e scaricare i due Winchester sui cinque avversari, da breve distanza (cfr. pag.128): e invece i due si perdono in unaltalena tra "Non ho altra scelta." (Cannon, p.122), "Dev'esserci un altro modo per..." (Tex, pag.123) e "Non c'è nessun altro modo, Willer!" (Cannon, pag.123) per arrivare (finalmente) a "Se ci fosse un altro modo, .." (Cannon, pag.140) e "C'è un altro modo!" (Tex, pag.140). - Non dimentichiamo poi che la sparatoria si conclude con il "click" della pistola scarica di Cannon (pag.126), puntata su un Tex dallespressione a metà tra la sorpresa e il sollievo, sigillata da un balloon con tanto di punto esclamativo. Certamente Tex era più occupato a schivare i colpi che a contarli, ma se non vi sono errori da parte del disegnatore e se la frase successiva di Tex ("Sembra che tu abbia finito i proiettili, Cannon!") è una constatazione e non una battuta ironica, allora Tex ha virtualmente perso il duello per lo più con un ex-cacciatore di taglie in pensione, ciò che è inaudito e non ha precedenti se non ne "La sconfitta" (op. cit., vedi note) dove però lavversario aveva vinto con linganno.
- Durante il duello, Tex viene ferito alla spalla destra (pag.122) e Cannon a quella sinistra (pag.124), ma le ferite scompaiono qua e là nelle pagine seguenti.
- Bella la scena in cui Tex emerge dallacqua (pag.133), tuttavia Dumont interviene solamente due pagine dopo, prima digrignando i denti e poi sbagliando mira. Poche pagine più in là Dumont risorge dopo il fallito strangolamento da parte di Cannon, ma si perde troppo in chiacchiere, dando il tempo a Tex (buttatosi malamente a terra o spintonato da Cannon? cfr. pag.141), di recuperare una pistola e di fare fuoco.
Frasi
pag.116