Tombstone Epitaph
Tex, Kit e Carson in difesa della libertà di stampa (e della giustizia)
Scheda di G.Loi | | tex/



Tombstone Epitaph
- Trama
Charles Damon, un potente allevatore di Tombstone, non esita a ricorrere all'omicidio pur di espandere il suo potere ai danni dei piccoli proprietari della zona. Quando però rimane ucciso il direttore del giornale locale, l'unico ad avere il coraggio di denunciare il clima di violenza e sopraffazione creatosi, intervengono Tex, Carson e Kit, i quali fronteggeranno la famiglia Damon e aiuteranno la giovane nipote del giornalista a prendere le redini del giornale e a proseguire nella sua coraggiosa opera.
Valutazione







sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering








copertina di

disegni (matite e chine) di



Annotazioni
Piombo rovente
Dove il "piombo", in questo caso, non è (solo) quello di Colt e Winchester, ma anche dei caratteri tipografici con i quali una giovane giornalista compone parole di fuoco contro i soprusi di un prepotente ranchero di Tombstone ai danni dei piccoli allevatori della zona. Il giornale è solo un (gustoso) condimento extra per una pietanza che contiene tutti gli ingredienti tipici di ogni western che si rispetti: il ricco e avido signorotto con il figlio violento e impulsivo, il saggio soprastante, lo sceriffo corrotto (con i "vice" onesti), la città sotto scacco, gli assassini prezzolati... e poi agguati, sparatorie, scazzottate, fino allimmancabile duello finale. Quel che fa la differenza è la capacità di raccontare, che qui è sparsa a piene mani.
Mauro Boselli muove con abilità i suoi personaggi in una convincente storia "urbana", sottogenere nel quale GL Bonelli era maestro ma dove spesso i suoi successori si sono trovati in difficoltà. Non che manchino gli scenari aperti, ovviamente, ma è la città di Tombstone la vera, indiscussa testimone delle vicende che vedono Tex, Kit e Carson contrapporsi ai cowboys del "Lazy D" e a una banda di tagliagole a pagamento. Si tratta di storie non facili da maneggiare, nelle quali l'azione deve lasciare il giusto spazio al dialogo, il dinamismo alla staticità, senza che il mordente abbia a risentirne. A un primo albo praticamente perfetto, al quale si può facilmente perdonare una piccola "libertà", segue un secondo sempre di ottimo livello di scrittura, ma dove per qualche motivo che ci sfugge (influsso cinematografico? eccessiva verosimiglianza? ricerca di un effetto inedito?) il comportamento di Tex sul finale diventa insolitamente bizzarro, quasi sgradevole, e in un fumetto che si fonda più di ogni altro sul carisma e sulla personalità del protagonista la cosa ha il suo bel peso (per approfondimenti si veda la sezione "incongruenze").
Niente da dire sui comprimari: ben caratterizzati, non invasivi, ciascuno correttamente inserito nella storia, non escluse le due presenze femminili, discrete ma a modo loro entrambe azzeccate. Merito anche dei disegni di Gianluca Acciarino, il cui tratto morbido e pulito fornisce interpretazioni convincenti ed espressive del numeroso stuolo di personaggi messi in campo da Boselli. Cè ancora qualche incertezza, specie nelle pose e nelle inquadrature più azzardate, e ci sembra di notare un generale calo qualitativo verso la fine del secondo albo, ma apprezziamo il fatto che il suo stile non ricalca in modo sfacciato né Ticci né Villa né Civitelli, vale a dire i classici punti di riferimento degli esordienti, il che non è poco per un disegnatore che si cimenta con il vecchio West provenendo dalluniverso post-apocalittico di Brendon.
Resta unultima, doverosa, considerazione. Quelle che, a nostro personalissimo avviso, abbiamo segnalato come incongruenze, non sono sicuramente classificabili come errori. Mauro Boselli è autore troppo esperto e conoscitore del personaggio e del suo mondo per poterlo anche solo pensare. Dal che si dovrebbe concludere che lo ha fatto di proposito. Speriamo di sbagliarci, e che non si tratti invece delle avvisaglie di un nuovo corso "modernizzatore".
Note e citazioni
- Esordio di Gianluca Acciarino sulle pagine di Tex. Per la Sergio Bonelli Editore Acciarino aveva già disegnato nove episodi di Brendon. Il "Tombstone Epitaph" (epitaffio della lapide), fondato il primo maggio 1880, è tuttora pubblicato con periodicità mensile ed è il più vecchio giornale dell'Arizona.
- n.633, pag.80 «Chi non ha coraggio non se lo può dare, Kit!» dice Tex a Carson. Fin troppo facile cogliere la citazione che tutti abbiamo studiato a scuola, vale a dire "Il coraggio uno non se lo può dare", celebre frase pronunciata da
don Abbondio di fronte alcardinal Borromeo neI promessi Sposi di Alessandro Manzoni. - Tutta la scena conclusiva, con i tre pards asserragliati nell'ufficio dello sceriffo insieme con il figlio di Jared Damon, è una citazione del celebre film
Un dollaro d'onore (Rio Bravo , 1959), capolavoro di Howard Hawks, con John Wayne e Dean Martin. - Il trucco del marchio rovesciato era già stato usato in Sunset Ranch (n.150) quando, ribaltando il marchio "L.C." di
Louis Cardigan e sovrapponendolo all'originale, i razziatori ottenevano il "Box O" diStan Owens . n.633 , pag.35. Per la prima volta, Kit Willer picchia una ragazza con un sonoro cazzotto in faccia, facendole sanguinare il labbro inferiore. Il comportamento di Kit è comunque giustificato dal fatto che ignorava il sesso del suo aggressore, unito a un comprensibile nervosismo per essere stato quasi impallinato pochi istanti prima.Beth Driscoll sembra provare una certa attrazione per Kit Willer, sebbene solo blandamente ricambiata anche a causa della giovanissima età della ragazza. Dobbiamo comunque rilevare che il fascino del giovane Willer continua a mietere vittime. Si tratta di un aspetto cui va dato atto a Mauro Boselli di aver valorizzato durante la sua gestione della saga texiana, stavolta condotto con garbo e ironia.- La tragica morte di Charles Damon, sconvolto per la perdita del figlio, è analoga a quella del
vecchio Baker dopo la morte del figlioFreddie , ne La sconfitta. - Nell'ultima tavola del n.634
Billie Banyon sembra asciugarsi una lacrima alla partenza dei tre pards. Che l'altruismo e il coraggio dei tre satanassi abbiano fatto breccia nel cuore dell'intrepida giornalista? In questo caso, si tratterebbe di un deja-vu. Bisogna tornare al lontanissimo n.2 (Uno contro venti), quando un Tex poco più adulto dell'attuale età di suo figlio Kit fece piangereJoan Baker , figlia diSam Baker , direttore e cronista del "Silver City News".
Incongruenze
n.633 , pag.101. Carson allunga un'amichevole pacca sul sedere della prosperosa tavernieraRose , la quale peraltro mostra di apprezzare il gesto. Intanto, vien fatto di notare come lo spazio fra le vignette, quello nel quale secondo papà Bonelli avvenivano i "fattacci" privati dei protagonisti, stia restringendosi sempre di più, ma il punto è un altro. Non è la pacca a essere sbagliata: evidentemente Carson è capace di ben altro. Stupisce però che la cosa sia mostrata esplicitamente e che avvenga in pubblico, tanto che subito dopo la "leggenda del West" deve balbettare una scusa imbarazzata di fronte a una giovane donna che avrà la metà dei suoi anni. D'altronde, non è la prima volta con questo autore. Ci ricordiamo ancora di un Carson ridicolizzato al tiro da una giovanissimaAnnie Oakley ne Il ritorno del Maestro.n.634 , pag.47. Tex fa "cantare"Elmer simulando un'impiccagione in sella a un cavallo. Una scena forte, ma che in sé non ci scandalizza. Tex non si è mai fatto troppi riguardi con i farabutti. Basti ricordare quando finse di voler bruciare vivo l'avvocato Conway ne Il clan dei Cubani o quando arrivò a far "assaggiare" la carne diSam Brendall alle formiche rosse ne I predoni rossi, per tacere di tutti i fiammiferi accesi infilati fra le dita dei piedi di personaggi variamente loschi. Inoltre, la criticità della situazione potrebbe giustificare l'uso di metodi spicci. Però si chiede maggiore coerenza. Solo due pagine prima, Tex dice a Elmer (giustamente) «Mi ripugna colpire un uomo legato!», ma evidentemente non gli ripugna appenderlo per il collo, sempre legato, al ramo di un albero. Che Tex possa fare la commedia se le circostanze lo richiedono ci sta; che passi da nobile giustiziere a spietata carogna nel giro di due pagine, no.n.634 , pag.94. Tex dice a Kit, testualmente: «Tu resta davanti alla cella, figliolo, con le Colt puntate su...». Se poi non si fosse capito su chi doveva puntarle, Tex esplicita a voce alta le sue "nobili" intenzioni a pag.99, facendosi sentire da mezza Tombstone: «Qui c'è sempre tuo figlio Jared! Mio figlio Kit lo tiene sotto tiro, e premerà il grilletto nel caso uno di voi dovesse riuscire a oltrepassare questa porta!». Che si tratti di un bluff è chiaro, ma il modo in cui Tex gioca l'intera partita lascia perplessi. A nostra memoria, Tex non si è mai fatto scudo di un ragazzo di fronte al proprio padre, e men che meno lo avrebbe fatto in modo così ostentato. Se le stesse considerazioni fossero state fatte da Charles Damon con qualcuno dei suoi accoliti ("Non possiamo rischiare di entrare a testa bassa! C'è mio figlio là dentro!") il risultato sarebbe stato identico e Tex si sarebbe risparmiato una ben misera figura. Non solo: se a pag.99 il "bluff" potrebbe avere un senso, le parole di pag.94 scambiate privatamente fra Tex e il figlio sono inequivocabili: tieni la tua Colt puntata sui prigionieri. Non certo per mostrar loro quanto è pulita la canna, aggiungiamo noi.- A parte la minaccia di far fuori il prigioniero, è tutta la trattativa condotta alle pagine 94 e 95 a stonare. Tex in passato ha spesso mostrato uno spirito pragmatico, "condonando" la pena ai delinquenti di solito in cambio di collaborazione, e sempre seguendo la logica del male minore, ossia: lascio andare un pesce piccolo per poter catturare quello più grosso e pericoloso. Ciò, peraltro, avveniva sempre da una posizione di forza, laddove il gesto di Tex appariva sempre come la magnanima concessione di chi aveva tutte le carte in mano, e sempre se vi erano le premesse che il beneficiato non fosse più in grado di nuocere. In questo caso, invece, Tex offre l'impunità a Charles Damon e a Nick Favor con tutta la sua banda pur di evitare il loro attacco. Per quale motivo? Per proteggere Billie e Wesley, dubitando di poter reggere lurto degli avversari? Improbabile. Se poi avesse avuto di questi dubbi, avrebbe potuto nasconderli nellemporio di Boyd insieme con i Driscoll e i Porter. Certo, Tex in realtà sta "proteggendo" le vite dei cowboys di Damon, ma per questo sarebbe sufficiente che consentisse loro di andarsene, senza trattative. Il fatto poi che acconsenta all'idea di lasciar andare Favor e i suoi tagliagole, ossia delinquenti ben peggiori di Damon e dei suoi uomini, "con le tasche imbottite di dollari" (sic), è un'incongruenza nell'incongruenza.
Frase
-
Tex : «Per te le donne devono essere sempre dolci e arrendevoli e dirti di sì, vecchio cammello?»
Carson : «Al diavolo! Lei ha fatto dire di sì a te, maledizione!»
n.633 , pag.105
Personaggi




























Locations













