Missouri!
- Trama
Glendale, Missouri. Per Stacy Robbins l'uomo appena giunto in città col suo branco non è semplicemente il figlio di un passato creduto sepolto: è colui che fu il suo capitano durante
la Guerra Civile, l'ex jayhawker Jude West, tornato per portare a compimento la sua vendetta. In viaggio verso la cittadina per rispondere alla richiesta d'aiuto del suo vecchio amico, Tex narra ai pard i fatti che condussero lui e "Damned" Dick Dayton a incrociare - in una delicata fase del conflitto di secessione - la pista degli uomini di West: della "compagnia J" del Settimo Cavalleria Kansas.
Valutazione
5/7
sceneggiatura/dialoghi
5/7
disegni/colori/lettering
5/7
copertina di Claudio Villa
disegni (matite e chine) di Corrado Mastantuono
Annotazioni
Nei giorni della rinascita
Solo qualche nuvola, bianca, ad arredare il cielo azzurro.L'ago del barometro conferma: sereno.
Le tempeste, i tristi presagi sul futuro sembrano definitivamente lontani: Tex oggi naviga forte e sicuro, avanzando a testa nuovamente alta nei giorni della rinascita.
"Missouri!", testimone attendibile, è in qualunque momento disposta a giurarlo.
E' doveroso affermare che, inoltrandosi nelle duecentoventi pagine che compongono la storia, in alcuni punti e per alcuni attimi il sole cede il posto al buio, dal quale affiorano fantasmi aventi la forma di evidenze spiegate e una scena in cui il nostro amato ranger cade in una trappola evitabile.
Lo ripeto, si tratta di attimi: passati i quali, il cammino riprende e non ci sono ostacoli o inconvenienti che impediscano il godimento dell'avventura.
Ben imbeccato da un Mauro Boselli a suo agio nei panni di suggeritore capace di diluire in dialoghi efficaci la ridotta e stavolta necessaria dose di nozioni, il ranger racconta un episodio del suo passato risalente alla Guerra Civile americana, dell'incarico che lui e
Le parole di Tex - dalle quali emerge chiaro il concetto secondo cui bandiere e ideali sono imponenti mura della cui ombra spesso approfittano esseri spregevoli per ammantare d'oscura legalità le proprie vili azioni - come punti di sutura, uniscono le due labbra dello squarcio temporale, i ricordi al presente, costruendo un invisibile ponte che collega la Glendale della guerra a quella di fine Ottocento: ed è qui, in questa cittadina del Missouri, che Aquila della Notte, uno scatenato
La narrazione, scandita da un ritmo gradevole e costante, modella personaggi che pur vestiti della consueta rotonda compiutezza, si offrono al lettore come prismi composti da un numero di facce inferiore al solito: hanno, sì, il merito di recitare effondendo un'intensa luce di credibilità, ma si muovono come appesantiti dall'ombra della prevedibilità dei loro intenti. Il tenente
Che Tex ci sapesse fare con Colt e Winchester era cosa nota anche ai più distratti tra i texiani: ma che fosse maledettamente in gamba nel maneggiare verbi e sostantivi è un fatto di cui tutti, d'ora in poi, dovranno tener conto.
Buono il lavoro di Corrado Mastantuono, il cui tratto, nell'occasione, presenta come
prevalente il connotato dell'essenzialità: l'artista romano non indulge
nella cura del dettaglio fine a se stesso, privilegiando una traduzione
immediata e senza fronzoli della sceneggiatura boselliana; così facendo
restituisce per intero l'atmosfera propria di ogni
scena a chi legge
e gusta le tavole che compongono l'avventura.
Ottime le sequenze dense d'azione, nelle quali, in particolar modo, si coglie
nella sua interezza l'adeguata caratterizzazione
dei protagonisti, sempre efficaci e misurati nel tenere la scena.
Qualche vignetta e qualche volto in primo piano risultano
"tirati via": senza questo
aspetto negativo, il voto all'opera del disegnatore sarebbe stato più alto.
di F.Congedo
Note e citazioni
- Prima storia di Corrado Mastantuono per la serie regolare, dopo il Texone del 2007 "Il profeta Hualpai".
- Pag.95,
n.584 :Tex incontra per la prima volta dai tempi della Guerra Civile il vecchio amico"Damned" Dick Dayton . Questo personaggio, già utilizzato da Boselli nella storia intitolata "Glorieta Pass" e pubblicata sull'Almanacco del West del 1998, fece il suo esordio nell'universo texiano nell'indimenticabile "Tra due bandiere", nn.113-115. - La figura dei jayhawker, guerriglieri abolizionisti che si battevano con l'esercito del Nord, era già stata usata da Boselli ne "La grande invasione", nn.497-499.
- "Tra due bandiere" è ambientata "Al tempo in cui i cannoni di Beauregard diedero il via alla guerra civile bombardando la guarnigione di Fort Sumter" (pag.36
n.113 ), episodio avvenuto storicamente il 12 aprile 1861. Gli eventi narrati in "Missouri" sono situati nel 1860 (massacro di Trading River) e 1862 (servizio di Tex e Dick nella Compagnia "J" come esploratori). - Pag.20, vign.5,
n.584 , riproducendo quasi fedelmente questa vignetta, Claudio Villa ha realizzato la copertina dell'albo. - Per qualche cenno storico sulle bande di guerriglieri, si vedano gli articoli "La legione assassina" di Renato Genovese a pag.13-15 del Texone n.14 e "Guerriglieri, tagliagole e tesori perduti" di Gino D'Antonio a pag.12-15 del Texone n.10. Cfr. inoltre le informazioni contenute in Wikipedia relative ai Bushwhackers, ai Jayhawkers e a Charles Jennison, Colonnello storico del Settimo Cavalleria Kansas.
- Un probabile riferimento per il massacro di Trading River è il massacro compiuto il 23 settembre 1861 a Osceola (Missouri) dai Jayhawkers guidati da James H. Lane. Almeno nove uomini furono uccisi e il villaggio fu saccheggiato e bruciato.
Incongruenze
- A pag.25 del
n.583 , Kit indossa il costume indiano con sulle spalle le mostrine da capo (dovrebbe averle solo Tex). Nella prima vignetta della tavola successiva Tex ha le mostrine e Kit no (correttamente), mentre nelle vignette seguenti (fino a pag.27) spariscono le mostrine anche a Tex. - Pag.35, vign.5,
n.584 : inseguito dai bushwackers di Rhett Corrigan, Tex spiega all'amico Dick Dayton il motivo per cui non è riuscito a evitare la trappola tesa loro da Jude West: "... non potevo immaginare che un capitano dell'esercito nordista giungesse a tanto!...". Parole, queste, che non hanno alcun senso: la spietata uccisione di due innocenti mercanti di cavalli, di cui uno appena quindicenne, e il saccheggio compiuto a Glendale - solo per citare alcuni episodi - avrebbero dovuto ormai spazzare via dalla mente del ranger ogni dubbio circa il fatto che il capo dei jayhawker fosse una emerita carogna pronta a tutto pur di raggiungere i suoi scopi. - A pag.105 del
n.584 , Kit lancia un tomahawk contro uno dei banditi di guardia, ma l'arma non compare nelle vignette precedenti quando Kit si arrampica sulla torretta della banderuola e tramortisce la sentinella.