

IT-TX-573-574

Terre maledette
- Trama
Diretto ad Amarillo per riunirsi con Carson, Tex salva la vita all'avvocato Steve Lyman, braccato da un gruppo di sicari guidati dall'ex sceriffo Jim Bennett, il cui compito è di impedire a Lyman di testimoniare al processo contro un ricco allevatore del Texas. Durante il viaggio, ai sicari di Bennett se ne aggiungeranno degli altri e il destino di Lyman s'intreccerà con quello di una famiglia di contadini e del loro vicino Hank Mallard, che più che di aratri e badili pare intendersi di pistole.
Valutazione
ideazione/soggetto






6/7
sceneggiatura/dialoghi






6/7
disegni/colori/lettering






5/7







sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







80%
data pubblicazione Lug 2008 - Ago 2008
testi (soggetto e sceneg.) di 
copertina di

disegni (matite e chine) di

copertine


tag
caccia all'uomo, tradimento, rapimento, vendetta, scontri a fuoco, tornado, resa dei conti
Annotazioni
Tra il Bene e il Male
Il binomio Boselli-Font è da sempre garanzia di storie di buon livello - quando non ottimo - e nemmeno stavolta delude le aspettative, divertendo il lettore con un'avventura in cui succede di tutto e di più.Non c'è un attimo di respiro per il nostro Tex che tra sparatorie, sicari che spuntano come funghi e un traditore che si annida tra i compagni di viaggio, deve pure affrontare una piena e un tornado, nel tentativo di far arrivare vivo ad Amarillo un avvocato onesto che si è fatto un nemico potente e spietato.
La storia presenta dunque un ritmo sostenuto e sono molto ben calibrate le continue parabole che vedono succedersi le scene - spesso ansiogene - che preannunciano montagne di guai, le frenetiche sequenze d'azione e i (pochi) momenti di quiete, il tutto realizzato da un Alfonso Font in gran forma, capace di coniugare un livello qualitativo spettacolare con un livello produttivo ammirevole. Inoltre Mauro Boselli riesce nel miracolo di limitare il solito scambio di complimenti tra i personaggi e di contenere l'esuberanza dei due comprimari ragazzini, snellendo in tal modo la struttura dei dialoghi.
Ma la vera forza di questa storia è data dai personaggi, tutti ben caratterizzati e con una storia alle spalle, per alcuni fatta di lavoro duro e sacrifici vani (la famiglia Simms, costretta a lasciare la sua terra), per altri fatta di scelte sbrigative, talvolta facili ("due facce" Hank), talaltra disperate (l'ex sceriffo Jim Bennett). Tra i personaggi che hanno attraversato il confine tra legalità e illegalità - tra Bene e Male - un confine che come dice lo stesso Tex è "molto più facile da superare di quel che si pensi", Bennett rappresenta l'immagine speculare di Tex; a tratti la loro storia è stata simile (uomini di legge, hanno rischiato di perdere onore e reputazione e ad entrambi è stata strappata la sposa indiana), ma Bennett ha oltrepassato il confine, senza pentirsene, mentre Tex, perennemente in bilico tra legge e illegalità ma ispirato da un istintivo senso della giustizia, ha conservato la sua anima, quella di "un uomo davvero onesto". Bella storia dunque, da cui ci congediamo con un solo rammarico: quello di aver goduto troppo brevemente della presenza del vecchio Carson, che in poche pagine ha riportato in queste terre maledette lo spirito bonelliano e solare delle più classiche storie di Tex.
Note e citazioni
- Ennesima storia disegnata dal maestro Alfonso Font, che dimostra di essere un gran maratoneta. Questa avventura esce infatti in edicola dopo solo 15 numeri dall'albo "Uccidete Kit Willer!", n.556-557.
- L'indiano
Mocassin appartiene alla nazione Kickapoo, che compare per la prima volta nella saga di Tex. Popolazione dell'America del Nord di lingua algonchina, i Kickapoo erano agricoltori e cacciatori; migrati in epoca storica negli Stati Uniti meridionali, colonizzarono vari territori degli odierni Stati di Oklahoma, Indiana, Texas e del Messico. - A pag.90 del
n.573 Hank Mallard racconta di aver attraversato le Indian Plans "tre anni fa" per prepararsi alla corsa per la terra dell'Oklahoma Strip, evento che risale storicamente al 1890. Mauro Boselli colloca dunque questa storia ben dopo la fine della Frontiera, come d'altronde aveva fatto prima di lui Giancarlo Berardi facendo partecipare Tex e Carson alla corsa dell'Oklahoma Strip nell'avventura narrata nel primo MaxiTex "Oklahoma!", disegnata dal compianto Guglielmo Letteri. - Ritorna la figura dell'avvocato onesto che si ribella alle angherie o ai maneggi del potente di turno e che per questo viene condannato a morte.
Steve Lyman è un giovane avvocato che difende gli interessi dei piccoli allevatori e che deve testimoniare contro il potenteBen Lowe , mentre nell'avventura precedente ("Il killer", n.571-572)Frank Harris era un killer che in galera decide di cambiare vita e ancora ne "La lunga pista", n.473-474Nat Merrick era un piedidolci figlio di uno sceriffo di fama, che credeva di poter combattere con i codici alla mano e a cui Tex insegna che nel West è meglio saper tenere in mano anche una pistola. Da notare che mentre nelle storie di GL Bonelli gli avvocati, salvo qualche raro caso, sono dei maneggioni al servizio del "pezzo grosso", nelle storie di Boselli sono spesso figure positive, con le quali Tex stringe alleanze e alle quali offre protezione e - spesso - buoni consigli. - Tex ha affrontato gran parte dei fenomeni naturali e atmosferici, dalle bufere di neve alle tempeste di sabbia, dai terremoti (naturali e indotti) agli uragani in mare, persino qualche meteorite con relative "minacce invisibili". Gli mancava giusto il tornado. Inutile dire che anche in questo caso se la cava da par suo, dimostrando di conoscere il fenomeno e di sapere come farvi fronte.
- Chi lo sa se è solo un caso o se deriva da
"I magnifici sette" la mania di Boselli per i gruppi formati da sette membri, quasi sempre avversari di Tex: la banda di sicari guidata daJim Bennett è formata da sette membri, così com'erano sette gli "Innocenti" ne "Il passato di Carson" (n.407-409), la banda degli Irlandesi ne "Gli Invincibili" (n.438-440), la banda di fuorilegge guidati daLennox ne "La tragedia del treno 809" (n.445-446), la banda diJack Thunder ne "I sette assassini" (n.463-465) e la banda diDeadman Dick in "Colorado Belle" (n.538-539). - Nella scena a pag.104-109 del
n.574 Boselli fa uso dell'espediente dell'"impiccagione", ma stavolta è uno dei cattivi a trovarsi con una corda al collo e in groppa ad un cavallo, mentre a Carson tocca il ruolo di finto carnefice. Anche in questo caso si dà il via ad una sparatoria, il cavallo si spaventa e il malcapitato rischierebbe di finire appeso se il vecchio Carson non sparasse alla fune. Questo espediente, generalmente con Tex che spara alle funi con il Winchester, Boselli lo ha usato sin dalla sua prima storia "Il passato di Carson" (n.407-409), nonché in "Morte nella nebbia" (n.556-557) e nel già citato "Il killer" (n.571-572), senza dimenticare il Texone "Gli assassini" (gigante n.12), dove però eraKit a sparare alla fune (con una colt) e a salvare Tiger in bilico su un barile. - Al vecchio Carson sono sufficienti le ultime diciassette pagine per lasciare sulla scena un'impronta memorabile e solare, concentrando nella sua figura e in queste poche pagine l'anima ilare e ironica di una storia dai toni perennemente drammatici.
- A parte gli occhiali, il cattivo
Ben Lowe assomiglia all'attore Agostino "Tino" Buazzelli, così come appariva nelle vesti dell'investigatore privato Nero Wolfe, creato da Rex Stout, nello sceneggiato televisivo in dieci puntate trasmesso dalla Rai tra il 1969 e il 1971.
Incongruenze
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Frase
Personaggi




















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Elementi






