Buffalo soldiers
La leggenda di Tex incontra quella dei Buffalo Soldiers
Scheda di G.Loi, M.Feltrin | | tex/


IT-TX-569-571

Buffalo soldiers
- Trama
Sulle tracce del comanchero Pablo Carrizo, Tex e Carson si spingono fino alle Uintah Mountains per cercare di fermare la rivolta del capo Ute Ouray, irritato per la presenza in territorio indiano della "Duchesne Strip", un lembo di terra senza legge abitato da bianchi. Ad affiancare i due pards vi sono i soldati di colore del Decimo Cavalleria, ribattezzati dagli indiani "Buffalo soldiers".
Valutazione
ideazione/soggetto






6/7
sceneggiatura/dialoghi






5/7
disegni/colori/lettering






5/7







sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







78%
data pubblicazione Mar 2008 - Mag 2008
testi (soggetto e sceneg.) di 
copertina di

disegni (matite e chine) di

copertine



Annotazioni
Il coraggio non ha colore
Dall'incontro fra due artisti del calibro di Mauro Boselli e Giovanni Ticci non potevamo aspettarci niente di meno che un risultato memorabile, e il vederli affrontare insieme una storia con i Buffalo Soldiers ci aveva fatto leccare i baffi anzitempo. La promessa è stata mantenuta? In buona parte sì. La trama è epica, ricca di azione, articolata, mai banale, piena di spunti e personaggi, senza farsi mancare anche una parte in flashback tanto cara a Boselli. Ticci disegna da par suo e, anche se il tratto si va inesorabilmente stilizzando, rimane sempre un maestro dell'azione e dei grandi scenari, rendendo perfettamente una sceneggiatura che prevede soldati, indiani, comancheros e rangers. Allora che cosa non ha funzionato? Secondo la nostra personalissima opinione, un eccesso di retorica e stereotipi. Per essere uno sceneggiatore famoso per le sfumature psicologiche, qui i personaggi sono monodimensionali, alcuni fin quasi alla caricatura. L'ufficiale cattivo è un fanatico tutto d'un pezzo, i negri sono tutti santi e i bianchi intolleranti il razzismo se lo portano stampato in faccia. Persino l'amicizia tra Donovan e Pompey, che costituisce l'ossatura della carica ideologica della vicenda, invece di maturare pian piano "esplode" fin da subito, in modo improbabile e inutilmente di maniera. In questo modo si finisce per annacquare e banalizzare il pur sacrosanto messaggio antirazzista. Anche G.L.Bonelli creava spesso personaggi "in bianco e nero", ma erano adulti. Non è da oggi che ci accorgiamo di come Boselli usi due differenti registri per Tex e per la sua creatura Dampyr e, nonostante gl'indubbi amore e professionalità che riversa nel primo, il risultato è spesso viziato da una retorica buonista, quasi come se in Tex fosse obbligatorio edulcorare dialoghi e situazioni per adattarli ai gusti di un pubblico, evidentemente, dal palato troppo delicato. Vorremmo si ricordasse che una delle chiavi del successo di Tex, fin dal 1948, era che il suo autore ha sempre scritto in maniera "adulta", per ragazzi cui piaceva sentirsi trattati da "grandi". Mauro Boselli, talvolta, sembra dimenticarsene.Note e citazioni
- I Buffalo Soldiers, o Soldati Bisonte, sono realmente esistiti, ed erano i componenti del Nono e Decimo Cavalleria dell'esercito degli Stati Uniti, reggimenti formati interamente da soldati di colore (esclusi gli ufficiali). All'inizio del n.569 viene brevemente narrata l'origine "leggendaria" del loro soprannome, ma pare che ci sia tuttora una controversia riguardo all'effettiva etimologia.
- I Buffalo Soldiers erano già apparsi in alcune vignette del
n.191 , "Nana lo stregone", alle pagg.80, 81, 87 e 88. Non viene fatto alcun cenno alla particolarità razziale del reggimento, ma la caratterizzazione grafica di Guglielmo Letteri non lascia dubbi. Il fatto di presentare i Buffalo Soldiers così, come soldati "normali", da parte di G.L.Bonelli, è forse una dimostrazione di antirazzismo più efficace di decine di pistolotti moralistici sull'uguaglianza delle razze. - La più celebre trasposizione cinematografica dei Buffalo Soldiers è sicuramente quella di John Ford ("I dannati e gli eroi", 1960). Merita comunque di essere ricordata anche la più recente "Glory" (1989), per la regia di Edward Zwick.
- Il ranger Dan, che partecipa alla spedizione contro i Comancheros al fianco di Tex nel racconto che inizia a pag.49 del n.569, era già comparso nell'Almanacco del West 2000 ("La legge del deserto"), in un episodio cronologicamente posteriore a quello del racconto. In quell'occasione Dan perderà la vita.
- Il Kit Carson di Mauro Boselli è sempre brillante, ironico e a suo perfetto agio con il gentil sesso, che lo contraccambia piacevolmente. Ne fa fede la gustosa scenetta alle pagg.86-87 del
n.569 che, da sola, varrebbe l'acquisto dell'albo. Una volta di più ci convinciamo che, dei quattro pards, il vecchio Carson sia il preferito di Boselli, nonché quello meglio riuscito. - Questa avventura occupa 281 tavole, terminando a pag.65 del
n.571 . Era da molti anni, e precisamente dall'ultimo ritorno di Mefisto, che la Sergio Bonelli Editore aveva adottato anche su Tex la politica di far terminare una storia sempre con l'ultima pagina di un albo (e anche in quel caso si trattava di un'eccezione, poiché per trovare un precedente bisogna risalire aln.469 del 1999), quindi in questo caso possiamo parlare di un chiaro ritorno al passato. Ritorno del quale non ci lamentiamo, anzi. Il vincolo di svolgere una trama su un multiplo di 110 pagine spesso costringe l'autore a bruschi troncamenti o ad altrettanto fastidiosi allungamenti. Riteniamo che una storia debba finire esattamente quando è il momento, indipendentemente dal numero di pagina. Purtroppo temiamo si tratti di un episodio isolato, poiché la storia successiva finirà esattamente a pag.110 deln.572 , preparando il terreno per riprendere la consuetudine degli albi interi.
Incongruenze
-
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Frasi
pag.87,
Personaggi






































Locations











Elementi





