IT-TX-141-145
Grande intrigo, Il
- Trama
Vittima di una congiura ordita da un gruppo di affaristi per impossessarsi dei territori della riserva, Valutazione
ideazione/soggetto
7/7
sceneggiatura/dialoghi
7/7
disegni/colori/lettering
6/7
7/7
sceneggiatura/dialoghi
7/7
disegni/colori/lettering
6/7
100%
data pubblicazione Lug 1972 - Nov 1972
testi (soggetto e sceneg.) di Giovanni Luigi Bonellicopertina di Aurelio Galleppini (Galep)
disegni (matite e chine) di Erio Nicol�
copertine
tavole o vignette
Annotazioni
La grande storia
"Il grande intrigo" è in assoluto una delle migliori storie di Tex, forse la più amata dai lettori insieme a "Sulle piste del Nord". È impossibile dimenticare, per quanti hanno letto questa storia da ragazzi, le emozioni provate nel vedere Tex trascinato dallo sceriffo lungo la main street di Gallup e i quattro pard nel momento della loro separazione, raccontata da GL Bonelli ed Erio Nicolò in una tavola di rara bellezza, densa di affetto e coraggio virili. Scritta negli anni Settanta, il cosiddetto "periodo d'oro" di Tex, "Il grande intrigo" è un lungo romanzo a fumetti che narra della caduta dell'eroe, accusato innocente, e della sua rinascita, tanto inarrestabile e certa quanto indomita è la volontà dell'eroe e naturale la fierezza dei pard: Tex è l'eroe che non si piega e non si piegherà mai; Tiger rappresenta la dignità del popolo Navajo; Carson, la saggezza e la forza dell'amicizia; Kit, l'orgogliosa accettazione di un'eredità insostenibile. Sul tema dell'eroe in carcere GL Bonelli ricama dunque un'avventura dalla trama avvincente e serrata, orchestrando abilmente la narrazione su diversi scenari e animando contemporaneamente cinquanta e più personaggi, molti dei quali sono diventati memorabili, in parte per le loro rappresentazioni grafiche e caratteriali, in parte per il fatto di incarnare chi il volto della legge (spesso ingiusta), chi quello della giustizia (spesso illegale), in parte per il loro dialogare forbito (Note e citazioni
- Con le sue 511 tavole questa storia ha detenuto per molti anni il primato della più lunga avventura di Tex. Dal 1993 il primato è saldamente nelle mani di Sergio Bonelli, autore di "Ritorno a Pilares" n.387-392, malloppone composto da 586 interminabili pagine. Per ironia della sorte, il testimone è passato da una delle più epiche e memorabili avventure della saga texiana a una delle più noiose e meno ispirate.
- A partire da pag.83 di "Mohaves!"
n.144 , Francesco Gamba viene in aiuto di Erio Nicolò. Nellintervista apparsa a pag.117-118 di "Tex" (G. Brunoro, A. Carboni, A. Vianovi - Glamour International Production - 1994), Gamba riferisce del "consistente ed ottimo lavoro svolto in collaborazione con Erio Nicolò" che "non risultò per nulla nella cronologia dei disegnatori di Tex". I numeri nei quali Gamba si dice certo di essere intervenuto sono appunto il144 , il145 e i157-160 , ma vi sono stati anche altri interventi non ancora accreditati, quantomeno all'epoca dell'intervista. - In questa complessa avventura GL Bonelli mette in scena gran parte degli ambienti e delle figure leggendarie che hanno contribuito a creare l'epopea western. Seguendo le avventure dei pards, abbiamo modo di spaziare dalla grande città al piccolo centro di frontiera, dal ranch dei cow-boys al villaggio indiano, dal forte dei soldati al carcere; di respirare la libertà nelle immense praterie e di sopportare insieme a Tex l'atmosfera angosciosa del penitenziario; di temere i suoi nemici (gli avidi speculatori, i funzionari governativi corrotti, il direttore del carcere perennemente ubriaco, il cattivo sergente del penitenziario e gli altri aguzzini, la bella avventuriera) e di confidare nei molti amici (gli indiani, il banchiere, il vicesceriffo, il furfante ma sincero, i funzionari onesti del governo, dei rangers e della Pinkerton). Una menzione a parte meritano le ottime didascalie con le quali il "romanziere prestato ai fumetti e mai più restituito" ha cementato il mito di Tex.
- La vicenda si dipana come una sorta di partita a poker tra Tex e l'uomo di Flagstaff: il motivo del gioco e l'idea del rischio sono costantemente presenti nel linguaggio dei personaggi, che usano termini come "giochetti, pedine, asso nella manica, partita, carta, calcolo" ecc. ed espressioni quali "giocarsi la reputazione", "fare il doppio gioco", "portarsi via il piatto", "avere partita vinta" ecc., senza dimenticare la frase che chiude la carriera del grande burattinaio: "È stata una bella partita, Marcus Parker!". Anche il denaro ricopre un ruolo di primo piano nei dialoghi tra i principali protagonisti, impegnati chi a tentare di uccidere Tex, chi a cercare di farlo evadere. Il denaro diventa una "raccomandazione", un "lubrificante per cervelli e muscoli", addirittura una "musica" con "allegre brigate di angioletti d'oro" pronte a "svolazzare" nelle tasche del profittatore di turno e a far "mettere le ali" ai piedi e al cervello di gregari e maneggioni.
- L'identità di
Marcus Parker , l'organizzatore del grande intrigo ai danni di Tex, rimane ignota fino alle pagine conclusive: il "rispettabile" (ma sconosciuto) nemico di Tex compare infatti sempre di spalle, oppure nascosto dallo schienale di una poltrona, da una lampada, dagli altri personaggi, o addirittura come semplice voce fuori campo; a volte di lui si vedono solo le mani. In tal modo acquista una sorta di alone misterioso. - Confrontando la versione originale con due successive edizioni (Bestsellers Oscar Mondadori, Ia ed. maggio 2000 e Tex Nuova Ristampa, 2005), rileviamo non solo l'ormai consueto rifacimento dei ballons, delle didascalie, delle onomatopee e delle copertine, ma anche diverse modifiche a testi e disegni, non sempre volte alla correzione di errori: a pag.69 del n.141 scompare la finestra dalla stanza di
Myra e, di conseguenza, a pag.90, il dialogo tra Tex e lo sceriffo viene ampliato, precisando che "la stanza è cieca", ma che c'è un armadio; nel Tex Nuova Ristampa viene ripristinata la finestra, ma non il dialogo originario, sicchè - per ora - "la stanza è cieca" pur avendo la finestra. Continuando, a pag.73 sempre del n.141, "legale" viene rimpiazzato con "avvocato"; a pag.34 del n.143 il sergente si rammarica che l'incontro tra lui e Kit "non sia stato cordiale come i nostri altri" invece che "come tanti altri"; a pag.48, gli inizi diLyman come agente indiano dei Navajos da poco "propizi" diventano poco "incoraggianti"; a pag.35 del n.144 la vignetta in cui Carson colpisceRedwood (centrale, a sinistra) viene sostituita e il pensiero diClem ("Diavolo! Che sventola!") viene eliminato dalla vignetta sottostante; a pag.60 del n.145 la guardia del corpo di Myra,Mike , diventa Marty; nella sequenza a pag.74-76 il frustino del calesse di Myra viene aggiunto in tutti i punti in cui qualcuno ha pensato che mancasse (andando spesso a infastidire proprio la bella Myra); a pag.77 (vignetta in alto a sinistra) la secca stoccata di Carson a Myra "In compenso avremmo eliminato da questa valle di lacrime una delle più affascinanti e pericolose delinquenti mai apparse da queste parti" viene sostituita dal seguente dialogo spiegazionista, che continua anche nella vignetta successiva: "E ora un consiglio, bella signora... Quel tale di Flagstaff non lascerà nulla d'intentato pur di farvi sparire da questa valle di lacrime perciò restate con noi, almeno per ora, sarete più al sicuro." - "Consiglio accettato, mister Carson!" Conseguentemente, la vignetta in cui una Myra rabbiosa frustava il cavallo e si allontanava viene rimpiazzata con una vignetta di montaggio, con Carson recuperato da pag. 76 (vignetta centrale) e Myra da pag. 86 (vignetta in basso a destra). Infine, a pag.110 l'elegante presentazione di Myra fatta dal capitanoTorrington ("questa ancor giovanile bellezza") a un attonito Parker viene semplificata e sostituita con "questa bella signora". - A pag.33 de "La cella della morte"
n.143 , Kit cita il Sand Creek e la relativa nota a margine riferisce che "Qualche anno prima le truppe di Chivington avevano attaccato di sorpresa il villaggio di Black Kettle, presso il Sand Creek, massacrando l'intera tribù." Nella realtà, il massacro avvenne il 29 novembre 1864 durante la Guerra di secessione, alla quale Tex partecipò due volte, la prima in una storia degli anni Cinquanta ("Gli sciacalli del Kansas"n.17 , da pag.155) insieme a Carson e a Kit; la seconda nella celeberrima "Tra due bandiere" n.113-115 presumibilmente prima dell'incontro tra Tex e i Navajos e quindi della nascita di Kit. Nelle ristampe successive la nota viene censurata, eliminando "Qualche anno prima". Per le cosiddette incongruenze storiche in Tex si veda "Una guerra combattuta due volte" (S. Bonelli, in "Tra due bandiere", Mondadori, 1996, pag.9) e "Storia e storie di Tex" (E. Detti e D. Parolai, Edizioni Anicia, 1994, pagg.36-43). - Dopo il periodo tormentato della sua giovinezza vissuto da fuorilegge (cfr. "La mano rossa"
n.1 e "Fuorilegge"n.3 ), ecco che la faccia di Tex ricompare sugli avvisi di taglia (pag.32 deln.145 ) e il suo nome viene incluso nelle liste dei ricercati: come in passato, la giustizia trionfa e la verità viene a galla solo dopo che Tex viene liberato o fatto evadere, consentendogli di riabilitarsi da sé. Kelly Wells , il barman del cui omicidio viene accusato Tex, era già stato il proprietario del saloon di Gallup all'epoca della storia con la bandaDugan ("Gli sciacalli" n.120-121), disegnata anch'essa da Erio Nicolò. Kelly aveva collaborato con la banda Dugan e per questo Tex gli aveva intimato di andarsene dal paese. Ricomprato il suo vecchio locale grazie all'appoggio di Parker, Kelly crede di potersi vendicare tendendo la trappola a Tex. Non sa ancora che, per far scattare la trappola, è necessaria la sua morte.- Coloro che in passato hanno chiesto a gran voce un Tex più umano forse avrebbero dovuto leggere con maggior cura e magari vedere la tavola a pag.56 del n.142.
Incongruenze
- A pag.70 del
n.141 , dopo che Tex è stato arrestato, Myra esce dalla sua stanza con lo scialle sulle spalle. Per andare a firmare la deposizione, come chiestole dallo sceriffo (pag.67)? Ma quando si presenta all'ufficio dello sceriffo (pag.82), Myra è vestita in modo diverso. Inoltre, sempre a pag.70, Myra dice aClay che si rivedranno "Sempre qui, sino alla fine della commedia [...] per evitare di accendere sospetti negli amici di Willer". Tuttavia, dopo lo scontro avvenuto con Tiger nell'ufficio dello sceriffo, Myra prende la diligenza di mezzogiorno diretta a Lupton e scompare. - Tiger dice al banchiere
Pelton che gli "ci vorrà almeno una settimana" per rintracciare Kit e Carson perchè "stanno facendo un giro fra i villaggi Navajos delle Terre alte della riserva e non sarà facile trovarli alla svelta" (pag.77). Tuttavia, grazie ai segnali di fumo, i tre pards s'incontrano la sera stessa presso il vecchio pueblo nella Black Mesa e la sera del giorno dopo sono già a Gallup. - Chi ha tolto di tasca a Tex il biglietto che Myra gli aveva dato invitandolo a salire in camera sua? Nella scena che si svolge nella camera di Myra (pag.80 e 88) non si fa menzione del biglietto, né si vedono Myra o Clay nell'atto di riprenderlo, per quanto non possa essere stato che uno dei due.
- A partire dalla vignetta centrale di pag.97, la camicia dello sceriffo di Gallup diventa improvvisamente a quadri, particolare poi corretto nelle ristampe successive.
- Forse Lyman non aveva bisogno di creare dei pretesti per far intervenire i militari nella riserva: i guerrieri Navajos violano il trattato già da pag.7 del
n.142 , lasciando la riserva per scortare Tex prigioniero fino al penitenziario di Vicksburg, al confine con la California. - Le mostrine della divisa del sergente
Murdock cambiano più volte: dalle mostrine da sergente esibite neln.142 ma disegnate sottosopra nella sequenza di pag.108-114, si passa a quelle da caporale deln.143 (pag.111), per poi tornare a quelle da sergente neln.144 (da pag.44, cambia però il simbolo) che poi ridiventano da caporale a pag.76. - Quando riappare in scena, a pag.7 del
n.144 , il banchiere Pelton esibisce una barba che prima non aveva (pag.76-77 deln.141 ) e un fisico decisamente più asciutto. La barba viene eliminata nelle ristampe successive.
Frasi
n.142 pag.96
n.144 pag.14-15