Colori arditi

Esperimenti coraggiosi e nuovi autori alla prova
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Colori arditi
Color Tex 8

Colori arditi

Scheda IT-TX-C8a

Scheda IT-TX-C8b

Scheda IT-TX-C8c

Scheda IT-TX-C8d

Considerata la funzione fondamentale rappresentata dalla copertina nell’editoria a fumetti, sarebbe interessante conoscere quanti lettori hanno acquistato questo ottavo Color Tex turandosi il naso. Intendiamoci, di per sé il disegno è molto bello e, venendo da un artista di fama mondiale qual è Tanino Liberatore, non potevamo aspettarci di meno. Tuttavia, il tizio urlante raffigurato in copertina non è Tex, né può essere riconoscibile come Tex. Assomiglia piuttosto ad uno zombie da tanto è pallido, magro, con le pupille vuote, tutto disarticolato, raffigurato in una posa e con un’espressione che avrebbero avuto una qualche giustificazione solo se l’immagine avesse catturato l’istante in cui egli viene ferito. Uno zombie che si è appena inerpicato sul cavallo (che difatti di lui è terrorizzato) e sta partendo al galoppo alla ricerca di carne fresca.

Questa copertina conferma quella che sta diventando purtroppo una consuetudine - tra autori e disegnatori texiani della Sergio Bonelli Editore e non - di piegare un eroe monumentale del fumetto italiano per adattarlo alle rispettive esigenze, invece di ossequiarlo nei dovuti modi, piegando in suo onore la loro arte e la loro maestrìa e magari, se del caso, dedicando qualche minuto in più per approcciarsi ad un personaggio che non conoscono.

Veniamo ora alle quattro storie brevi, in ordine di apparizione.

M.Feltrin

Minaccia nelle tenebre

Il creatore di Tex, Gianluigi Bonelli, disse una volta che perfino il suo invincibile personaggio può essere messo in seria difficoltà dalla magia e dall'occulto. E quando queste oscure forze si manifestano, la mossa più saggia è rivolgersi a qualcuno capace di combatterle ad armi pari. Ecco perché, per difendere il Senatore Falkner dai demoni che lo minacciano, Tex chiede l'aiuto dell'amico El Morisco, ormai quasi presenza fissa in questo genere di avventure. Ecco perché in questo caso possiamo accettare che Tex "fallisca" la sua missione di proteggere la vita del senatore (che, peraltro, ci mette del suo nel non farsi proteggere), ed ecco perché il vero protagonista di questa piccola storia è proprio l'erudito e saggio Morisco, che da solo riesce a sconfiggere l'anima nera dell'oscuro complotto, lasciando ai tre pards il compito di valenti guardaspalle. Bene e "in parte" tutti i personaggi, Eusebio compreso, in questa piccola ma pregevole storia breve di Mauro Boselli che, pur nell'angusto limite delle trentadue pagine, riesce a offrirci diverse emozioni, senza farsi mancare una classica scazzottata nella fumeria d'oppio. Se proprio si vuol trovare un difetto, è nell'eccessiva concentrazione: troppa roba da far star dentro in sole trentadue pagine, come l'eccessiva estensione dei balloon sta a testimoniare. Ottima prova del brendoniano e dampyriano Giuseppe Franzella, coadiuvato dall'efficace colorazione di Celestini, non a caso perfettamente a suo agio. Menzione speciale per il suo Carson, ironico e simpatico come il personaggio richiede.

G.Loi

Il senatore Falkner va incontro al suo destino
Color Tex 8, pag.16 - Tavola di Giuseppe Franzella

(c) 2015 Sergio Bonelli Editore

Il senatore Falkner va incontro al suo destino<br>Color Tex 8, pag.16 - Tavola di Giuseppe Franzella<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli Editore</i>

Sfida alla vecchia missione

La questione riguardante le "donne in Tex" è molto complessa e dibattuta e richiederebbe ben altro spazio che le poche righe di questo commento. Sono comunque convinta che Patricia sarebbe piaciuta a Gianluigi Bonelli non solo per la sua straordinaria bellezza, ma soprattutto per il "significato" e il "peso" delle sue scelte e per quel "qualcosa" che il suo personaggio rappresenta, facendo di lei "l’elemento narrativo" centrale che dà corpo a tutta la vicenda.

Insieme a lei e attraverso lei emerge la grandezza di Tex, uomo tutto d’un pezzo in qualsiasi circostanza. Seppure nel corso della saga il Nostro sia caduto nella trappola di qualche intelligente ed ammaliante dark lady, Tex non può certamente essere considerato un uomo che non sappia capire l’animo femminile, comprendendo le dure e drammatiche esperienze che molte delle donne da lui conosciute hanno affrontato, senza giudicare, né colpevolizzare, ma sempre offrendo loro il meglio di sé e comportandosi nei loro riguardi da vecchio gentiluomo.

In sole trentadue pagine Pasquale Ruju confeziona una grande storia di Tex, mettendo al servizio degli splendidi disegni e degli ancor più palpitanti colori di Sergio Tisselli, una trama apparentemente semplice, ma estremamente complessa quanto ai sentimenti che ne divengono protagonisti, e poco parlata - per essere una storia di Tex ;-) - proprio per lasciare spazio alla forza dei disegni, che a loro volta servono in maniera perfetta la storia, in un'altrettanto perfetta quanto assai rara amalgama di testi e disegni.

Forse è già tardi per i settant’anni di Tex, ma non costa nulla sperare di poter celebrare gli ottant’anni dei nostri amati quattro pards con una storia realizzata dagli stessi autori, un regalo che penso sarebbe certamente gradito a molti se non tutti gli affezionati lettori di Tex.

M.Feltrin

La via per la libertà
Color Tex 8, pag.64 - Tavola di Sergio Tisselli

(c) 2015 Sergio Bonelli Editore

La via per la libertà<br>Color Tex 8, pag.64 - Tavola di Sergio Tisselli<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli Editore</i>

La banda Hogan

Si affida al tema della sostituzione di persona Giuseppe Simeoni nell'unica "prova d'autore" di questo Color, essendo egli l'artefice sia dei testi sia dei disegni. Tuttavia, pur avendo largamente apprezzato il talento di Sime quale autore completo in lavori come Gli occhi e il buio o Stria, consideriamo La banda Hogan la più deludente delle quattro storie brevi di questo albo. La trama viaggia su binari che più classici non si può, rivisitando i principali topoi del western: l'agguato nel canyon, la cittadina con il suo sceriffo, il battello suo fiume e l'assalto al treno; per quanto riguarda specificamente l'universo texiano, invece, ecco spuntare l'immancabile bistecca alta tre dita. Ma, benché lo spunto sia valido, la storia non decolla mai veramente, restando prevedibile e priva di mordente. I disegni, purtroppo, non aiutano. Anche qui, l'indubbio talento grafico di Sime non ha trovato il modo di approcciarsi correttamente a Tex. Il suo stile morbido, rotondo, quasi caricaturale in certe rappresentazioni, resta troppo legato a un altro genere di storie. Tex ha una "grammatica" piuttosto precisa, che non richiede tanto l'aderenza a un preciso modello grafico, quanto a un modello di personaggio, che va reso al meglio nella sua epicità, carisma e caratura morale. Ciò che si vede a pag.90 è quanto di più lontano potremmo immaginarci da questa rappresentazione.

G.Loi

Tex o West&Soda?
Color Tex 8, pag.90 - Tavola di Luigi simeoni

(c) 2015 Sergio Bonelli Editore

Tex o West&Soda?<br>Color Tex 8, pag.90 - Tavola di Luigi simeoni<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli Editore</i>

Chindi

Dopo avere ammirato Luca Vannini nei quadri da lui realizzati raffiguranti Tex e i suoi pards, finalmente abbiamo l’opportunità di vederlo all’opera in una storia completa, sebbene di sole trentadue pagine. Vannini fornisce un’ottima prova generale, distinguendosi per la cura con cui tratteggia il mondo indiano (la famiglia Hopi, abiti, monili, decorazioni e suppellettili) e l’intera ambientazione, anche se dimostra qualche incertezza riguardo al volto di Tex, un po’ spigoloso e dalla fisionomia altalenante, e qualche imprecisione circa quello di Tiger, decisamente un po’ troppo Navajo (dai tratti marcati, il naso a patata e le labbra carnose).

La colorazione, realizzata dallo stesso Vannini, dà risalto ai disegni e viceversa, mettendo in evidenza come sia questa storia, sia quella di Tisselli, emergano sulle altre due storie ospitate in questo Color, colorate dal pur bravo Oscar Celestini.

È certamente positiva la prova fornita da Luigi Mignacco, che mette in pista la sempre interessante, ma poco usata coppia Tex-Tiger, sulle tracce di una banda di assassini alla ricerca di un tesoro. La spiritualità indiana, Navajo od Hopi che sia, è l’elemento portante di questa vicenda, ed è proprio Tiger a fare da tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti, sognando il fantasma del vecchio Hopi e "vedendo", nel momento della morte dell’ultimo assassino, quello della giovane figlia, in un cerchio che si chiude con l’ottenimento della Giustizia.

M.Feltrin

Giustizia è fatta!
Color Tex 8, pag.128 - Tavola di Luca Vannini

(c) 2015 Sergio Bonelli Editore

Giustizia è fatta!<br>Color Tex 8, pag.128 - Tavola di Luca Vannini<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli Editore</i>


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