Dal tramonto all'alba
un sogno di potere e sangue che attraversa i secoli e i continenti
Recensione di M.Feltrin | | tex/
Scheda IT-TX-G29
- Orda del tramonto, L'
valutazione (3,4,4) 50%
Con questo ventinovesimo albo speciale Pasquale Ruju imbastisce per il dylaniano Corrado Roi una storia dal sapore decisamente rétro, che ci riporta ai primi lustri della saga di
A questa genìa di narcisi violenti appartiene il principe
Insieme al suo sogno e alla sua assenza di scrupoli, il nobile esporta negli Stati Uniti anche
La storia di per sé non è una novità - anche se è originale lidea dei duellanti che ripetono la recita dello scontro avvenuto secoli prima tra i loro antenati - ma Pasquale Ruju riesce a raccontarla in modo insolito, limitando al minimo i riferimenti spaziali e temporali e conferendo al racconto un'aura d'incertezza, a tratti di sfuggevolezza, tanto che la sensazione che si prova durante la lettura è di trovarsi immersi in una fiaba dove ogni cosa aleggia in una perenne foschia.
Questa atmosfera straniante viene resa alla perfezione da Corrado Roi grazie a immagini di notevole suggestione come quelle dellattacco di Vladar ai guerrieri Utes e dellinseguimento del giovane superstite nel bosco notturno, le tre tavole del "dialogo" di Vladar con il lupo e la sequenza che immortala l'incontro con l'affascinante zingara
Viene però da chiedersi se la raffigurazione di un Tex giovanile - versione anni Cinquanta o Sessanta - sia stata voluta o meno e anche a quale modello texiano si sia ispirato Roi per rappresentarlo sempre così serio, quasi triste, persino durante lunica vignetta in cui sorride prendendo in giro
I personaggi principali sono caratterizzati con pochi tratti: Florian è un nobile malato di grandeur, Vladar uno spietato assassino dalle movenze vampiresche, Zaira una donna devota a colui che la salvò quandera ragazza e
Sono i vicini di Florian i personaggi meno convincenti anche se un po ricordano e si comportano come i contadini terrorizzati dalle scorrerie del bandito Calvera; tuttavia è abbastanza strano che, nella terra delle grandi opportunità, nel Grande Paese forgiato da uomini forti come la loro stessa terra e duri come il lavoro a cui essa li ha costretti e dove leggende di vario genere animano il folklore pionieristico locale,
La storia è nel complesso gradevole anche se si scorge qualche altro elemento dissonante
La storia è nel complesso gradevole anche se, facendosi largo tra tanta foschia, si scorge qualche altro elemento dissonante, a cominciare da una certa lentezza del racconto, in parte appesantito dalle sequenze con protagonista
Inoltre, Vladar è un personaggio certamente interessante, ma le suggestive tavole a lui dedicate sembrano quasi sprecate quando si scopre che egli non è altro che un "semplice" assassino, senza alcuna particolarità se non quella di vedere bene al buio.
Anche Zaira, che compare in scena accompagnata da un corvo e lancia sguardi ammalianti ai lettori, si rivela essere meno di quello che sembra, alla fine "solo" una donna possessiva e gelosa che, vistasi scaricata, prima tradisce Vladar, poi vorrebbe salvarlo (ma solo se lui rinunciasse alla sua ossessione) e quindi lo uccide.
Quanto al finale, dov'è Zaira a fare giustizia al posto di Tex, non è tanto il trucco della cotta di maglia (plausibile o meno che sia) a far storcere il naso, quanto il fatto che Tex, nonostante le rivelazioni fattegli da Zaira circa l'accordo tra Florian e Vladar (accordo che prevedeva la finta morte di quest'ultimo) e la testimonianza di Bruce circa Vladar redivivo, non si accorga e nemmeno sospetti, dopo avere "ucciso" Vladar, che la finzione è ancora in atto e finisca quindi per fare una figura simile a quella dei contadini buggerati.
Come dire che si può scampare ad una tenzone con Tex Willer, ma non alla vendetta di una donna abbandonata.;-)
Pur comparendo in scena con il sole alle spalle (pag.36), come se annunciassero larrivo dellalba che scaccerà le tenebre rappresentate da Vladar, Tex e Carson hanno laria sempre un po spaesata e sembrano muoversi con una certa lentezza, testimoniata anche dai ripetuti riferimenti al loro "arrivare in ritardo". Contrariamente alla naturalezza che ha contraddistinto il rapporto Tex/Carson nelle due precedenti storie di Ruju (Mezzosangue! n.621-622 e Le catene della colpa n.625-626), qui i loro scambi di battute appaiono talvolta forzati anche a causa delle continue dichiarazioni dintenti delluno o dellaltro (cfr. scheda), che sembrano avere la funzione di coprire qualche leggerezza dal punto di vista investigativo.
Fucili, pistole e... puntatori laser!
Tex Gigante 29, pag.150 - Tavola di Corrado Roi
(c) 2014 Sergio Bonelli Editore
Essendo il Texone un albo fuori serie, destinato originariamente ad ospitare le rappresentazione grafiche di autori non appartenenti al mondo di Tex, il risultato dell'accoppiata Ruju/Roi ci pare comunque apprezzabile.
È un peccato però che l'atmosfera straniante - cui si faceva riferimento più sopra - abbia finito per avviluppare anche i due pards, Tex in particolare, che risulta incupito e quasi etereo, ciò che non è certo un fattore positivo per un eroe della sua caratura, che ha nella fisicità in armi, nella personalità imponente, nella solarità e nell'ironia alcuni dei principali titoli di merito del suo ineguagliabile biglietto da visita.
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