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Cambi di strategia in casa Bonelli
report di Paolo Ottolina

Live! La Lucca novembrina � tutto uno scintillio di grooossi nomi, da Don Rosa a Neil Gaiman, da Sidney Jordan a Jeff Smith. La Lucca novembrina ha la solita, pessima, organizzazione di sempre: sale incontri a un livello men che parrocchiale (amplificazione ridicola, dimensioni insufficienti per i grossi nomi, isolamento acustico neanche a parlarne con drammatiche sovrapposizioni tra gli oratori dei due punti incontro), una sala video risibile (un tv a 20'' con quattro sediacce accatastate davanti), bar sforniti e cari, spettatori segregati dentro la mostra perch� non si poteva uscire e poi rientrare (se no chi ci andava ai bar interni, poi), incontri indetti e poi spostati (v. quello di Jordan). La Lucca novembrina, facendo la media tra il primo e secondo punto, passa alla storia come un'edizione pi� che accettabile, che con un'altra logistica avrebbe potuto essere pressoch� perfetta.
Per noi di uBC la lieta sorpresa di uno stand Bonelli traboccante di autori e disegnatori: casualit� o una sterzata alle pubbliche relazioni?

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a Lucca c'era anche la televisione, di fronte
al palazzetto invaso da una incredibile
folla di appassionati
   
Una persona degna della massima fiducia ha rivelato, nel corso di un concitato incontro/scontro con la redazione di uBC, la futura strategia editoriale della Sergio Bonelli Editore. Affinch� chi scrive possa mantenere la propria buona salute, taciamo il nome della persona in questione: per convenzione, la chiameremo "il Corvo". Le indiscrezioni del Corvo vanno prese come tali, ma sono del tutto plausibili e le news ufficiali sulle future pubblicazioni, attestano che le parole del Corvo (seppur inserite in un dialogo piuttosto sopra le righe) sono ben pi� che uno sfogo estemporaneo.

Bando alle ciance, in ogni caso. Come i lettori Bonelli ben sanno, la filosofia della casa editrice, da un qualche anno fa all'altro ieri, � stata: pochi nuovi personaggi, ma ben dosati e progettati per durare il pi� a lungo possibile. Inoltre, soprattutto negli anni '80, si � assistito a una serie di nr.1 che andavano a coprire aree ben distinte della narrazione avventurosa, complementari ma il meno possibile sovrapposte: MM per la divulgazione mysteriosa, DD per l'horror, NR per il giallo, NN per la fantascienza.

Notiamo ora invece come le nuove testate pur presentando caratteri peculiari vadano a incrociare abbondantemente le proprie tematiche con quelle di altri personaggi gi� in edicola: ecco il lancio di una nuova serie di SF (seppur comica, Legs), di un nuovo western (seppur horror/storico, Magico Vento), di un nuovo giallo (seppur psicologico, Napoleone). E notiamo inoltre come i nuovi lanci si susseguano a ritmo ben pi� serrato di quello degli '80: 2 serie nel giro di un semestre, che diventeranno 4 nel giro di un anno con le preannunciate partenze di Brendon e Julia. Ed ecco delinearsi la nuova politica della SBE: molti nr.1 e molto ravvicinati.

Ehi, direte voi, ma perch� buttare nella mischia nuove testate quando il mercato � in crisi e le edicole scoppiano di testate? Gi�, perch�? Perch� (risposta del Corvo in versione Madre Teresa) bisogna dar da mangiare ai disegnatori: la SBE ha nelle sue file una torma di vecchi e nuovi matitisti, e una sfilza di giovanotti da editare in lista d'attesa. E poi perch� (risposta del Corvo in versione Zio Paperone) questa crisi di fine '90 � assimilabile a quella di inizio '80: la SBE sforner� characters a getto continuo, e tra tanti flop si centrer� il nuovo Dylan Dog.

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il volto di Brendon, il prossimo personaggio della Bonelli
di Chiaverotti e Roi (c) 1997 SBE
   
Ecco quindi i lanci di Brendon (by Chiaverotti, inizio '98), di Julia (by Berardi, met� '98), del gi� presentato Jonhatan Steele (by Memola, forse fine '98), di una nuova serie by Antonio Serra (nome probabile: Gregory Hunter, una space opera da lanciare nel corso del '99), di una nuova serie by Boselli, degli spin-otti di Martin Myst�re, di chiss� cos'altro...
Le nuove testate produrranno una cataclismatica rivoluzione nel parco della casa editrice: si ventilano chiusure di serie pi� o meno storiche, che viaggiano sotto il livello di guardia (40.000 copie) o appena sopra. Per cui, dopo la dipartita, speriamo non definitiva ma tutto fa supporre il contrario sic :-(, di Ken Parker, lugubri ombre sembrano stendersi su Zona X e Nick Raider entrambe in chiusura per Dicembre 1998.

Che dire? A parte che nel mercato delle opere d'ingegno non esistono formule n� teorie esatte, le analogie tra questo mercato di fine millennio e quello di 15 anni fa potrebbero essere tali solo in apparenza. In un panorama fumettistico che ha perso le riviste d'�lite, ma ha guadagnato tante buone pubblicazioni "popolari" da edicola o libreria (roba estera, di italiano resiste solo la Bonelli), e in cui i gusti dei giovanissimi sembrano orientarsi su un genere diverso (leggi manga), il timore che la SBE sprofondi ulteriormente invece che risollevarsi esiste. Come dice il poeta, lo scopriremo solo vivendo.

Continua... "anteprime sulle storie" nella pagina successiva

 
 


 
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