![]() |
||
![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() | ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() |
| ||||||||
report di Camilla Patruno Anno nuovo, nome nuovo. Sembra essere una consuetudine per molti spazi ad Angoulême, ma stavolta per il caso «fanzine» é una scelta azzeccata. Da "Espace Fanzine" a "Espace BD alternative", per «prendere atto delle evoluzioni della produzione del settore alternativo», per dirla con le parole del coordinatore Philippe Morin.
Vero é che le fanzine, intese come pubblicazioni editoriali, non sono più le sole ad esporre in rappresentanza di questo segmento della produzione: ci sono spesso veri e propri libri di label indipendenti, a piccole tirature (il fenomeno che il mondo anglosassone designa come small press). L’edizione di quest’anno si voleva il più internazionale possibile: quasi la metà dei 50 stand era costituita da stranieri; composizione che si riflette nelle candidature al premio dedicato alla miglior fanzine: fra gli altri 2 titoli brasiliani, 1 rumeno, 3 svedesi e 1 ucraino! Christian Marmonnier, giurato da qualche edizione, conferma la tendenza crescente del festival a parlare più lingue:
«Lo scorso anno abbiamo premiato l’inglese "Sturgeon and moos", nel 2001 lo sloveno "Stripburger". C’é molta varietà, con caratteristiche estetiche ben diverse per ciascun paese: i brasiliani o gli spagnoli richiamano le fanzine anni ’70-’80, mentre svedesi e finlandesi assomigliano più a riviste come "Lapin" de L’Association o "Ego comme X" dell’omonimo editore. Una rivista finlandese, "Laikku", é veramente professionale e rappresentativa della vivacità di una scena del fumetto fra le più interessanti in Europa.»
E gli italiani?
Il concorso si é chiuso con la vittoria ex æquo di due riviste finlandesi sottotitolate in inglese, "Laikku" e "Glomp". La prima propone adattazioni BD di scrittori finlandesi, la seconda 160 pagine di giovani fumettari. Entrambe portano una notevole cura all’oggetto-libro. I 43 titoli presentavano una grande eterogeneità, non c’é da stupirsi che il nome del premio abbia dovuto essere cambiato. «In effetti coesistono prodotti amatoriali ai primi balbettii accanto a prodotti come "Hic Sunt Leones", antologia belga lussuosa e colorata di autori semiprofessionisti, o ancora riviste dal contenuto quasi esclusivamente editoriale.» Nell’epoca del manga, un’ultima considerazione: «Resta infima la partecipazione dei titoli legati alla japanimation, che preferiscono sicuramente contesti più specializzati.»
|
|